MECCANICA e DINTORNI

E' proprio quello che vuole fare Pigi, deve però assoldare qualcuno che tenga la mano sulla slitta ..... Secondo voi qual'è la funzione del tizio che segue con la mano (senza sforzo ) il movimento di rettifica ?

Lo scemo del villaggio, ovvero il tizio che non centra nulla con niente, ma si taglia una mano in due per dimostrare che anche lui esiste. Spesso se ne vedono in giro di questi elementi, e spesso li vedi con i cellulari in mano a riprendere le idiozie che fanno quelli come lui. (In questo caso viene detto branco di scemi del villaggio)

tiene la tavola , altrimenti nel ritorno , essendo in concordanza (e avendo quel pastrocchio , millemila laschi ) , la tavola procederebbe a scattoni e la mola lavorerebbe a saltelli ( i romani direbbero : " lavorazione a zompi" ...)

Ci avevo pensato, ma la mano che regge mi sembra che stringa molle in ambedue i sensi....

ELIMINATO IL RIPORTO VIETATO DAL REGOLAMENTO

preparati con un bel convertitore pollici (o altri pezzi umani) /mm

dai commenti del video

Domanda:
"Sei un costruttore di macchine? O qualcuno l' ha costruita per te. Per favore dammi il tuo numero di telefono"

Risposta:
"Siamo costruttori di rettifiche di alta qualitá"

per dare stabilità alla tavola sarebbe opportuno che il movimento spinga sempre un ammortizzatore... questo evita non solo meno scossoni... ma quando la mola lavora in concordanza rimane molto più stabile a vantaggio della qualità superficiale

nelle rettifiche idrauliche è semplice perchè la velocità del movimento la da la valvola di deflusso creando di fatto uno smorzatore

questo sistema si usa con i sistemi pneumatici ( anzi direi che è un obbligo)... l'aria essendo comprimibile renderebbe il movimento brusco e a scatti... e non regolabile... se però si spinge su uno smorzatore idraulico, il suo deflusso sarà quello che regola dolcezza del movimento a piena forza di spinta dell'aria

Due commenti : uno ,lo scemo del villaggio è uno smorzatore, due, la qualità è un concetto sempre relativo...........

.... la qualità è un concetto sempre relativo......

In realtà non dovrebbe essere così .....

Se ti vuoi togliere la curiosità , riesamina i due libri di Robert Pirsig (gli unici che ha scritto .... )

"Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta " e "Lila" ..

Dal punto di vista filosofico , dovrebbe aver ben sviscerato , se non risolto , il problema della "Qualità" .....

Il primo l'ho letto più volte e condivido i concetti , il secondo non lo conosco : la mia definizione di "sempre relativo " si riferisce al mondo reale (es. Cina) dove la qualità rimane un concetto elastico e non rigoroso.....

Alla Bitron di Savona, (gruppo Bianco) settore Automotiv
in sala riunione c'è una tabella con scritto più o meno così
"non è possibile realizzare prodotti di maggiore qualità a quella che si è disposti ad accettare"

Mi sembra una considerazione contraddetta da tutta la produzione nel mondo in confronto a quella cinese ......

mi son trovato in qualità di responsabile assicurazione qualità a lottare contro di loro...

un prodotto chiave con la pretesa di un CPK di 1,7 su una tolleranza di più/meno 2,5 centesimi su materiale stampato e stampo a 4 impronte

Cosa intendi per impronte ? Non tutti sono addetti ai lavori...