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 Oggetto del messaggio: Re: Affilatrice PEAR AUP
MessaggioInviato: mar feb 23, 2021 10:23 
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Federico, bella questa, era per caso, quella che vendevano a Firenze?

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 Oggetto del messaggio: Re: Affilatrice PEAR AUP
MessaggioInviato: mar feb 23, 2021 10:52 
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@Davide: il perno che porta la testina di affilatura è da 30mm e ti posso assicurare che, anche tutto sfilato, quando viene bloccato all'astuccio basculante è molto solido. Per la mia modesta esperienza da questo punto di vista non c'è nulla da invidiare rispetto ad una Deckel S0.
Ad ogni modo se vuoi verificare di persona l'indirizzo lo conosci :cool:

@Enrico: questa è una affilatrice per bulini e nasce per fare bulini, poi con un po' di fantasia la sì può usare anche per le punte da trapano e il tagliente frontale delle frese a candela o altre bagatelle, però non permetterà mai di coprire l'affilatura di tutto il panorama di utensili d'officina.
Consolati quindi che con la Misal e tutto quel ben di Dio di corredo sei caduto in piedi e potrai affilare tutto quanto ti verrà in mente (quindi anche punte grosse, alesatori, frese a disco e a manicotto, utensili da tornio grossi, ecc...)

@Lorenzo: a Firenze in questi anni di ste macchinette se ne sono vendute diverse, questa tuttavia non è una di quelle perché viene da Padova.

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 Oggetto del messaggio: Re: Affilatrice PEAR AUP
MessaggioInviato: mar feb 23, 2021 11:18 
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La Pear è simile alla Deckel SOE... migliore della SO per molto aspetti, solidità e diamantatura della molla mantenendo la quota


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 Oggetto del messaggio: Re: Affilatrice PEAR AUP
MessaggioInviato: mar feb 23, 2021 11:28 
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e quella CLARKSON che ha postato alla pagina precedente gcrimi2004?
fa le stesse cose di una Pear?


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 Oggetto del messaggio: Re: Affilatrice PEAR AUP
MessaggioInviato: mar feb 23, 2021 12:51 
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Sì, tuttavia rispetto alla S0E ha qualche mancanza: ad esempio la posizione angolare della pinza non si può regolare a piacere rispetto all'indicizzazione del divisore, inoltre la PEAR nella sua versione base non ha l'aspiratore. Per il resto concordo, anche la diamantatura della mola senza perdere la quota è molto comoda.

La Clarkson non è una affilatrice universale massiccia ma rimane comunque un'ottima affilatrice generica per utensili e come tale permette di coprire tutte o quasi le esigenze di officina, cosa che invece con una affilabulini (PEAR, Deckel, Cross, Biemme, Kuhlmann, Gorton, Scripta, Hasberg, Parpas qualsiasi altra cosa vi venga in mente) non si può fare.
Da dire che tuttavia costruire bulini con una affilatrice universale, se immagino possa comunque essere fattibile, sono sicuro sarebbe molto più macchinoso rispetto al cimentarsi con una macchinetta dedicata. Se pensate di costruire molti bulini quindi compratevi una affilatrice di quelle citate sopra.
Una cosa in cui la Clarkson invece posso supporre che non sia granché è l'operazione occasionale di rettifica. Una affilatrice universale come la Misal UTG500 (o simili) infatti ha massa e dimensioni sufficienti anche per consentire di quando in quando di eseguire finiture superficiali di mola in piano (con piano magnetico e morse) o in tondo (con testa motorizzata), certo non si può sperare di farci un albero motore ma direi che in un'officina casalinga può coprire benissimo tutte le esigenze che possono presentarsi.

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 Oggetto del messaggio: Re: Affilatrice PEAR AUP
MessaggioInviato: mar feb 23, 2021 17:48 
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Procediamo dunque con la narrazione: prima di comporre e rimettere al suo posto la cartuccia mandrino si va a montare il relativo sistema di spostamento fine, ovvero quell'apparato (nella realtà si tratta di una vite con il suo supporto e pomello di manovra) il cui compito è far traslare avanti e indietro l'intero mandrino portamola rispetto alla carcassa della macchina. Questo movimento serve per avvicinare la superficie di lavoro della mola al diamantatore ed eseguire la ravvivatura e, anche se una simile soluzione (cioè far traslare la mola e non il diamante ravvivatore) può sembrare inutilmente complessa, porta con sé una notevole comodità. Infatti, nel momento in cui a metà di una operazione di affilatura si richiede di ravvivare la mola, il sistema implementato in questa macchina consente di ottenere smeriglio fresco compensando la quota di usura rispetto all'utensile in fase di costruzione. In altre parole, quindi, dopo una ravvivatura non è necessario andare nuovamente a sfiorare la mola e riazzerare il sistema di spostamento fine della testina portautensile.
Nelle affilatrici PEAR antecedenti la AUP (ad esempio la 3z/na) invece il sistema di ravvivatura era differente, cioè la mola rimaneva ferma e si muoveva il diamantatore, cosa che poi costringeva ad eseguire un nuovo sfioro mola un numero ben più elevato di volte.

Come dicevo, il sistema di movimentazione fine della cartuccia mandrino è essenzialmente fatto con una vite a passo fine con relativo supporto e pomello di manovra. Per rimontare questo gruppo si assembla innanzitutto la vite sul suo supporto e si avvitano le ghiere di fermo, si inserisce poi l'assieme nella carcassa fissandolo con viti e si va a montare il pomello di manovra che viene reso solidale con calettamento conico e ghiera di bloccaggio. Come si può vedere di nuovo entra in gioco la chiave a bussola speciale in quanto la ghiera di fissaggio del pomello è tal quale a quella apposta sul volantino di spostamento rapido della testina di affilatura qualche messaggio addietro.
NOTA: per smontare questo sistema di spostamento fine è necessario togliere il pomello di manovra dalla vite tuttavia il calettamento conico è uno strazio da disaccoppiare. Consiglio quindi di lasciare inizialmente il pomello al suo posto e di agire rimuovendo le ghiere di fermo dall'interno della carcassa, certo non è la cosa più comoda del mondo ma a conti fatti è una soluzione molto più semplice.


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 Oggetto del messaggio: Re: Affilatrice PEAR AUP
MessaggioInviato: mar feb 23, 2021 18:24 
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Passiamo ora finalmente alla cartuccia mandrino: essa è fatta con un fodero in ghisa contenente una coppia di cuscinetti radiali a sfere precaricati in configurazione ad "O" mediante una molla elicoidale. Ad una estremità dell'asse mandrino poi è ricavato un tratto conico per il montaggio del mozzo portamola mentre sul secondo lato è presente un secondo tratto conico per il calettamento della puleggia in alluminio che riceverà il moto dal motore elettrico tramite una cinghia piatta.
NOTA: Per smontare la puleggia in questione dal fuso, a causa del calettamento conico ( :muro: ) ho dovuto fare un uso energico di estrattore e cannello tanto che quasi sicuramente ho finito per cuocere gli schermi in gomma dei cuscinetti, per tale ragione ho deciso di sostituirli anche se molto probabilmente sarebbero stati ancora validi. Ovviamente da precisare che si tratta di cuscinetti generici e non di precisione.

Ulteriore intervento di manutenzione che è stato necessario eseguire ha riguardato la puleggia calettata sul mandrino portamola: come si può vedere essa ha uno sviluppo assiale piuttosto importante in quanto deve poter continuare a offrire una superficie di lavoro allineata con la ruota motrice anche quando la mola in uso risulta quasi del tutto usurata, quindi la cartuccia mandrino diviene sfilata al massimo dalla sua sede. La puleggia in questione risultava tuttavia usurata in modo irregolare, dunque non più cilindrica ma recante varie "gobbe". Questa irregolarità della forma in particolare produceva facilmente un deragliamento della cinghia dalla sua posizione di lavoro verso una condizione in cui finiva per strisciare nella carcassa dell'affilatrice. Il problema è stato risolto tornendo la puleggia di circa 1mm sul diametro fino a ripristinare la cilindricità. Come si può vedere la lavorazione è stata eseguita sul tornio tra le punte con tanto di cuscinetti montati ma con tutto maniacalmente mascherato all'infuori della superficie da lavorare per impedire l'ingresso dei trucioli. Una simile strada ovviamente è stata percorsa poiché la puleggia da tornire, per come è fatta, non offre valide superfici di presa a meno di non costruire una spina dedicata.

Una volta completata la tornitura della puleggia l'equipaggio del mandrino è stato reinserito all'interno del fodero ma con non poche imprecazioni: la presenza della molla di precarico infatti rende i cuscinetti vincolati all'albero in modo relativamente cedevole, il che 10 volte su 10 è causa di un impuntamento del cuscinetto posteriore (lato puleggia) in fase di inserimento. Direte quindi voi: "eh, beh, ma poi basta picchiare con un mazzuolo per mandare tutto a posto!". Purtroppo no, negativo, perché qualsiasi martellata o pressione esercitata sul perno viene assorbita dalla molla di precarico e non trasmessa al cuscinetto che invece deve assestarsi in sede.
Per farla breve, dopo numerosi tentativi e rosari, l'unica soluzione che ha funzionato è stato mettere il mandrino con tanto di cuscinettamento nel congelatore per 1 ora, in questo modo la contrazione termica ha annullato qualsiasi interferenza e "ingallonamento" del caso.


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 Oggetto del messaggio: Re: Affilatrice PEAR AUP
MessaggioInviato: mar feb 23, 2021 18:33 
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Avvitiamo a questo punto la ghiera di bloccaggio dei cuscinetti mandrino e inseriamo la cartuccia nell'alloggiamento sulla carcassa avendo cura di accoppiarla anche con il sistema di movimentazione fine (bisogna semplicemente imboccare la filettatura della vite di manovra).
Una volta posizionata la cinghia sulla puleggia del mandrino si procede poi attraverso il sistema di movimentazione fine a retrarre in sede il gruppo mandrino fino a trovare la corrispondenza di una cava ricavata sul fodero con il foro in cui va inserita la vite antirotazione. Ebbene si inserisce poi la citata vite antirotazione (è una normale vite TCEI con gambo rastremato).


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 Oggetto del messaggio: Re: Affilatrice PEAR AUP
MessaggioInviato: mar feb 23, 2021 18:45 
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Ora che la cartuccia mandrino ha ritrovato il suo posto si completa l'installazione montando la levetta di bloccaggio del movimento assiale con relativo tassello tenero in ottone e calzando il mozzo portamola sul cono del mandrino per evitare che urti accidentali possano segnarlo.

Si prosegue poi il lavoro mettendo mano al motore elettrico: esso è un piccolo asincrono trifase da 180W che è stato interamente smontato, lavato, ingrassati i cuscinetti e rimontato.


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MessaggioInviato: mar feb 23, 2021 18:57 
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Il motore ritrova poi la sua posizione originale all'interno della carcassa, quindi si pone la cinghia di trasmissione sulla puleggia conduttrice e si esegue il tensionamento avvitando l'apposito pomellino sul davanti della macchina.

Per i più attenti "Sì!" il cablaggio del cavo di alimentazione sulla scatola della morsettiera è stato fatto con anche un pressacavo di adeguata dimensione.

Siamo a questo punto in via di completamento del montaggio, l'ultima cosa che manca prima di dare fuoco alle polveri è la battuta regolabile per il basculamento della testina di affilatura. Essa è fatta con un piattello mobile attraverso un'asta filettata ruotabile attraverso un pomellino sul davanti della macchina (sul fronte della macchina, in basso, ci sono due pomellini: quello a DX regola la tensione della cinghia di trasmissione, quello a SX la posizione della battuta di basculamento), problema era che sulla mia PEAR AUP, per ragioni che ignoro, il piattello era mancante e restava solo il pomellino :shock: .
Ciò che quindi ho fatto è stato ispezionare una macchina gemella per prendere la dovute misure e replicare a mia volta il pezzetto mancante.


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MessaggioInviato: mar feb 23, 2021 19:03 
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Con il nuovo componente in mano ho forato per la spinatura con spina elastica e proceduto al montaggio sulla macchina (lo so, la punta è da affilare :mrgreen: ).


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MessaggioInviato: mar feb 23, 2021 19:14 
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Ecco che con questo ultimo pezzetto il montaggio del grosso dell'affilatrice è completo, rimane ora da affrontare la questione della cuffia coprimola e da fare eventuali ulteriori aggiustamenti/aggiunte che vedremo nel seguito.

Per ora vi lascio solo con un paio di scatti del braccetto porta diamantatore e arrivederci alla prossima puntata.


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Ho paura che la Clarkson e un bel po più robusta della PEAR.
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@gcrimi: nessuno ha mai messo in dubbio la cosa, solo nel messaggio in cui le due macchinette vengono nominate ho spiegato il perché e il per come esse sono tra loro differenti e il fatto che una affilatrice Clarkson sia comunque molto meno piazzata rispetto ad una classica universale nostrana (tipo Tacchella o Nesi per capirci).

Andiamo a questo punto ad affrontare il problema della cuffia coprimola spaccata, come si può vedere dalle foto qualcuno ha tentato una riparazione scordandosi tuttavia di attaccare insieme la totalità dei pezzi :frusta: :muro: e lasciando quindi una buona porzione di mola scoperta. Ora, non so se voi che leggete avete mai adoperato una affilatrice ma posso garantire che la polvere che queste macchine utensili producono è parecchio ingente come quantità, lavorare quindi con la cuffia incompleta sarebbe senz'altro una buon sistema per amplificare il livello di sporcizia da ripulire, in conclusione, quindi, il mio intento è stato quello sì di eseguire una riparazione completa ma senza accettare soluzioni di ripiego (che so, una striscia di lamiera rivettata e siliconata per tappare il buco).

La prima ipotesi esplorata è stata quella di rimuovere i cordoni di brasatura così da poter riattaccare i due pezzi con migliore allineamento (oltre a fare un maccherone osceno, colui che ha eseguito la precedente riparazione ha anche unito i pezzi storti), realizzare lo spicchio di cuffia mancante da un pezzo di tubo e poi saldare tutto insieme ad elettrodo. Logicamente poi avrei dovuto riprendere l'oggetto in macchina per "pulire" le superfici di accoppiamento e fare tutti i "lecchi" del caso.
In seconda battuta poi mi son detto: staccare i due pezzi, cianfrinare, trovare un tubo delle giuste dimensioni per ritagliarne una spicchio, fare un minimo di maschera per la saldatura, saldare, riprendere in macchina e rischiare alla fine di ritrovarsi con un coso tutto spiegazzato, se non criccato per le tensioni del ciclo termico.....ma non è che conviene fare il pezzo nuovo e via?
Bene, per farla breve alla fine ho deciso di realizzare una cuffia coprimola completamente nuova e in acciaio, chissà che così non riesca anche a resistere, senza sbriciolarsi, ad una ulteriore eventuale sacagnata.

Prese quindi un po' di misure e racimolato qualche troccolo di ferro iniziamo a truciolare.....


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Ultima modifica di cima96 il mer feb 24, 2021 16:41, modificato 1 volta in totale.

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