Visto che il finesettimana purtroppo l'ho dovuto dedicare a cambiare i cuscinetti del cestello della lavatrice, le foto che mi ero ripromesso di fare non l'ho fatte
e allora per passare il tempo con qualche altra chiacchiera rispolvero un momento il discorso sull'equilibratrice dinamica.
Ho lavorato per diversi anni per un azienda che produce macchine o più precisamente line di produzione per motori elettrici e di equilibratrici ne ho viste diverse.
Quasi tutti impianti automatici per l'equilibratura in linea di produzione senza operatore.
Sono macchine della madonna tipo questa:
Allegato:
Screenshot_23_10_2014_12_20.jpg
Però il pricipio di funzionamento della parte di misura è lo stesso delle bilanciatrici manuali ed è in sostanza abbastanza semplice e comprensibile anche intuitivamente.
Rispolvero l'argomento volentieri perché in passato più volte mi era venuto in mente di progettarne una (per venderle
)
poi per tanti motivi non ne ho fatto di nulla ma la voglia mi è rimasta.
Assistito da un disegno al lapiscad, faccio una rapida esposizione di comè congegnata la stazione di misura
Un bravo macchinista (non io e non ora) la potrebbe realizzare agevolmente.
Ci sono due stazioni di misura, in genere identiche, poste su un basamento molto rigido, dove poggiano su ognuna le estremità dell'albero
dell'oggetto che si vuol equilibrare. Ogni stazione di misura è fatta più o meno così:
Allegato:
IMG_20171218_091737.jpg
Ho visto delle varianti ma lo schema mecanico di principio rimane il medesimo
In pratica il bolocco dei coltelli (due cuscinetti lenticolari su una V) è libero di oscillare a destra e a sinistra appeso a due molle a nastro (le molle sono componibili per adattare la sensibilità) su un lato o sotto c'è un sensore che misura lo spostamento;
per questo scopo ho sembre visto usare una LVDT.
C'è inoltre un' altro sensore, di solito una fotocellula per identificare l'indice di posizione (come una tacca di zero).
Si fa un segno o si applica un adesivo sul rotore e quando questo passa sotto la fotocellula questa invia l'impulso per 0°.
Prima di eseguire la misura, il rotore viene messo in rotazione da un motorino tramite una cinghietta elastica oppure, in alcuni casi, con l'aria compressa soffiata tangezialmente sul pezzo.
Dopo il procesamento elettronico dei segnali, il risultato viene mostrato su una schermata come questa:
Allegato:
Portable_Balancing_Machine-Smart_balancer.jpg
Ogni grafico circolare rappresenta la misura ad ognuna alle due estremità e il pallino rosso lo squilibrio letto,
in termini di intensità (modulo vettoriale), maggiore è la distanza dal centro e maggiore è la quantità di peso che dovremo asportare
e in termini di posizione angolare ci indica i gradi di scostamento dallo 0° (fase vettoriale) che viene misurato dalla fotocellula e che ci serve per determinare l' esatta posizione di dove andare ad agire per l'esportazione di materiale.
(esiste anche la possibilità di aggiungere materiale dalla parte opposta ma è poco usata)
L'equilibratura del pezzo si fa in vari passaggi di misura e successiva asportazione di materiale in modo che per approssimazioni successivie si portano i pallini rossi sul centro dei grafici.
Per un meccatronico, farne una casareccia non sarebbe difficilissimo, putroppo manca il tempo...
Spero comunque, pur andando un briciolo OT, di aver dato un minimo d' informazione a tutti gli amici che sono all'oscuro di questo argomento.