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 Oggetto del messaggio: Re: Primi esperimenti di anodizzazione
MessaggioInviato: ven nov 14, 2014 12:16 
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Iscritto il: mar nov 10, 2009 12:36
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Io potrei fare un reportage del mio sistema. Dovrei giusto anodizzare alcuni pezzi in questi giorni.
Faro' qualche foto e poi carico il tutto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Primi esperimenti di anodizzazione
MessaggioInviato: ven nov 14, 2014 15:20 
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Grazie, a volte una foto chiarisce mille dubbi... vabbè... tranne ai capoccioni come me :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Primi esperimenti di anodizzazione
MessaggioInviato: ven nov 14, 2014 17:46 
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Foto!!! Io intanto mi procuro un bilancino di precisione almeno per dare una parvenza di ripetibilità alle prove...

Ragionare a cucchiaini non è molto scientifico ahahah

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 Oggetto del messaggio: Re: Primi esperimenti di anodizzazione
MessaggioInviato: ven nov 14, 2014 23:51 
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Per il metodo a occhiometro niente bilancini, altrimenti che occhiometro e' :P
Domenica recupero l'alimentatore (me lo devo far prestare) e lunedi' dovrei riuscire ad anodizzare qualcosa.
Comunque le foto non serviranno a granche', alla fine la procedura semplice e' semplice :smile:


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 Oggetto del messaggio: Re: Primi esperimenti di anodizzazione
MessaggioInviato: dom nov 16, 2014 23:30 
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Eccomi con il mini-tutorial. Scusate la pochezza delle foto (non sono mica fotografo :roll: ).
Alcune considerazioni: ho preso il primo pezzo di alluminio con un foro che ho trovato. Lega ignota, probabile 6082.
Se il pezzo non e' appena stato lavorato (come nel mio caso) il bagno in soda caustica e' d'obbligo. Infatti, in alcuni punti, l'anodizzazione non e' venuta perfetta (si vede - poco e male - dove segno col mignolino).
Procedura:
1. se il pezzo e' appena stato lavorato, una passata col nitro, un risciaquo in acqua e dentro nel bagno. Se il pezzo e' vecchio, bagno in soda caustica (150gr per litro) e poi in acido nitrico (10%) per togliere la patina che si forma (grigio scuro per il 6082, da quello che mi dicono).
2. preparazione del bagno (ok, dovrebbe essere il punto 1, ma siamo nella procedura a occhiometro :smile: ). Recipiente di plastica con dentro acido solforico al 36% (quello delle batterie da auto), lastra di piombo come catodo. Il tutto a bagnomaria in un recipiente piu' grande con ghiaccio (o altro sistema per tenere freddo il bagno). Nel bagno ci deve essere solo alluminio e piombo. Se c'e' qualcos'altro l'anodizzazione non viene (gia' provato usando fil di ferro come collegamento).
3. prendere il pezzo precedentemente lavato e sgrassato (o decappato in soda caustica) e immergerlo nel bagno. Usare un collegamento ben saldo, due o piu' punti sono preferibili se il pezzo e' grande.
4. collegare l'anodo (il positivo) al pezzo, il catodo (negativo) alla lastra di piombo. Accendere l'alimentatore e regolare la corrente a occhiometro (nella prova ho messo 7A ma ho esagerato). Io mi regolo in modo che la tensione sia attorno ai 12-14V. Lasciare in bagno una mezz'ora.
5. prendere il colore e portarlo a ebollizione. Per il colore che uso io (azz... mi sono dimenticato di fare la foto alla busta di colore) uso 1 busta per ogni litro d'acqua. Cosi' ho visto che ho un colore abbastanza profondo (provato blu, verde e nero).
6. togliere dal bagno il pezzo e sciaquarlo in acqua corrente. Metterlo nel colore e lasciarlo li' un 5-10 minuti. Ogni tanto gli do' una smossa, non so se migliori il risultato.
7. sciaquare il tutto e finito il lavoro.

Cose fondamentali:
- il bagno deve essere mantenuto freddo. Da quello che ho provato, piu' freddo e', piu' posso dargli corrente e meno tempo ci metto. Direi di stare sotto i 10-15° al massimo
- il collegamento tra pezzo e alimentatore deve essere ottimale
- il colore deve essere quello giusto
Nei primi esperimenti, sbagliavo queste tre cose. Aggiustato il tiro, la colorazione mi riesce colpo su colpo. A volte il colore e' piu' resistente, a volte meno (ad esempio in questa prova lo strato di ossido deve essere venuto leggerino, con la punta delle forbici si segnava abbastanza facilmente. Colpa della corrente elevata e di una scara refrigerazione).
Questa e' la mia ricetta, ribadisco che il mio scopo e' solo di tingere l'alluminio e dare al colore un minimo di resistenza ai graffi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Primi esperimenti di anodizzazione
MessaggioInviato: dom nov 16, 2014 23:38 
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Direi ottimo risultato per una procedura ad occhio e per giunta ripetibile.


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 Oggetto del messaggio: Re: Primi esperimenti di anodizzazione
MessaggioInviato: dom nov 16, 2014 23:57 
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Difatti ho fatto il mini-tutorial per quello. E' una procedura semplificata ma che porta al risultato ogni volta.
Da quando seguo quel procedimento, ogni pezzo che ho fatto mi e' riuscito.
Alla fine sono quei 3 punti che ho messo come regole da rispettare, il resto va bene un po' tutto (salvo usare coca-cola al posto dell'acido :smile: ).
Ovviamente i risultati non saranno a livello di quelli di Asso o di un professionista, pero' e' un risultato piu' che accettabile per il mio scopo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Primi esperimenti di anodizzazione
MessaggioInviato: lun nov 17, 2014 00:01 
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Può essere anche una valida base per chi ha voglia di fare esperimenti.


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 Oggetto del messaggio: Re: Primi esperimenti di anodizzazione
MessaggioInviato: lun nov 17, 2014 00:29 
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Sicuramente. Se uno si prende la briga di fare un paio di prove, a varie correnti-tempi di bagno e temperatura-tempo nel colore sicuramente i risultati saranno migliori.
Io ho messo la base (piu' semplice e piu' a spannometro di cosi' non potevo :smile: ).

Dimenticavo i tempi nel bagno di soda caustica. Bastano un paio di minuti, la reazione e' abbastanza esotermica e "frizzante" (ribolle). Se lasciate a bagno per troppo tempo la soda mangia l'alluminio (in 10-15 minuti una filettatura M4 e' rovinata).
Ovviamente ho omesso anche le solite frasi di rito sulla sicurezza, si maneggia prodotti non proprio salutari.
Sia il bagno in soda caustica che il bagno galvanico (o elettrolitico? o nessuna delle due?) sprigionano vapori che e' meglio non respirare (idrogeno sicuramente, poi non mi ricordo che altre porcherie) quindi all'aperto o in locale ben areato.


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 Oggetto del messaggio: Re: Primi esperimenti di anodizzazione
MessaggioInviato: lun nov 17, 2014 10:36 
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scusa... matteou... ma una volta colorato il pezzo poi non fai nessun trattamento successivo per il fissaggio del colore?

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 Oggetto del messaggio: Re: Primi esperimenti di anodizzazione
MessaggioInviato: lun nov 17, 2014 10:43 
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Avevo letto anch'io che, dopo la colorazione, bisognava fare un bagno in qualche acido (non ricordo quale). Come al solito, non trovando l'acido (e non volendo sbattermi piu' di tanto per cercarlo) ho provato senza.
Il colore attacca, resiste all'acqua, ai solventi (nitro), ai graffi e al tempo (alcuni pezzi anodizzati un paio di anni fa sono rimasti sempre uguali).
Quindi, sempre in ottica di semplificare ho tolto anche quel passaggio.


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 Oggetto del messaggio: Re: Primi esperimenti di anodizzazione
MessaggioInviato: lun nov 17, 2014 11:58 
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Un tizio che faceva manopole "custom" per amplificatori hi fi mi disse che il fissaggio non sempre viene fatto ma non ricordo il perchè...


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 Oggetto del messaggio: Re: Primi esperimenti di anodizzazione
MessaggioInviato: mar nov 18, 2014 15:08 
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mi permetto di inserire qualche consiglio-correzione al manuale di matteou.
Intanto direi che a prescindere dal tempo trascorso dal momento della lavorazione è sempre necessario il lavaggio con trielina e successivo decapaggio del pezzo, prima in acqua e soda caustica e dopo necessariamente in acqua e acido nitrico, questo perchè il processo con soda e acqua fa diventare nere alcune leghe di alluminio e quindi per sbiancarle è necessario immergerle nell'acido nitrico. Inoltre è molto importante indossare guanti protettivi in quanto il contatto della pelle con i pezzi lascia inevitabilmente tracce di sudore o altra sporcizia che potrebbe compromettere l'uniformità del trattamento oltre che l'utilizzo di acidi può essere molto pericoloso per la pelle e soprattutto degli occhi che bisogna proteggere per bene.
una volta finito il lavaggio del pezzo si passa all'elettrolisi che in soluzione va al 50% di acqua ed acido solforico, in verità l'acido solforico non si trova come sostanza assoluta ma di solito diluito tra il 10 ed il 15%, comunque bisogna diluire metà acqua distillata e metà acido così come si trova in commercio.
il trattamento inoltre prevede i primi 5 minuti del processo in cui la corrente erogata dall'alimentatore deve essere tra i 5 ed i 6v, poi lentamente portare le tensione a 18v per altri 45 minuti (per fare una media ed ottenere la maggior parte dei colori).
infine una volta ultimato il processo ed effettuata la colorazione il pezzo va bollito in soluzione di acqua distillata e solfato di nichel, in mancanza di tale componente basta bollire circa 30 minuti in acqua distillata altrimenti il pezzo tende a sbiadire rapidamente al sole.


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 Oggetto del messaggio: Re: Primi esperimenti di anodizzazione
MessaggioInviato: mar nov 18, 2014 15:50 
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Grazie Asso per i consigli, provero' appena ho occasione, specie il portare gradualmente a regime.
Una curiosita': e' meglio attaccare il pezzo all'alimentatore prima di immergerlo o dopo? Oppure e' indifferente?
Stesso discorso quando lo si leva dal bagno.

Per il bagno in soda caustica sicuramente serve e se uno ha l'acido nitrico consiglio vivamente i due bagni. Altrimenti il lavoro esce lo stesso ma con qualche imperfezione.
Per quanto riguarda il non toccare il pezzo con le mani, hai pienamente ragione. Mi ero scordato di dirlo. Una volta effettuato il decapaggio e fino alla colorazione, niente ditate :smile:
Per il bagno di fissaggio, non ho provato a lasciare il pezzo in pieno sole ma in condizioni "normali" non sbiadiscono (avevo fatto una sfera, da usare come pomello del cambio. Il pezzo ha ancora lo stesso colore dopo un paio d'anni).

Infine, per la soluzione dell'acido solforico non sono d'accordo. Almeno dalle prove che ho fatto a suo tempo. Seguendo le guide che avevo trovato, avevo diluito l'acido solforico 1:3 con acqua distillata. L'acido solforico era al 36% quindi alla fine mi son trovato una soluzione al 10% circa (non sono chimico ma penso che funzioni cosi', o sbaglio?).
Comunque con quella diluizione passava pochissima corrente anche dandogli tensione a manetta (oltre i 30V l'alimentatore non va, con quella tensione passavano circa 500mA) e ovviamente l'anodizzazione non veniva (a bagno per un ora, il pezzo restava conduttivo).
Tu consigli di usare una soluzione al 5-7% (sempre se il mio ragionamento di diluire una cosa gia' diluita e' corretto), secondo me soluzione troppo povera.


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 Oggetto del messaggio: Re: Primi esperimenti di anodizzazione
MessaggioInviato: mar nov 18, 2014 18:44 
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Iscritto il: mer set 10, 2008 14:42
Messaggi: 27702
Località: Vicenza
Premettendo tanti ringraziamenti per la vostra disponibilità :grin: , chiederei di essere più precisi sui dati di tensione e corrente del bagno elettrolitico.

Così, a naso, direi che il parametro più importante è la corrente . . . . :grin:

_________________
Mario

I grandi Uomini si riconoscono dalla grandezza dei loro obbiettivi ....


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