La mia esperienza di lavaggio e pulizia di parti meccaniche è prevalentemente nel settore dei turbocompressori e, sebbene abbia messo via solo qualche busta paga, posso dire di essermi quantomeno fatto un'idea che vado ora ad esporre.
La lavapezzi tradizionale (pennello e pompa a bassa pressione) è un'ottima soluzione per parti ricoperte di morchia non troppo rappresa e parti semipulite che di fatto vanno essenzialmente risciacquate, a mio avviso questa apparecchiatura è essenziale anche perché è molto comoda per trattare parti piccole che per noi erano bronzine, nottolini, pompanti di pompe di iniezione, viteria, raccordi, ecc.... Avevamo infatti anche una lavapezzi ad alta pressione con cabina e pistola di lavaggio ma si è dimostrata abbastanza inutile tanto che avevamo disdetto il contratto di noleggio e spiego il perché: per lavare piccole parti (vedi sopra) era più scomoda che altro poiché dovendo lavorare in cabina con guanti in gomma non si riusciva a maneggiare a dovere i pezzi (tanto per dire, afferrando una bronzina con due dita essa si perdeva nella gomma del guanto e non si riusciva a lavarla), non avendo una chiarissima visuale non si riusciva a esaminare attentamente l'operato senza aprire lo sportello e, non era strano lavare qualcosa, aprire la cabina, guardare se fosse venuto pulito, poi chiudere e rilavare (dù palle.....) infine ogni tanto si rischiava che un pezzo scivolasse dalle mani e venisse sparato in giro per effetto del getto di detergente ad alta velocità e, se il particolare in questione era una bronzina o una piccola girante in alluminio poteva voler dire pezzo ammaccato. La stessa lavapezzi ad alta pressione allo stesso tempo non veniva utile per parti più grandi (ma comunque a misura di cabina) che avevano morchia rappresa o peggio, incrostazioni (es. coreassy, chiocciole e giranti).
Un apparecchio che invece ha cambiato radicalmente il modo di lavorare è stata la lavatrice ad ultrasuoni: questa permetteva di ammorbidire qualsiasi morchia e di rimuovere anche le incrostazioni più voluminose e fragili per non parlare poi della vernice. Ricordo che mettavamo in lavaggio le chiocciole lato aspirazione di turbo marini (padelle di 30cm di diametro) con ancora vernice sana, dopo un'oretta o due le si tiravano fuori e la vernice era già bella sollevata che volendo si poteva pelare a mano ma per fare prima aggredivamo il tutto con l'idropulitrice ad acqua calda che era un'altra della macchine più efficaci contro le morchie se usata unita ad uno sgrassatore (noi usavamo lo chante clair
). Per le incrostazioni più aderenti e le ossidazioni gli unici sistemi in effetti rimanevano la sabbiatrice (microsfere di vetro o garnet grana 60 a seconda della delicatezza del pezzo trattato) o, al limite, la granigliatrice a microsfere d'acciaio nei casi più disperati (che per noi erano le chiocciole di scarico in ghisa).
Nella buona sostanza, invece di modificare la lavapezzi in cabina aumentando ulteriormente la pressione del detergente, io mi prenderei una vasca ad ultrasuoni con lo scopo di ammorbidire le morchie ostiche, a fine trattamento lavare nelle lavapezzi comuni.