Per il tipo di vite rimane qualche dubbio... In effetti chi ha dato un'occhiata alla vite ha detto senza tanta esitazione che dovrebbe trattarsi di una Whitworth. Però un meccanico dotato di contafiletti non è riuscito a beccare uno dei passi Whitworth. So soltanto che il diametro è di 4,2~4,3 mm ed il passo dovrebbe essere leggermente superiore al millimetro. Inoltre, in un pollice ci sono 24 filetti. Con queste caratteristiche non ci sono viti Whitworth. Allora ho pensato alla filettatura americana a passo grosso, tipo la UNC nr. 10, che dovrebbe avere pressappoco le stesse caratteristiche. Comunque, nell'uno o nell'altro caso si tratta di viti non reperibili facilmente, non fosse altro già per la difficoltà di stabilire il tipo ed il passo.
Così, è lo stesso meccanico che mi ha prospettato la soluzione più veloce ed efficace: mettere delle viti autofilettanti da 4,8 mm di diametro con un passo più grande di quello delle viti originali. Si avvitano molto bene, anche se occorre accorciarle leggermente.
Ora il frullino è nuovamente pronto per l'uso con il piccolo perno al suo posto. L'unica anomalia è che, provando a far girare a mano l'albero, devo metterci una bella forza per muoverlo. In pratica, per muoverlo mi tocca prendere una cagna, stringere il dado alla base dell'albero (quello esterno dove si avvitano spazzole, dadi a flangia, ecc.) e muovere il tutto. Eppure, qualche mese fa ricordo che da spento perlomeno girava senza dover far uso di tenaglie. È chiaro che qualcosa dentro fa un bel po' di attrito, anche se ciò non ha impedito al motore di partire e fare il proprio dovere nelle ultime occasioni. È come se il rotore non fosse perfettamente in asse. Ma se fosse così non dovrebbe neanche partire il frullino. Inoltre, la ventola fa un rumoraccio perché è a contatto con qualcosa (tipo una linguetta all'estremità dello statore, mi sembra di ricordare quando smontai completamente il frullino diverso tempo fa) ma non credo sia questo che rende così duro l'albero. Senza la scatola degli ingranaggi montata, mettendo il frullino in verticale e il rotore in asse, si riesce a far girare il tutto con un mignolo. Rimontando la scatola degli ingranaggi, l'albero ritorna ad essere più duro di una pietra. Eppure la scatola si incastra perfettamente al cuscinetto, quindi il rotore non ha modo di fare giochi né in un senso né nell'altro perché dall'altra parte c'è un altro cuscinetto che si incastra.
Fosse quella placca tra cuscinetto e ventola che causa questo rilevante indurimento? Ha 3 viti che la fissano alla scatola degli ingranaggi ma mi sembra strano che possa causare quest'anomalia. A dirla tutta, lo stesso cuscinetto non è che stia in buonissime condizioni, però sostituirlo non è una cosa semplicissima, mi sembra di ricordare (un semplice estrattore mi sa che non è sufficiente...). Fosse questo, vado avanti finché posso.
Altre possibili cause non mi vengono in mente. Se il rotore è in asse, perché va parecchio duro? È lo statore ad essersi leggermente spostato? Quindi con il rotore centrato in mezzo con cuscinetti perfettamente incastrati nelle loro sedi, in questa ipotesi, ruotandolo, toccherebbe costantemente un punto dello statore provocando quell'indurimento. Ma a quel punto il frullino sarebbe in grado di partire lo stesso?
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