Si Punto84, ho visto e inizialmente mi era sembrata un impresa al limite dell'impossibile, invece vedo che stai proseguendo velocemente e con risultati inaspettati! I miei complimenti...!
Vedo che l'argomento verniciatura suscita sempre interesse. Dunque, senza voler passare per esperto, pubblico quelle che sono le mie conclusioni personali, conclusioni alle quali sono giunto dopo alcune esperienze. Mi sono state chieste le tappe, per cui in ordine:
preparazione del supporto: rimuovo tutto, sempre e comunque, porto a metallo nudo. Con diversi metodi, dalla flex alla sabbiatura, a seconda dei casi. Il motivo è presto detto. Se porto a metallo nudo, so che quella che sto per trattare è ghisa (in questo caso), mentre se mi accingo a verniciare sopra del composto già esistente, non so cosa sto per andare a trattare. Che tipo di prodotto hanno usato all'epoca? Nel dubbio rimuovo. Vero è che il fondo epossidico attacca quasi su tutto, ma è anche vero che spesso capita che sotto allo spesso strato di "stucco" applicato in fabbrica si sia depositato con gli anni olio e altro liquido grasso. Mi è gia capitato che finito il lavoro la vernice si sollevi a causa del riaffioramento di queste sostanze, con le conseguenti bolle ed esfoliazione della vernice....
Stuccatura: lavo il pezzo con nitro, preparo il fondo riempitivo bicomponente epossidico non troppo denso e do alcune mani a spruzzo bagnato su bagnato. Il fondo epoxy aggrappa ottimamente sulla ghisa. Ora qua qualcuno potrà obiettare che si passa prima l'antiruggine. Questione di punti di vista, io non l'ho mai usato e non mi sono mai sorti problemi di ossidazione. Dopo che il fondo è asciutto preparo lo stucco metallico bicomponente e raso la superfice. Carteggio e passo ancora un po di fondo riempitivo. Controllo per eventuali ritocchi di stucco, se tutto è ok carteggio con carta abrasiva e passo alla finitura. Altrimenti ripeto stucco più fondo.
Finitura: personalmente solo poliuretanica bicomponente, a spruzzo. Diverse mani leggere bagnato su bagnato.
Per le parti a diretto contatto con olio o che lavorano ad immersione uso un prodotto specifico, sempre epossidico, adatto a lavorare in immersione in olii, idrocarburi, acidi... Epofond AM9 della Aemme vernici, si usa per verniciare anche l'interno di serbatoi, sentine.. in alternativa si può usare anche Tankerite.
Fondamentale rispettare le proporzioni indicate dal fabbricante per quanto riguarda la proporzione tra i due componenti, mentre per la diluizione si ha più libertà. Fondamentale anche la temperatura del supporto e ambientale.
@ Mafa: siamo sicuri che tu abbia dei cuscinetti? Mi sembrano le classiche ghiere per la regolazione delle bronzine quelle.. almeno, io sull altro tornio le ho proprio così ed è a bronzine. Non fraintendere, so che sei perfettamente in grado di distinguere i due sistemi, ma mi par tanto da bronzina quella configurazione... Ad ogni modo, io prima di estrarre l'albero ho sfilato tutte le ruote dentate dalla loro sede, ciò è stato possibile grazie alla costruzione a diametri differenziati del mio albero, quindi con una pistola termica le ho scaldate e sfilate più o meno agevolmente. Poi ho svitato la 4 brugole della flangia frontale, e, una volta certo che nessun impedimento trattenesse l'albero in sede, interponendo un grosso pezzo di legno ho battuto col mazzuolo finchè l'albero non si è sfilato.
Questo è il risultato:
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Il famigerato e costosissimo Gamet che in realtà... è un RIV! Ovvero azienda rilevata da SKF 50 anni fa ormai...
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RIV Gamet SKF che dir si voglia, una volta aperto ecco la sorpresa..
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Poteva essere in ordine almeno lui? Che pretese.. certo che no, in compenso quello più piccolo all'altra estremità se la passa meglio e resterà dov'è.
Già che c'ero ho provato a dare una pelata alla ghiera che serra le varie piattaforme, ma il risultato non è che mi soddisfi, si vedono ancora le martellate con le quali è stata manovrata... Sarei intenzionato a rifarla, chiedendo lumi sul materiale da utilizzare ad un mio amico che ha sottoposto la ghiera al durometro, mi ha consigliato di utilizzare acciaio bonificato, avendo il pezzo una durezza di circa 28 HRC, corrispondenti a 271 HB... sono indeciso su cosa fare...
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