MECCANICA e DINTORNI

Buongiorno!

Apro il topic per dettagliare lo smontaggio, pulizia e revisione meccanica della fresatrice di cui mi sono dotato da poco, una Meccanica Cortini L300 manuale.
Ho studiato gli esplosi e direi che so dove mettere le mani, ma se qualcuno dovesse aver già percorso la strada che ho imboccato...sono tutt'orecchi.
Il thread lo trovate anche su CNCitalia, per il motivo principale che l'utente Innaig, che lavora in Fidia, mi ha dato molti consigli preziosi nella fase di valutazione acquisto/organizzazione del trasporto.

Bella!
Sembra molto in ordine ,davvero e' necessario revisionarla?

Ciao Lelef,

è comunque una macchina usata, ed ha certamente più di 20 anni...per revisione intendo smontarla, pulire, lubrificare e rimontare

Se non riscontri problemi particolari puoi pulirla, lubrificarla e registrarla senza smontarla ca capo a piedi,
Vero anche ,considerato che e' piccina ,che a smontarla non sara' un lavoro pesante

Comunque bazzico anche qui :-D

Aaaaaah Innaig, bravo qui sono a casa

Che carina, sembra piccola e compatta ma anche bella rigida

Buonasera (notte! ),

sto approntando lo smontaggio della fresatrice. Innaig o chiunque fosse a conoscenza della risposta, vorrei sapere cosa mi troverò di fronte quando andrò a rimuovere la colonna.
Ho già capito che è assicurata con viti TCEI M8 che possono essere rimosse solo da sotto, quindi non sarà proprio una passeggiata.
La rimozione posso farla togliendo la tavola, coricando la fresatrice sul fianco e guadagnando così l'accesso alle viti di fissaggio; questa è però la parte che mi impensierisce di meno.
Da esploso dell'asse trasversale di cui allego particolare, si evince che la colonna è "tirata" sì da 4 viti, ma accanto ad ognuna di esse si trova un grano, anch'esso M8 e certamente a "spingere" la colonna.
Si tratta di un sistema di registro della quadratura colonna-tavola sui piani XZ e YZ, potete confermarlo?
Mi sembra l'unica spiegazione meccanicamente logica, anche se mi sembra strano: in caso di necessità di agire sui questi grani "di contrasto", la colonna poggerebbe effettivamente solo su di essi
In caso affermativo, all'atto del rimontaggio devo armarmi di una squadra per verificare la quadratura?
Inoltre, immagino sia obbligatorio mettere la macchina su cavalletti (PAURA ) per effettuare le regolazioni finali, visto che andranno fatte a tavola montata, immagino.

Grazie mille!

Aggiungo una nota storica: di L300 non CNC ne devono essere state fatte diverse versioni.
Nella foto che allego, proveniente da un'officina svizzera*, si vedono due macchine. Quella che ho io è come la seconda, sullo sfondo. La macchina in primo piano ha un rialzo (di colore nero) che va ad aumentare la distanza tra tavola e naso mandrino.
Tale distanza viene indicata in 200 mm sul manuale della L300 CNC, dove si identifica la presenza del rialzo.
La cosa strana è che anche la mia fresatrice, sprovvista di rialzo, fa comunque 200 mm di luce massima (asse Z a fondo corsa) tra tavola e naso mandrino.
Forse il rialzo serviva a mantenere la slitta con la coda di rondine tutta in guida? Nella mia, per arrivare alla luce massima, metà delle guide dell'asse Z sono fuori.

* http://www.dim-tech.ch/technik_kunst_maschinenpark.php

Per me é un rialzo messo dal priprietario. 40 50 mm giusto per compensare la morsa

Non ho capito di quali grani parli.
Foto dell'esploso e numero della vite.
Non è che parli dei tiraggi del lardone?

@Eugenio: potrebbe ben essere! E non sarebbe una idea malvaga...ma prima devo capire come è l'interfaccia slitta/colonna.

@Innaig: allego immagine, la pagina del manuale è la 57, spero che adesso si capisca!

potrebbe essere un registro colonna ma e' certo vero che in quel modo ridurrebbe drasticamente la rigidita' quindi molto improbabile.
Non e' che invece delle spine son stati usati i grani per il centraggio?la cosa sembrerebbe piu' logica

Mauro, ti seguo ... che prima o poi tocca anche a me ...

Mi fate scoprire gli altarini....
Ti confermo che i 4 grani "43" servono per le quadrature XZ ed YZ.
Se smonti tutta la macchina poi la devi mettere su un castello aperto al centro per poterla rimettere in quadratura.