Premetto che io sono pro Italia in questo settore. Nel mio parco macchine personale ho tutta roba italiana. 3 torni, 2 trapani a colonna, un trapano fresa, mole presse compressori seghetti e saldatrici. Tutto italiano. Unica concessione una saldatrice MILLER (SALDATRICE UFFICIALE A DOPPIA ONDA DI CURVATURA RIDONDANTE A BORDO DELLA USS ENTERPRISE) bluearc. Ho messo le mani su diversi torni italiani, graziano, padovani, Grazioli, saimp, breda ecc. Ciò detto, non mi sembra, forse per mia ignoranza, che la produzione di mu italiane attuali sia da riferimento. O meglio, sebbene riconosca gli sforzi dei costruttori per innovare e produrre alta qualità, il mercato propende verso altri lidi. Per dire, I cnc graziano hanno diffusione nulla rispetto ai mazak. Fpt non mi pare che stia sprizzando salute, sempre che sia ancora aperta. Qualche azienda che produce mu di nicchia, cioè per lavorazioni di grosse dimensioni, lavora ancora abbastanza bene. Un esempio ce l ho in casa ed è la safop di Pordenone, anche se Indiana ormai.
Per tornare al discorso qualità, ribadisco che le nostre aziende nel dopoguerra siano state quasi eroiche a produrre quello che hanno prodotto. Ma ciò che balza agli occhi a chiunque rimetta a nudo una mu anni 60 è la qualità delle fusioni e il pressapochismo di certe lavorazioni. Per dire, tanto curati ho trovato certi ingranaggi, tanto scarse le fusioni dei carter in alluminio della stessa macchina. Ghise con ritiri, toppe saldate, fusioni con bave, ecc. Ho un trapano a mezza colonna anni 60 in cui i tiranti non passano nelle cave a t della tavola tanto queste sono irregolari.
Detto ciò, e data la scarsa conoscenza e diffusione delle macchine russe in Italia (alla fin fine conosciamo un paio di torni, ben poca cosa, è come dire che il tornio italiano è graziano), non posso dire con assoluta certezza che le italiane siano meglio sempre e comunque delle russe.
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