Stasera abbiamo tumulato mio zio, il marito della sorella di mio padre, classe 1926, era l’ultimo minatore sempre in vita, di quelli che hanno fatto trent’anni di roulette russa, andavano a lavoro e non sapevano se tornavano è come tornavano, certe volte mi raccontava delle cose che stentavo a credere, ma erano tutte vere, gli anni da spalatore, caricavano la perite, con la pala, nei vagoni e riscuotevano il salario a cottimo in base a quanti vagoni riempivano, le settimane di scioperi per avere le ferie, 5 giorni all’anno. Poi gli anni all’avanzamento, lui era un toro e doveva mandare il martello ad aria per fare i fori, un compagno lo teneva per le spalle spingendo anche lui altrimenti il martello lo avrebbe fatto cadere, i fori si chiamano fornelli, venivano fatti con uno schema ben preciso, poi riempiti di TNT e poi fatto esplodere con una sequenza ben precisa partendo dal centro della galleria, minavano, poi arretravano e facevano brillare, un paio di volte, sono rimasti bloccati da dei crolli. Lavoravano a 2 turni 10 ore al giorno, mangiavano dentro, il pranzo o la cena dovevano portarsela dentro delle cassette di lamiera zincata altrimenti i topi gli mangiavano tutto, si lavavano a casa, le luci erano all’inizio ad Acetilene, è il carburo dovevano comprarlo loro, poi un esplosione nella vicina miniera sotto Roccastrada per il grisù e duri scioperi la Montecatini gli compro le prime lampade a batteria. Dall’avanzamento lo misero ad armare, ovvero dopo lo scoppio dovevano realizzare la struttura il legno che sorreggeva la volta. Lui è stato fortunato, diceva, ma io credo intelligente solo mezzo dito lasciato in miniera, ha riportato fuori compagni fatti a pezzi, o schiacciati, sia vivi sia morti.
Questi sono gli uomini che hanno fatto l’Italia, ora la stanno distuggendo.........l
_________________ OBBIETTIVO RAGGIUNTO SONO RIUSCITO A FARMI DISATTIVARE
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