MECCANICA e DINTORNI

acci... e io che mi ero già illuso di elettrolizzarla da montata....

Puoi provare, ma tanto ti fregheresti le viti

Carlo ho rimasto un pò di trasformatore di ruggine di nota marca americana che per me funziona bene,( questo penetra e si trasforma in fondo antiruggine) se vuoi provare lo vieni a prendere che poi ti dico dove trovarlo

silvano, ti ringrazio immensamente dell'offerta ! nei prossimi giorni valuto la fattibilità di smontare la pinna e poi ti contatto .

Secondo me non è da escludere l' elettrolisi così com' è, basta fare una cassaforma in legno e metterci un telo robusto.

nei prossimi giorni cercherò di capire quale strada sia conveniente percorrere .... poi vi avviserò

Scusa ma la fessura è larga 25-30mm e profonda quanto?

Scusa ma la fessura è larga 25-30mm e profonda quanto?

se non ricordo male intorno ai 300 mm

Riguardavo meglio dal pc le prime due foto... Secondo me se si solleva di un'altra decina di centimetri la barca sull'invaso, e si mollano i tiranti dall'interno, la deriva dovrebbe "scendere" direttamente su quel trave centrale del rimorchio.
Curiosità, visto che mi piacciono e ce l'ho, il resto della barca com'è messo? la vetroresina? interni? lavori da fare?

Non escluderei anche l'idrosabbiatura, se riesci a farti prestare un'idrosabbiatrice, dovresti riuscire forse a entrare anche nella fessura senza smontare il tutto.
In alternativa elettrolisi come consigliato e penserei ad applicare, se possibile, un anodo sacrificale.
In qualunque modo ripulisci la ghisa dalla ruggine ricordati che avrai una superfice attivata e quindi devi procedere ad un trattamento protettivo in tempi brevissimi altrimenti la ruggine riparte subito.

E' il problema a cui stavo pensando : se l'accesso è così difficoltoso sarà difficile fare un trattamento di protezione, qualunque esso sia. La cosa più logica sarebbe una zincatura galvanica in unione con un anodo sacrificale ma data la situazione è impossibile senza smontare la deriva.

per prima cosa toglierei la deriva mobile in alluminio, 30 mm per lavorare non sono molti ma con un po di pazienza e inventiva, cosa che a Carlo non manca di certo, qualcosa di buono viene fuori

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Comunque:

Avevo una chiglia in ghisa ruginosa ed il responsabile del rimessaggio mi disse.
--La puoi rendere bella quanto vuoi, Ci puoi fare quello che vuoi, ma dopo quattro anni riaffiorerà.--

Questo significa che sarà una tarea costante.


La ghisa va portata a nudo con la sabbiatrice, entro 45 minuti va lavata con acetone e verniciata con resina epossidrica
.

Dopo va stuccata (stucco epox) e lisciata, altra mano di resina e poi antivegetativa.
Il convertitore tipo Ferox, non serve, perchè in acqua diventa molle.
Non conviene smontarla, perche dopo va sigillata ed il prodotto non può essere il silicone ( dopo non ti farà attacchare nulla), ma un Sikaflex (600 e fischia).
Al massimo controlla se i bulloni del bulbo, non siano ossidati.
Puoi trovare informazioni e prodotti presso la ditta "Cecchi Gustavo" di Viareggio, ma se telefoni, ti conviene prima far partire un lungo lavoro col CNC.
P.S. Adesso ho una chiglia in piombo ed il problema non c'è più.
Buon lavoro

ma.. quando arrivano le salcicce? avrei nà fame..