Cita:
premetto che di roba elettrica non ci capisco una mazza
quando vedo i grafici delle potenze sviluppate dai motori noto che con piu' diminuiscono i giri dello stesso meno potenza ottengo (se non sbaglio i cambi meccanici vengono usati per poter girare piano con il mandrimo ma forte col motore )
di conseguenza presuppongo che il motore fermo abbia delle potenze pari a zero
se guardiamo il famoso 4 asse delle frese a livello obbistico magari non e' frenato ma sicuramente a livello professionale e' frenato
ovviamente a livello obbistico gli sforzi sono minori ma dobbiamo considerare anche i motori che hanno potenze irrisorie
Ragionamento di partenza giusto, ma è necessario continuarlo per chiarire il problema.
La potenza di un motore elettrico (più o meno di qualunque tipo qualunque esso sia), al di sotto del regime nominale (nota importante), è praticamente proporzionale al numero di giri (e quindi decresce al decrescere del regime) perchè in questa zona di funzionamento la coppia erogabile dal motore è praticamente costante.
Ricordando che la potenza si calcola come il prodotto tra la coppia e la velocità angolare del motore, è immediato vedere che se la coppia è costante, la potenza dipende solo dal numero di giri.
Se il numero di giri è zero anche la potenza è nulla (è chiaro, non può esservi potenza meccanica sviluppata se non c'è movimento).
Però a motore fermo mi rimane comunque l'intera coppia nominale (effetti secondari a parte). Se questa era in grado di muovermi l'asse durante la lavorazione è anche in grado di tenermelo fermo durante la stessa lavorazione.
Bisognerebbe quindi distinguere gli assi che sono in grado di muoversi sotto lo sforzo della lavorazione, e quelli che possono muoversi solo a vuoto, e devono essere fermi mentre si lavora. E' chiaro che questi ultimi possono montare motori meno potenti, e affidare ad un freno la loro stabilità in lavorazione.
Il primo tipo invece sarebbe teoricamente in grado di rimanere bloccato in posizione con la sola coppia del motore. In pratica però, se non per macchine piccole, questo non è conveniente. Ad asse fermo infatti ci troviamo nella condizione più svantaggiosa nei confronti dei giochi meccanici, che possono muoversi in ogni direzione (ad asse in movimento invece si ha un certo forzamento sempre nella stessa direzione).
Anche nel caso di sistemi ad anello chiuso che controllino la posizione effettiva dell'asse (encoder sull'asse mandrino), si avrebbero, a seguito degli sforzi di lavorazione, dei continui movimenti e conseguenti correzioni del controllo, che pregiudicherebbero la lavorazione.