La normativa è chiara a lineare, ma vediamo la cronologia Il padre di Eugenio è stato autorizzato con regolare licenza edilizia ad edificare ai 3 metri canonici da confine. L'impresa incaricata ha costruito l'immobile, che successivamente messo in mappa E qui abbiamo un primo professionista che attesta formalmente con tanto di rilievo strumentale, e libretto misure allagato al tipo mappale, che prima viene depositato in comune per le verifiche di competenza e poi successivamente depositato in catasto, che l'immobile era costruito nella posizione prevista dal progetto. Poi come conclusione della pratica edilizia è stata richiesta e rilasciata l'agibilità, e all'epoca per attestarla usciva il tecnico comunale. SI da il caso che i tecnici comunali quando svolgono funzioni ispettive quali la verifica di un'agibilità operano come Pubblici Ufficiali. Seconda figura che attesta la liceità del costruito.
Successivamente terzi hanno costruito un nuovo edificio che per le norme vigenti all'epoca doveva essere posizionato ad almeno 5 metri dal confine di proprietà e ad almeno 10 metri dagli edifici esistenti. La e l'ho evidenziata volutamente, non è una O. La E impone a chiunque progetti e costruisca di verificare che tutte e due condizioni siano soddisfatte, te ne devi stare a minimo 5 metri dal confine, e a 10 metri dall'edificio.
Quando ho costruito casa mi sono trovato a fare i conti con la casa della vicina che era a due metri dal confine e invece che stare a 7 dal confine sono dovuto arretrare a 8 metri.
Indipendentemente dalla posizione effettiva dell'immobile preesistente dai confini (ci sono le tolleranze costruttive, gli errori di rilievo in fase di accatastamento, quelli di messa in mappa, gli errori stessi delle mappe ecc ecc.) si è tenuti a rispettare la distanza minim dei 10 metri tra gli edifici (o comunque quella prevista dal piano urbanistico vigente all'atto dell'edificazione) e quella minima di 5 metri dal confine. Il padre di Eugenio aveva edificato a 8 metri dal confine, benissimo potevano costruire a 5 metri e tra gli edifici ne rimanevano 13 , aveva costruito a confine ( si può , ma la parete deve essere cieca o al massimo presentare delle luci e chi costruisce successivamente può edificare in aderenza e tappartele), allora il condominio poteva essere edificato o in aderenza o a 10 m , non certo a 9.70 o meno.
Quindi ai sensi della normativa , l'abuso e stato commesso da chi ha edificato il condominio, non certamente da chi ha costruito in precedenza. Pertanto le spese per il ripristino dello stato dei luoghi ricadono esclusivamente sul condominio.
Poi per pedanteria posso anche dire che tutte le volte che progetto o ancor peggio traccio una costruzione, non mi fido mai delle mappe catastali Fino a non troppi anni fa gli edifici li mettevano nelle mappe in un modo abbastanza barbaro: prendevano il lucido dell'inserimento in mappa (con tutti i suoi errori grafici) lo sovrapponevano alla loro mappa , poi bucavano gli spigoli con uno spillo e tolto il lucido ripassavano le linee. Ovviamente il mappino del tipo mappale non era altro cha la rilucidatura di una mappa cartacea che andavi a comprare al catasto che già solo per le variazioni di umidita si allargava o stringeva e visto che le mappe sono al 2000 , le righe da 0.25 - 0.30 mm anche lavorando bene ti ritrovavi con un'alea del posizionamento dell'ordine di mezzo metro, se poi non lavoravi da certosino, cannare di mezzo millimetro non era impossibile, ma un misero sbaglio di mezzo millimetro tra rilucidatura della mappa e spillatura su quella del catasto con una scala di rappresentazione 1:2000 vuol dire sbagliare in situ di 1 metro. Poi ci sarebbe da sindacare anche sulla posizione dei confini materializzati in mappa con la righina da 0.25-0.30 (o anche piu large su certe mappe) che riportata alla realta sono largha 50-60 cm. Le misure sulla mappa si prendevano con la riga, che è millimetrata, se eri attento cercavi di usare un righello con i mezzi millimetri, ma le frazioni le stimavi e comunque gli errori di parallasse non li compensavi, quindi ad andare bene la misura era approssimata al quarto di millimetro, ovvero 50 cm nella realtà, decisamente di più dei 30 cm che ballano ad Eugenio.
Pertanto per il progetto si fa un rilievo strumentale, e con gli strumenti attualmente a disposizione puoi "battere" gli spigoli degli edifici senza neppure entrare nella proprietà del vicino, e in sede di costruzione si va dal vicino si bussa e in sua presenza o di un suo consulente bindella alla mano per farli vedere le distanze , si tracciano in contradditorio confini e posizione del nuovo edificio. Cosi si evitano inutili contenziosi.
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