MECCANICA e DINTORNI

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 Oggetto del messaggio: Re: scarico interno
MessaggioInviato: lun dic 31, 2018 10:44 
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https://www.youtube.com/watch?v=CGS9W0RAI3A Da questo tipo di analisi di un pezzo disegnato in 3D , assegnate le forze in gioco è possibile ricavare le sollecitazioni punto per punto : una zona rossa ( sollecitazione abbastanza vicina alla deformazione plastica ) si attenua a volte semplicemente introducendo un raccordo. Il discorso fatica va impostato sulla ciclicità dello sforzo e sulla sua intensità : in un pezzo poco sollecitato anche un miliardo di cicli non indurranno nessuna rottura , aumentando la sollecitazione , pur rimanendo nel campo elastico , il numero di cicli necessario per mettere in crisi l'elemento diventa molto più basso.


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 Oggetto del messaggio: Re: scarico interno
MessaggioInviato: lun dic 31, 2018 11:25 
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Ugo, temo di doverti smentire: i raccordi ampi riducono il rischio dell'insorgere di cricche (dovute a qualsiasi motivazione: tensioni residue, fatica, sollecitazione statica)

Questo accade perché eliminando la discontinuità geometrica si riduce la densità delle linee di tensione in prossimità dello spigolo, certamente invece l'artifizio non serve a sopprimerle e questo non è possibile farlo in nessun caso per la proprietà intrinseca dei materiali solidi, cioè quella di trasmettere sollecitazioni mantenendo una certa integrità, e ciò vale a dire che le linee di tensione scompaiono solo quando il pezzo è rotto e manca la continuità del materiale (che ovviamente non ci piace).
L'uso di una gola debitamente raccordata, in un certo senso equivale a porre un raccordo sullo spigolo dello spallamento, ma è anche vero che nella zona dell'incidentalità così facendo si va ad ottenere un diametro della sezione resistente inferiore a quello del resto del perno, quindi sì abbiamo migliorato la situazione per la concentrazione di tensioni, ma abbiamo alzato la tensione nominale che agisce sul pezzo, cosa sia meglio tra le due situazioni chiaramente va analizzato di caso in caso con qualche conticino nemmeno troppo complicato (roba da manuale Hoepli).

Infine, come accennavo sopra, il pezzo nel suo comportamento meccanico vede delle tensioni (o analogamente delle deformazioni) ma non distingue cos'è che le ha generate, il suo modo di reagire non è diverso se la sollecitazione unitaria discende da un carico imposto dall'esterno o da una tensione residua del processo di fabbricazione, e allora, direte voi, che senso ha farne la distinzione? Ebbene serve al tizio che deve eseguire il dimensionamento per capire come deve comportarsi nello studio del problema, e con questo cosa voglio dire: che se le tensioni derivano da un carico statico imposto dall'esterno, se la geometria è semplice spesso con carta e matita ci si cavano i piedi facilmente, se la sollecitazione è dinamica la cosa è un po' più brigosetta ma alla fine un numero si tira sempre fuori, se invece si rivela necessario prevedere le tensioni residue......beh, in tal caso molto dipende dalla taglia del fondoschiena.

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 Oggetto del messaggio: Re: scarico interno
MessaggioInviato: lun dic 31, 2018 14:05 
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Non spacchiamo il capello in 4, è stato chiesto a cosa serve raccordare gli spigoli e la risposta più semplice era, serve a non fare rompere il pezzo. Chiaramente i termini usati sono per fare comprendere il concetto ad una persona che ha fatto una domanda elementare che nessuno con una minima formazione meccanica si sognerebbe di fare e questo è quello che ha chiesto, il sottilizzare sul perchè e il percome è inutile mancano le basi per capirlo.

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 Oggetto del messaggio: Re: scarico interno
MessaggioInviato: lun dic 31, 2018 15:14 
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flosi, non sto spaccando il capello in 4, ho solo cercato, per sommi capi, di rendere l'idea su come funziona la questione e di far notare il perché il commento di Zeffiro non era esatto. Ora, supponendo anche che Gabriele non abbia le capacità per intendere le spiegazioni, nulla vieta di fermarsi solo alle prime righe dei miei messaggi dove per l'appunto è concentrato il succo del discorso, poi se uno non sbadiglia può anche leggersi il resto dove invece c'è un pochino spiegato anche il perché.

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 Oggetto del messaggio: Re: scarico interno
MessaggioInviato: lun dic 31, 2018 15:22 
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Son d'accordo con Cima,che oltretutto scrive sempre in maniera semplice in modo da essere capito da tutti : spesso anche io quando posto un commento cerco di renderlo comprensibile a chiunque anche a costo di semplificare e di attirare le critiche dei "sapienti. L'importante è non scrivere cose sbagliate o che possono essere fraintese.


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 Oggetto del messaggio: Re: scarico interno
MessaggioInviato: mar gen 01, 2019 14:04 
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FINALMENTE USO IL TORNIO

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D'accordo con Cima, le gole di scarico servono più che altro per la lavorazione, il problema di interferenza geometrica con il raccordo si risolve in genere con lo smusso sul mozzo.

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Pino


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 Oggetto del messaggio: Re: scarico interno
MessaggioInviato: mer gen 02, 2019 13:24 
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infine...
un filetto scaricato garantisce l'appoggio sul piano, cosi come un albero scaricato lo fa per la sua sede (si so che gli antagonisti si possono smussare)...

scaricatelo... e ben spiegato

http://www.energ-etica.eu/mediapool/99/ ... _2_def.pdf


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 Oggetto del messaggio: Re: scarico interno
MessaggioInviato: mer gen 02, 2019 17:52 
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Ben spiegato , alla portata di tutti, ma il modulo 1 dov'è ?


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 Oggetto del messaggio: Re: scarico interno
MessaggioInviato: mer gen 02, 2019 19:49 
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non lo so... provo a cercarlo sul sito, intanto:

http://www.energ-etica.eu/mediapool/99/ ... E_2014.pdf

http://www.energ-etica.eu/mediapool/99/ ... ERIALI.pdf

http://www.energ-etica.eu/mediapool/99/ ... _ghise.pdf


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 Oggetto del messaggio: Re: scarico interno
MessaggioInviato: mer gen 02, 2019 20:34 
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non trovo il modulo 1


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 Oggetto del messaggio: Re: scarico interno
MessaggioInviato: mer gen 02, 2019 20:52 
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E' una ricerca che ho fatto anche io , ma è un modulo fantasma...


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 Oggetto del messaggio: Re: scarico interno
MessaggioInviato: gio gen 03, 2019 18:09 
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cima potete dire quello che volete. I raccordi se non sono belli grossi non servono a una sega per evitare fenomeni di fatica allo spigolo. Fare un raccordo ampio serve per evitare sbalzi critici fra diametri differenti, con la gola spezzi il flusso delle linee di tensione lo vedi a pagina 20 del primo allegato di totem. Poi fate come volete magari mi son spiegato male io ma so quel che dico

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 Oggetto del messaggio: Re: scarico interno
MessaggioInviato: gio gen 03, 2019 21:41 
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Ugo, con il dovuto rispetto, a pagina 20 dell'allegato in questione c'è solo qualche suggerimento per il design dello spigolo in prossimità di uno spallamento, ma nulla di preciso riguardo all'effetto della geometria sulla resistenza a fatica.
In secondo luogo, una gola non interrompe le linee di tensione e non può farlo neanche il Padre Eterno perché le sollecitazioni si trasmettono sempre e comunque....a meno che il pezzo non sia rotto in due.
Invece è vero che la scelta di una geometria opportuna riduce la concentrazione di tensione, nel caso in questione, una gola radiale, se ben raccordata, conduce ad una minor tensione locale rispetto ad uno spallamento a "spigolo vivo", il problema è che per fare la gola si va ad intaccare il diametro del perno e questo ora, poveretto, magari non ce la fa perché localmente è più sottile di quanto non fosse prima di beccarsi la tornitura di una gola. Risultato, se si può un raccordo di raggio dignitoso il più delle volte è meglio di una gola per quel che riguarda la vita a fatica.

Qui vi metto un collegamento a qualche grafico per desumere i fattori di intaglio https://www.docsity.com/it/tabelle-kt/82167/, si vede facilmente che a parità di tutto il resto (D/d e r/d), per un perno sollecitato a torsione o a flessione la posizione di una gola a profilo circolare è una casistica sempre più sfavorevole rispetto ad un raccordo, direte voi, ma le gole di rettifica non sono a sezione circolare! Verissimo, infatti appaiono molto più "spigolose" e sicuramente per esse il Kt risulterà ancora più elevato (purtroppo vado di fretta e non ho trovato tabelle precise).

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