MECCANICA e DINTORNI

Ciao renpag , hai scritto "altro quesito che non c'entra niente con la fresa: come si fa su questa board a inserire le immagini in mezzo al testo anzichè accodarle tutte in fondo?" : c'è un pulsante , "allinea con il testo "che ti permette di inserire le immagini dove vuoi.

Bene, adesso toccherà portare tutto dal dentista

Sento già il trapano che fischia
Per il momento la fresa va "in manuale" tanto per quello che devo (e che so) fare ce n'è abbastanza.
Con calma valuterò se ci sarà la possibilità di sistemare.

Grazie CARLINO, buono a sapersi, non lo avevo proprio notato quel pulsante

Adesso dico una eresia ma dato che questa fresa ha un motore separato per gli avanzamenti non si può risolvere con un inverter riducendo il numero di ingranaggi del cambio?

Enrico, sai che sono allergico agli inverter!
Già il nome che hanno mi mette in ansia
E' sicuramente una soluzione praticabile, ci sono tre velocità che funzionano quindi basterebbe sceglierne una e bloccare tutto li, ma per ora preferisco sbattermi un po' e vedere se trovo qualche alternativa in acciaio, a passare al silicio si fa sempre a tempo.

L'inverter sarebbe la miglior soluzione, anche se non strettamente meccanica. D'altro canto, oggi si usano dei motori in CC con regolazione della velocità che si collegano direttamente alle viti...

e con i rapidi come si farebbe?
si innesterebbero sempre meccanicamente?

I rapidi non sarebbero meccanici, ma alla massima velocità del motore. E credimi, viaggia!

Ho risolto il problema del cambio della mensola senza portarla dal dentista.
Non so se la mia soluzione sia stilisticamente e professionalmente perfetta ma dato che funziona ho deciso di descrivere il processo utilizzato, nel caso qualcuno che avesse problemi simili volesse seguire questa strada, magari perfezionandola.

Intanto il rapporto danni:
Due ingranaggi singoli sull’albero primario da sostituire, sono quelli della prima e seconda marcia:



Due ingranaggi doppi sul secondario, anch’essi da sostituire.
Da notare che su uno dei due la dentatura era stata completamente spianata:

Questo è quello della terza e quarta velocità

Questo è quello della prima e seconda:


Per fortuna l’ingranaggio che era stato spianato non è stato portato proprio a zero, sono rimasti alcuni segni che mi hanno permesso di risalire al numero dei denti originario (altrimenti avrei dovuto fare calcoli che non sono “nelle mie corde” e chissà cosa veniva fuori).

Finito il rapporto danni ho pensato subito alla soluzione più semplice (nutrivo comunque poche speranze ma ci ho provato).
Visto che tutti gli ingranaggi sono marchiati OLAA ho fatto una ricerca su internet.

La ditta esiste ancora, è a Torino.
Ho scritto una mail corredata di foto (la fresa è del 1970 quindi ha solo 51 anni, magari gli ingranaggi sono ancora in garanzia )
Sono stati gentilissimi, mi hanno risposto subito ma mi hanno detto di essersi disfatti delle vecchie rimanenze di magazzino molti anni fa e non hanno più niente. Quanto all’ipotesi di realizzarli su campione dai vecchi, anche se è roba loro, mi hanno detto che i costi sarebbero stati proibitivi e mi sarebbe costato meno comprare un’altra fresa uguale da smontare.
Ora io posso anche essere pazzo ma al punto di portarmi a casa altri 18 quintali di ferro e ghisa per vedere se dentro ci sono due ingranaggi sani non ci arrivo quindi ipotesi scartata.

Resta il piano B: Se gli ingranaggi non si trovano bisogna costruirseli.
Questo piano prevede due soluzioni differenti….
1) Realizzarli dal pieno, la fresatrice ce l’ho… bastano frese a modulo, tavola a dividere e pazienza.
2) Realizzarli partendo da ingranaggi grezzi e boccole scanalate in commercio.

Soluzione 1 scartata da subito, ci avrei impiegato mesi e chissà cosa usciva fuori, opto per la soluzione 2.
Misuro gli ingranaggi superstiti, sono dei normalissimi modulo 2 quindi ordino quanto segue:

due bussole scanalate 23X28X6 Z6 come questa

e sei ingranaggi in C45 modulo due rispettivamente Z20 e 24 per il primario, Z36, 42, 48, e 52 per il secondario


Parto subito con quelli del primario, sono i più semplici, vanno solo portati a misura con il tornio ed allargato il foro a 25mm per entrare sull’albero.
La sola “difficoltà” sta nella cava per la chiavetta.
Inizialmente penso di andare da un amico che ha l’elettroerosione e farla fare a lui ma poi ho pensato, diamine, ho scelto questa fresatrice perché tra gli accessori (pochi) a corredo c’era la testa a stozzare… l’ho messa su uno scaffale e non l’ho mai guardata. Non ho utensili per la stozza ma almeno vediamo cosa ci vuole, d’altra parte prima di Gennaio di quest’anno non avevo mai acceso una fresa in vita mia.
E così tiro giù la testa, controllo, metto l’olio perché è totalmente asciutta e vedo che nel “mandrino” vanno messi utensili quadri da 16x16. Monto la testa sulla fresatrice e faccio partire: meraviglia delle meraviglie funziona! Non ne avevo mai vista una in azione “dal vivo”. Resta il problema dell’utensile ma a pensarci bene quello che devo fare non è nulla di eccezionale quindi penso di realizzarne uno partendo da un vecchio troncatore saldobrasato. E’ 16x12 quindi metterò degli spessori sul lato (e qui fate pure partire le salsicce) lo affilo “a sentimento” (e che ne so io di come sono affilati questi utensili? vado a senso sperando di azzeccarla) e dopo pochi minuti è montato sulla macchina.
Piazzo un mandrino nella morsa (soluzione non molto professionale, altre salsicce in arrivo) e posiziono l’ingranaggio (sempre rigorosamente a mano e a occhio )

Imposto su 50 corse al minuto e faccio partire, quando ho visto che l’utensile arrivando a contatto iniziava a fare dei bellissimi trucioli arrotolati mi è scappato un gran sorriso. Avanzamento di una tacca della Y ad ogni corsa (sono 0,05mm) e dopo pochi minuti avevo fatto una cava da 4mm profonda 2mm. Un paio di spostamenti laterali sulla X e la cava è arrivata ai 6mm necessari.
Non sarà stata la migliore delle esecuzioni ma il risultato mi soddisfa appieno:


… e così abbiamo “sverginato” anche la stozza

Restano da realizzare gli ingranaggi doppi.
I “grezzi” acquistati sono molto più spessi, questi dovrebbero avere una larghezza sui denti di soli 9mm quindi c’è da tornire parecchio. Non credevo ma ho riempito la vasca del tornio di trucioli….

I singoli ingranaggi così portati a misura sono stati inseriti sulla boccola scanalata per interferenza. Su un lato ho lasciato un bel “cianfrino” in modo da poterli poi saldare.
Questo è il primo, con a fianco l’originale:

Sull’altro lato si vede la saldatura che su questo ho realizzato a ottone:

Sul secondo la saldatura l’ho fatta direttamente ad elettrodo:

Ebbene si… c’è rimasta una piccola imperfezione sulla saldatura ma non credo che ne pregiudicherà la tenuta quindi sorvolo.
Il risultato mi sembra positivo:

I due ingranaggi sull’albero secondario:

Ora si comincia a rimontare il tutto sulla macchina!

Il primario, I due ingranaggi nuovi sono quelli più piccoli e più chiari:

E il secondario, anche qui gli ingranaggi nuovi si riconoscono abbastanza facilmente:

Per la conformazione di questo apparato, i preselettori sono montati sul (pesantissimo) coperchio e quindi non posso testarne il funzionamento se non dopo aver chiuso tutto

Quindi ho chiuso tutto, sigillato e messo olio. Dato che sono “in rodaggio” ho esagerato con la quantità e sono andato ben oltre il livello della spia sul coperchio.
Tutto quello che vedo all’interno è quello che vedo dal foro di carico olio quindi capirete bene che c’è poco da osservare, bisogna provarla.
Dapprima ho controllato che le varie velocità si inserissero senza problemi facendo ruotare a mano il motore degli avanzamenti (ho tolto la griglia sul fondo e lo facevo girare tramite la ventola in plastica)
Appurato che entravano tutte mi sono fatto coraggio ed ho dato corrente, ammetto che me la stavo facendo sotto… non so perché gli ingranaggi originali erano ridotti così male, poteva essere incuria dell’operatore ma poteva trattarsi anche di un problema al preselettore che inseriva due velocità assieme spaccando tutto… chissà?
Dapprima accendevo, stavo in ascolto, spegnevo, cambiavo marcia a motore spento e riprovavo, poi ho preso ulteriore coraggio ed ho provato ad inserire le varie marce col motore in funzione: un velluto!
Funziona tutto alla perfezione, nessun rumore sinistro proveniente dalla scatola del cambio, le marce entrano con facilità (ammetto che uso quel pomello con molta delicatezza, visto quanto lavoro mi è costato rimettere tutto a posto).
La prova sotto sforzo che ho fatto è stata quella di far salite la Z con le varie velocità, non ho mai usato un’altra fresatrice quindi non ho termini di paragone ma a far salire la Z di questa macchina con la manovella mi faccio il mazzo, è veramente pesante.
Tutto si è svolto per il meglio e senza guai, per ora sembra veramente tornato il sereno.
Ammetto che quando avevo visto quegli ingranaggi tritati mi ero fatto prendere dallo sconforto, ma dopo un po’ lo sconforto passa, basta rimettere in moto il cervello, affidarsi alle proprie capacità e i problemi si risolvono.
Costo totale dell’operazione: 130€
Sulle ore di “lavoro” meglio sorvolare ma si sa, in questi casi il committente non paga mai il conto.

complimenti per il lavoro e grazie per la dettagliata descrizione. Posso immaginare il mal di pancia quando hai premuto START..

Hai provato a vedere se non hanno barattato la spina di sicurezza della tavola con qualcosa di inappropriato? Magari hanno sbattuto e gli ingranaggi si sono rotti perché la spina non è intervenuta, diversamente, non capisco cosa possa averli ridotti così.

Sulle frese delle scuole qui era usanza molare via l'ingranaggio dei rapidi per evitare che i ragazzi potessero farsi male toccando inavvertitamente la leva

Ottimo lavoro! Si vede che la mano c'è