Dovete saldarci a TIG una vite di diametro comparabile con quello del bullone rotto senza lesinare con l'apporto termico poi, prima di provare a svitare, raffreddate a dovere l'elemento filettato sporgente (e si spera anche quello grippato nel foro) con aria compressa, infine agire a mano (se basta) o con avvitatore pneumatico ad impulsi (con garbo, piccoli colpetti senza accanirsi altrimenti la saldatura può strapparsi), condire a piacere con WD-40 o simili.
Ulteriori consigli:
1) nello scegliere la vite da saldare prendetene una non zincata né inox, una normale 8.8 brunita va benissimo ma meglio ancora se 10.9 2) usare come materiale d'apporto possibilmente una lega ad elevato tenore di nichel, ovvero ad alta resistenza 3) quando si va a saldare, prima di tirare in ballo la vite, bisogna fare sul moncone rotto nel foro un po' di cappuccio con il materiale d'apporto (senza ovviamente andare a interessare le pareti del foro filettato) per legare a dovere il primo strato depositato con il substrato. Se il bullone si fosse rotto ad una certa profondità sotto la superficie del pezzo bisogna continuare a riportare materiale per far crescere il cappuccio fino all'esterno del foro filettato, solo a questo punto si può saldare la vite avendo cura di eseguire una giunzione bella pasciuta 4) se il bullone rotto dopo tutta questa tiritera dovesse sgripparsi ma non ruotare libero, non insistere a svitare ma procedere in modo alternato "svita-avvita" e abbondare allo stesso tempo con lo svitol fino a che la mobilità non aumenterà in modo consistente (raccomandazione inutile per quelli un po' più esperti ma forse un po' meno per chi si cimenta le prime volte con qualcosa di ostico).
_________________ Il mio "parco macchine": Tornio Vernier TV280 (sotto i ferri fino a data da destinarsi), Fresatrice Aciera F1, Trapano da banco Felisatti, Pantografo 3D Parpas PT 11, Affilatrice PEAR AUP
|