M'avete chiamato in causa ma non sono arrivato in tempo...
Il collegamento giusto è quello segnalato dallo spacciatore di pinciui, d'altronde gli funziona pure!
Dunque, un po' di teoria. I motori monofase, a rigor di logica, sarebbero costituiti da 1 solo avvolgimento, alimentato appunto in monofase. Nel motore di pinciui questo avvolgimento è quello con resistenza più bassa, quindi quello da 46 ohm.
Questo avvolgimento va collegato direttamente all'alimentazione.
Però un motore con un solo avvolgimento non è in grado di autoavviarsi. Lo si può avviare a mano, e il motore continuerà a girare nel senso in cui è stato avviato, o si possono sfruttare altri metodi.
Il più semplice è quello di realizzare un secondo avvolgimento nel motore, opportunamente ruotato rispetto al primo, e farlo percorrere all'avviamento da una corrente ugualmente sfasata.
Per ottenere lo sfasamento necessario si utilizza solitamente un condensatore in serie all'avvolgimento stesso (più raramente una resistenza).
L'avvolgimento ausiliario (così chiamato) è solitamente più piccolo di quello principale (e quindi ha resistenza maggiore) e una volta avviato il motore a regola potrebbe essere staccato. Questo richiede però sistemi di gestione più complessi (serve un relè centrifugo, o almeno un temporizzatore),e spesso lo si lascia alimentato in permanenza, accettando maggiori perdite nel motore.
Il collegamento finale del motore sarà quindi quello in figura.
Nel motore di pinciui l'avvolgimento ausiliario ha resistenza 70 ohm. I fili accessibili sono quelli contrassegnati dal quadratino nella figura. E' chiaro che a seconda della coppia di fili tra cui misura la resistenza troverà la resistenza di un avvolgimento, dell'altro, o la somma dei due.
Per invertire il senso di rotazione del motore si può procedere in 3 modi differenti:
- si invertono i capi del solo avvolgimento primario
- si invertono i capi del solo avvolgimento ausiliario
- si invertono gli avvolgimenti primario e ausiliario (quello che prima era alimentato direttamente lo si alimenta con il condensarore e viceversa).
I primi due metodi richiedono che siano accessibili tutti i capi degli avvolgimenti (nel motore di pinciui hanno purtroppo già un capo in comune), mentre il terzo metodo, applicabile ai motori con morsetto in comune ai 2 avvolgimenti, richiede ovviamente che gli avvolgimenti siano uguali tra loro e quindi scambiabili.
In questo caso quindi non è possibile scambiare il senso di rotazione (a meno di non smontare il motore per accedere al collegamento interno).
Il motore a occhio potrà avere qualche decina di W (al massimo 100). Non credo meriti abbinarlo ad un inverter, che tra l'altro non sarebbe il massimo vista la notevole diversità tra gli avvolgimenti (e il fatto che siano solo 2). In linea di massima gli inverter andrebbero montati solo su motori trifasi, con i quali danno i migliorin risultati. Non che non sia concepibile un inverter per motori monofasi (in realtà bifasi), ma è una complicazione a mio avviso inutile.
Il motorino di pinciui esprime il massimo dei suoi vantaggi così com'è. E' semplice e robusto, e anche a comprarlo costa sicuramente poco.
Se invece hai necessità della regolazione di giri, per piccole potenze la soluzione migliore è un motorino in continua con variatore, più economico di un inverter.
L'inverter, abbinato al relativo motore trifase, diviene conveniente da potenze di almeno 200 W in su, e dove non sono richieste particolari regolazioni (regolazioni di coppia precise, coppia a minimi giri o da fermo, controlli di posizione).
Queste ultime applicazioni si possono fare con motori trifasi e inverter, ma a prezzo di notevoli complicazioni. In questo caso i migliori risultati sono dati dai motori in cc (convienienti specialmente su grosse potenze).