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Anatomia dei una scintilla d'accensione
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Autore:  zorki [ mer mar 20, 2013 22:52 ]
Oggetto del messaggio:  Anatomia dei una scintilla d'accensione

E' una cosa di scarsa utilità pratica ma penso possa essere curioso sapere cosa accade alle nostre candele d'accensione.
Questo è quello che accade agli elettrodi di una candela ogni volta che scocca la scintilla:
nel circuito primario della bobina vi è applicata una tensione (24V in questo caso) e vi circola corrente elettrica.
Ad un certo punto la tensione nel primario viene tagliata (punto A) e sul secondario si crea una extratensione che cresce in brevissimo tempo (punto B) finchè il dielettrico formato dalla miscela tra gli elettrodi della candela cede (punto C) e si ionizza facendo passare la corrente che genera la scintilla che dura per il tempo D.
La tensione di picco è espressa in V x 1000 (1V = 1kV)

Autore:  onorino [ mer mar 20, 2013 23:20 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia dei una scintilla d'accensione

hai spiegato benissimo.

Autore:  lucamoto [ mer mar 20, 2013 23:29 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia dei una scintilla d'accensione

sarà una cosa non utile per chi non ci lavora,ad esempio nel mio campo è una cosa quasi giornaliera, bastano un paio di v in meno nel primario e il motore và male

Autore:  Dasama46 [ gio mar 21, 2013 19:35 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia dei una scintilla d'accensione

Ottima visualizzazione dell'evento "scintilla" : dovrebbe essere influente anche il rapporto dV/dt, dato che l'extracorrente è funzione della variazione del flusso magnetico nella bobina; le classiche puntine platinate sembrano più lente in confronto con un circuito elettronico a BJT o Mos-Fet .

In questo caso, qual'era il circuito ?
Così, per curiosità . . . .

Autore:  __joe [ gio mar 21, 2013 19:50 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia dei una scintilla d'accensione

molto interessante :smile:

Autore:  cima96 [ gio mar 21, 2013 20:46 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia dei una scintilla d'accensione

Ottima spiegazione, però voglio vedere chi indovina a cosa serve il condensatore (parlando di accensione a puntine) :mrgreen:

Autore:  Dasama46 [ gio mar 21, 2013 20:57 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia dei una scintilla d'accensione

A ridurre la scintillazione (arco) tra le punte . . . .

Autore:  Creek [ gio mar 21, 2013 21:15 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia dei una scintilla d'accensione

Ciao a tutti ora che si parla del condensatore... Anni fa avevo sentito dire che se non c'è il condensatore si bruciano più facilmente le candele è vero?

Autore:  lucamoto [ gio mar 21, 2013 21:31 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia dei una scintilla d'accensione

si bruciano le puntine non le candele

Autore:  Creek [ gio mar 21, 2013 21:54 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia dei una scintilla d'accensione

Ah :risatina: grazie per l'info :mrgreen:

Autore:  zorki [ gio mar 21, 2013 22:05 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia dei una scintilla d'accensione

Il circuito è completamente elettronico. Non so che moduli di potenza monti perchè è tutto racchiuso in un box corazzato

Autore:  yrag [ gio mar 21, 2013 22:31 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia dei una scintilla d'accensione

Cima, faccio una divagazione personale sulla funzione del condensatore.
Si ritiene che il condensatore abbia la funzione di eliminare le scintille, cosa che in effetti fa, ma è solo la parte "visibile".
Mi spiego, o almento ci provo in maniera molto semplicistica: La bobina (parliamo di quella ma il discorso è molto più ampio) per poter dare "il meglio" in termini di tensione generata al secondario, ha bisogno che la variazione del flusso magnetico avvenga in tempi molto brevi, vale a dire che nel momento della chiusura del circuito la corrente (che genera il flusso) deve aumentare in tempi brevissimi e in tempi altrettanto brevissimi deve annullarsi all'apertura del circuito.
Per quanto riguarda la chiusura del circuito, il tempo è dato sostanzialmente dall'induttanza che tende a frenare la velocità di crescita della corrente ma si rimedia cercando di contenere l'induttanza o ponendo una resistenza in serie per abbassare la costante di tempo (le cosidette "super bobine" in voga molti decenni fa).
All'apertura del circuito, invece, la corrente non si azzera istantaneamente ma, pur con le punte aperte, continua a circolare attraverso il "ponte" creato dalla scintilla abbassando drasticamente la tensione al secondario. Sempre colpa dell'induttanza.
A rimettere le cose a posto provvede il condensatore, acconciamente dimensionato, che all'atto dell'apertura delle punte, essendo scarico ad ogni ciclo, si comporta come un corto circuito momentaneo che "ingoia" la corrente che altrimenti continuerebbe a passare tra le punte aperte, sotto forma di scintilla, con i suoi effetti negativi.
L'effetto visivo è che le punte non scintillano ma il problema originale era di altra natura...

Autore:  lucamoto [ gio mar 21, 2013 22:57 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia dei una scintilla d'accensione

in effetti senza condensatore non le ho mai viste funzionare correttamente

Autore:  yrag [ ven mar 22, 2013 08:25 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia dei una scintilla d'accensione

Dipende dalle caratteristiche dei componenti il circuito di accensione e dal tipo di motore: senza condensatore può funzionare male o addirittura non avere l'accensione. Al contrario, con capacità troppo elevata, si può arrivare alla "saldatura" delle punte.

Autore:  cima96 [ ven mar 22, 2013 23:22 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia dei una scintilla d'accensione

Compreso al 100% Yrag, di condensatori, resistenze e induttanze ormai sono 6 mesi che ne mastico per 4 ore alla settimana. E' curioso, a scuola studio nel corso di meccanica ma si parla tanto di elettrotecnica quanto di meccanica e macchine.

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