MECCANICA e DINTORNI

Concordo con le osservazioni di Carlo, è da dire anche però che non si può pensare di continuare a lavorare e produrre oggi come 40 anni fa, i tempi cambiano e bisogna adeguarsi altrimenti si viene tagliati fuori. Non si può pensare di proporre macchine per hobbysti a prezzi da professionisti, te le comprerà uno su diecimila se va bene! Senza contare il mercato dell'usato (al quale, secondo me, dovrebbe rivolgersi l'appassionato, più che alle cineserie) che offre macchine di tutt'altra levatura a prezzi di saldo.

Spero solo che questa azienda, come tante altre, non venga rilevata da un signor huang lee qualsiasi e utilizzata per vendere macchine orientali con appiccicato il marchio "importante".

Andrea , se c'è qualcuno che vende , può esserci un compratore : di solito per comprare ci vogliono i soldi . . . e chi li ha . . . . .

Esatto ma tra gli hobbysti che hanno sta passione quanti hanno palanche a sufficienza? tutti a sostenere il made in italy, ma vedendo la proporzione tra i ceriani e i bv20 nei nostri garage direi pochi

Decenni fa era molto più semplice per le nostre aziende, i cinesi mangiavano riso e andavano in bicicletta e in ogni caso la cortina di ferro era un ottimo scudo contro ogni tipo di concorrenza, semmai ci fosse stata. Caduta quella, le tigri (cina&company) hanno iniziato a ruggire e i polli (noi) siamo finiti in pentola.

non è che succede come i quadri, ..........quando non c'è più chi li ha dipinti, .......aumentano di valore

Andrea , io mi riferivo alla compravendita dell'azienda . . . .

mah, vedi , andrea , un tornietto da hobby , non è un bisogno primario , come il vestirsi o il mangiare o il curarsi ... uno non può dire che siccome quel giocattolo costa troppo per le proprie tasche, allora ne compra un'altro , costruito in paesi dove gl'operai sono ad un livello prossimo alla schiavitù , o dove per produrre il tuo oggetto di svago, si è inquinato più del necessario, per risparmiare 1 dollaro a pezzo ...di questo passo, dovrebbe chiudere la ferrari e tutti gl'operai potranno girare in fellali .... posso capire il discorso di uno che non arriva a fine mese e per vestirsi è costretto a comprare capi tessuti in vietnam o altri posti simili . comprare prodotti cinesi, e simili ,nel breve periodo , ci dà l'impressione di poter mantenere un tenore di vita più alto (possiamo comprare tante cose che costano poco) , ma alla lunga ci impoverisce , in quanto anche se le nostre aziente producessero merci di un livello qualitativo simile , costerebbero comunque molto di più e alla fine comunque non potrebbero reggere il mercato . quando tutte le aziende italiana (o la maggior parte di esse...) chiuderanno perchè non potranno reggere il passo delle nazioni emergenti , tu , io , noi , saremo disoccupati e senza lavoro (e senza stipendio...) dove troveremo le palanche per comprare anche la schifezza cinese ? ci toccherà lavorare per loro , coi loro contratti di lavoro e le loro tariffe . se ci pensi, il percorso l'abbiamo già cominciato ...

Se ci riducessimo ai bisogni primari potremo dire addio al 90% dell'economia mondiale che ruota appunto sul superfluo.....non di solo pane vive l'uomo!

Poi è vero ciò che dici, però alcune cose come una ferrari sono uno status symbol (da leggersi come attirano patata), che avrebbero mercato pure se costassero il doppio di quello che costano attualmente, un tornio no.

Un tornio lo compra un traffichino della domenica che al posto di stare sul divano a vedere il calcio preferisce cazzeggiare in garage. Non gli interessano la fame nel mondo, gli operai sfruttati, l'economia globale.....a lui interessa solo farsi la boccolina, la vite, il ricambio della lavatrice di casa ecc svagarsi insomma e lo svago deve essere sostenibile coi suoi introiti.

Per questa attività di svago pochi possono permettersi di buttarci 4 mensilità di stipendio medio da operaio, onde per cui preferiscono le macchinette con gli occhi a mandorla, belle, colorate, costano poco, non ingombrano ecc.....guarda quante ce ne sono tra gli hobbysti!

È un ragionamento che non condivido perché, piuttosto che una cineseria, preferisco prendere attrezzi professionali d'epoca usati, che tra l'altro costano pure meno, però molti lo fanno e non posso dargli torto del tutto.

Non vedo come potessero fare un prodotto più economico, se andate a guardare i manuali Cortini, quelli che allegavano al tornio in vendita vi sono i prezzi e se facciamo un calcolo di valuta altro che Ceriani! Per delle macchine si forse precisissime (per quanto lo potrà essere un tornio od una fresa e per di più di quella stazza ridotta) ma ancora più limitate dimensionalmente

Ognuno fa come meglio crede, se ti piace un prodotto di qualità ed hai la disponibilità per acquistarlo, lo fai, se invece non hai voglia di spendere molto ti rivolgi a prodotti più abbordabili, quindi di scelte ce ne sono da poter fare; come dicevo, Ceriani il mercato lo aveva, sarà pure stato un mercato di nicchia ma non mi pare si lamentassero di questo, il problema è che fare impresa in questo paese è difficile, investire nella propria azienda, se non hai margini commerciali diventa difficile, quindi la tua azienda invecchia lentamente e si spegne come una candela.
Non necessariamente chi è bravo a lavorare "vince" rispetto a chi è meno bravo, devono sussistere condizioni generali che ti permettono di avere mercati ed orizzonti più ampi, investire in ricerca, sviluppo, avere una rete commerciale diffusa ecc ecc., tutte cose che possono permettersi le grandi aziende o le aziende che pensano in grande.Poi si sa, più grande sei più esistono interessi forti che sono pronti a darti una mano se vai in crisi, il piccolo invece deve sempre soccombere.... o quasi.

Il problema dei piccoli è che si fossilizzano ma il mondo cambia, l'economia cambia e se per 40 anni fai la stessa cosa con lo stesso metodo resti indietro e piano piano ti tagliano fuori.

Magari avrebbero potuto frazionare i prodotti in 2 o 3 livelli a prezzi differenti per abbracciare diverse fasce di mercato.

Siamo la prima nazione al mondo (pressione fiscale costo manodopera e debito pubblico ecc.ecc.)come si può pensare di essere competitivi e ci butto anche costo di sti politici di m56weòè+

Vero, la Ceriani chiude come tante altre centinaia di aziende in Italia..

Motivo? False politiche di rilancio delle imprese che invece mascherano balzelli enormi e gonfiati.
Questi celati come permessi di sicurezza, anti inquinamento, smaltimento lavorazioni, sull'immobile, e tassazioni a pacchi varie sull'impresa con presunti vari e persino ridicoli, non possono certo competere con il resto del mondo.
PS: sarebbero giusti se applicati con onestà, ma non tronfi per fare cassa..
A farne spese gli operai e l'Italia, ma il governo è quello che loro votano per sentirsi tutelati, beata ingenuità..

Mi godo il mio Ceriani, speriamo passi alla storia almeno..

è la politica di quattro furboni che vogliono spremere la vacca, se poi il paese fallirà, anzi siamo un morto che cammina, loro si son già ingrassati la saccoccia, gli altri possono morire.

Un grande "statista" contemporaneo diceva che la crisi non c'è e gli Italiani stanno bene: Mi sa che ha ragione e dovrà passare ancora molto tempo per imbracciare i forconi. Peccato che non ci sarò...

Zio non ci sarà nessuno.