Visto che il M.o forgiatore Santino Pudda ha fatto qui da pioniere con i suoi magnifici damaschi; mi sembra che ora possa starci anche un ferro dei miei in più semplice acciaio inox, così si completa un pò di più la parentesi sui coltelli.
Ve ne mostro uno del quale ho più foto;
la mia tecnica è questa:
solitamente, disegno la sagoma che voglio realizzare direttamente sull' acciaio; poi pratico tutti i fori che mi servono e dopo, con la smerigliatrice angolare e disco da 0,8mm e seghetto da ferro a mano, ritaglio la sagoma.
Poi la rifinisco sui bordi col nastro e tiro le superfici a grana 400.
Ora, me ne sto lì a grattare a mano con la carta abrasiva da 600 tagliata in strisce e fissata a dei legnetti rettangolari con puntine da disegno le zone della sagoma che mi interesserà avere lucide dopo la tempra.
Finita la sagoma a gr.600, faccio le bisellature col nastro, ma solo fino a grana 400.
Una volta che le ho ottenute, riprendo a grattare a mano con la carta a gr. 600 e dei gommini cilindrici.
Dopo le punzonature e l' affilatura (senza togliere la bavetta o falso filo risultante), una bella doccia alla neo-lama e via in forno per la tempra.
Estratta dal forno, la lama è tutta scura (come da prima foto) e così riprendo i legnetti ed i gommini cilindrici e la rigratto tutta a mano partendo dalla gr. 600 fino ad arrivare con successivi passaggi, a grane via via più fini (da gr. 2000 a quella da orafi a 8 zeri) fino alla lucidatura finale.
Poi, passo ai fornimenti e al manico; finito il coltello, passo a fare il fodero e poi le foto; ma non vorrei annoiare, così passo ad una breve descrizione del pezzo (non in vendita) e alle foto, ciao a tutti!
Inox 440C da 5mm finito a specchio (manualmente, senza macchinari elettrici).
Lungo in tutto 221mm, ha lama ad un filo di 108mm.
Doppi bolsters in nickelsilver satinati e guancette in palma rossa; fodero in wengè e cuoio con interno di camoscio.
photobucket