MECCANICA e DINTORNI

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 Oggetto del messaggio: Tanto per capire
MessaggioInviato: dom nov 15, 2009 16:37 
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TORNITORE E FRESATORE

Iscritto il: dom set 07, 2008 17:02
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Località: Napoli
Salve a tutti. Tempo fa comprando del bronzo per un amico il venditore ci teneva a precisare che era bronzo certificato, ma visto che detto bronzo serviva per fare una boccola di una vecchia macina che serviva solo come pezzo di arredamento non mi soffermai più di tanto. Poi ricordo ancora che il venditore ci teneva a precisare che tutto il materiale che aveva era certificato. Ma pensandoci bene tutte le persone che aquistavano materiale non chiedevano (non so!!) un materiale ben definito ma tanto per dire: dammi un pezzo di ottone. 400mm di rame tondo diametro 30mm ecc ecc. Il materiale certificato dovrebbe avere una sigla specifica delle lega in modo da poterne stabilire l'uso più idoneo? dovrebbe anche essere accompagnato da una certificazione scritta? O dico baggianate?


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MessaggioInviato: dom nov 15, 2009 18:39 
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TORNITORE E FRESATORE
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Iscritto il: mer set 10, 2008 14:42
Messaggi: 27702
Località: Vicenza
Quando vado a comperare materiale, non cerco materiale certificato, ma solo materiale adeguato all'uso per il quale serve.
Quindi non so come funzioni la vendita al dettaglio.
Però quando vado da un amico-conoscente che ha una torneria e mi regala qualche pezzo di avanzo, vedo che tutto il materiale che lavora ha un bel cartellino che certifica, materiale, qualità, lotto di lavorazione in acciaieria ecc.

Tuttavia il mio amico mi ha anche detto che gli è successo di "macchinare" partite diverse di uno stesso materiale perchè il committente aveva deciso di raddoppiare l'ordine ; ebbene, la prima partita di acciaio era normalmente lavorabile e permetteva di rispettare le specifiche indicate dal cliente; la seconda partita dello stesso materiale era inlavorabile.
I pezzi non raggiungevano i parametri di qualità richiesti, vennero rifiutati ed a nulla portò la contestazione della fornitura.

Risultato: il materiale era certificato; la composizione era nell'ambito delle tolleranze; ma la lavorazione era impossibile con danno economico di alcuni milioni (di lire).

_________________
Mario

I grandi Uomini si riconoscono dalla grandezza dei loro obbiettivi ....


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MessaggioInviato: dom nov 15, 2009 21:59 
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TORNITORE E FRESATORE
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Iscritto il: gio nov 27, 2008 19:52
Messaggi: 1091
Località: Torino
Purtroppo, come sovente succede, anche qui esistono le "furberie".
Sopratutto per particolari che hanno criticità d'impiego sarebbe opportuno disporre di un documento che attesti le reali caratteristiche del materiale e i fabbricanti le rilasciano (molte volte chiedono anche un contributo economico). I commercianti meno seri cosa fanno? Semplice: comprano un piccolo quantitativo di materiale certificato e poi, come un moderno miracolo, cominciano a proliferare quantità impossibili di materiale legati a quel certificato.
Guarda caso l'esempio di Dasama su quel materiale uguale in due partite :mrgreen: :mrgreen:


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MessaggioInviato: lun nov 16, 2009 17:20 
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FINALMENTE USO IL TORNIO

Iscritto il: gio apr 23, 2009 12:59
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Località: Malpensaland
Attenzione che c'è certificazione e certificazione.

Nel senso che esiste la certificazione di conformità alla ISO, che semplicemente mi dice che il tal materiale risulta conforme in quanto a composizione chimica a ciò che è stabilito dalle norme ISO, senza però entrare nel dettaglio di quale sia l'effettiva composizione (anche le norme hanno tolleranze +/- sulla percentuale dei vari componenti) e tantomeno di quale sia lo stato fisico del materiale (ricotto, bonificato, ecc. ed a che resistenza).

Esiste poi, invece, la certificazione di analisi chimica e di stato fisico, nella quale sono riportate esattamente la composizione chimica e le caratteristiche meccaniche del provino oggetto dell'analisi.

Facile capire che mentre nel primo caso si tratta di una semplice dichiarazione di conformità rilevata a livello statistico e che spesso vale anche per più partite dello stesso materiale, nel secondo caso si ha invece una certificazione dei risultati conseguiti sul materiale che si andrà ad acquistare, in quanto il lotto deve essere circoscritto alla singola colata e/o carica del forno di trattamento ed ogni barra deve essere marcata con il nr. di riferimento che permette di risalire allo stesso numero riportato nel certificato.

Che poi ci sia qualche commerciante che fa il furbetto, vuol dire che usa solo "moltiplicare" le certificazioni di conformità, in quanto in tal modo è molto facile far rientrare nel range del certificato materiali che, per assurdo, abbiano più o meno la stessa composizione chimica, ma magari abbiano stati fisici diversi tra loro.

Invece con il certificato di analisi chimica e di prove meccaniche, non solo c'è il problema di garantire il nr. di colata, ma anche di trovare del materiale che sia perfettamente uguale a quello di un'altra partita, alla quale si riferiva il certificato.

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"L'epoca della procrastinazione, delle mezze misure, del mitigare, degli espedienti inutili, del differire sta giungendo alla fine.
Ora stiamo entrando nell'epoca dove ogni azione causa conseguenze."


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MessaggioInviato: lun nov 16, 2009 19:27 
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TORNITORE E FRESATORE

Iscritto il: mer giu 03, 2009 20:29
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Località: Ameglia (SP)
Quando contattai la Ferlat per comprare il materiale per rifare il mandrino della fresatrice (se non ricordo male gli avevo chiesto del 45NiCrMoV16) mi ricordo che mi dissero che era disponibile sia allo stato ricotto che bonificato. E' sempre lo stesso materiale ma le caratteristiche meccaniche cambiano totalmente.

La cosa in principio mi è sembrata strana strana ma a ripensarci, visto che sono disponibili inserti in grado di lavorare materiali bonificati, credo sia dovuta al fatto che su piccole serie o su pezzi unici, convenga lavorare il materiale bonificato piuttosto che eseguire la lavorazione sul materiale ricotto e poi mandarlo alla bonifica e dopo rifinirlo alla rettifica.

Per chi non lo sapesse la bonifica è tempra + rinvenimento. Mentre la ricottura serve per annullare l'indurimento apportato dalla bonifica per rendere il materiale lavorabile.


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MessaggioInviato: lun nov 16, 2009 21:27 
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ma c'e' bonifica e bonifica ...
a volte la bonifica serve a preprare per avere una tempra migliore

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MessaggioInviato: lun nov 16, 2009 21:48 
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TRA NON MOLTO PASSO AL TORNIO

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Dove lavoro io sono i clienti che richiedono i certificati dei materiali usati per soddisfare i requisiti per la certificazione ISO.


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MessaggioInviato: mar nov 17, 2009 00:59 
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TORNITORE E FRESATORE

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Località: Ameglia (SP)
Si c'è anche la bonifica della maremma :mrgreen:


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MessaggioInviato: mar nov 17, 2009 08:20 
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Località: Serenissima Repubblica Veneta
Bonifica = tempra + rinvenimento e fin qui siamo tutti daccordo giusto ?

Ma il rinvenimento lo posso fare a temperature diverse , i vari acciai che compri
in barre da quello che risulta a me hanno un rinvenimento abbastanza alto in
temperatura in modo da renderli facilmente lavorabili , tutto cio' a scapito della durezza .

Basta guardare una qualsiasi scheda tecnica di un acciaio per rendersi conto di come varia la durezza in funzione del rinvenimento ...
Butto li dei numeri , per un 39ncd3 , se faccio un rinvenimento a 600 gradi avro' una durezza 35 hrc , se faccio il rinvenimento a 400 gradi la durezza sara' 45 hrc ...

C'e' quindi bonifica e bonifica ... oltre a quella della maremma

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MessaggioInviato: mar nov 17, 2009 09:53 
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Tutto ciò deve essere scritto nel certificato di colata, che è la tracciabilità del materiale, dove c'è la storia del materiale che si sta lavorando.

Per quanto riguarda la bonica lasciamo perdere và, una barra è diversa dall'altra :roll:

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MessaggioInviato: mar nov 17, 2009 10:58 
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No Raban, non e' esatto neanche cosi'.

Il rinvenimento non serve per rendere il materiale facilmente lavorabile dopo la tempra.

Il rinvenimento serve per eliminare gli effetti negativi della tempra, che rendono il materiale estremamente duro ma anche molto fragile. Visto che la durezza associata a fragilita' e' di scarsa utilita' si deve ricorrere ad un compromesso. Il rinvenimento quindi riduce la durezza ma aumenta la tenacita' del materiale. Si possono avere diverse temperature di rinvenimento per favorire la durezza o l a tenacita'. Dopo il rinvenimento comunque il materiale non e' facilmente lavorabile (anche se bisogna dire che esistono inserti che, pur richiedendo macchine molto potenti e stabili, permettono di eseguire lavorazioni sui temprati).

Il trattamento termico per rendere il materiale facilmente lavorabile e' la ricottura.


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MessaggioInviato: mar nov 17, 2009 13:35 
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Il 39ncd3 che ho lavorato io era un bonificato , e si lavorava benissimo ...
Quindi ?

E poi io non ho detto che il rinvenimento serve a rendere il materiale lavorabile ,
ho detto una roba diversa , che il bonificato che compri ha subito un rinvenimento
ad una temperatura piuttosto elevata tale da renderlo molto lavorabile a discapito della durezza .


Secondo me c'e' poca chiarezza in merito e' bene approfondire .

Quello che ho capito io ( anche coi miei esperimenti di tempra) e' che quando compro un tondo di non importa cosa e questo e' BONIFICATO , non vuol dire che sia durissimo,
vuol dire che ha subito un trattamento termico di tempra e rinvenimento per affinare
la grana del metallo e renderlo poi piu' adatto ai successivi trattamenti termici .

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MessaggioInviato: mar nov 17, 2009 13:57 
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Raban prendilo al Pb e sei a cavallo

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MessaggioInviato: mar nov 17, 2009 17:06 
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Premesso che non esiste una formula valida sempre ma facendo un discorso generale, la bonifica, non e' un trattamento termico il cui scopo e' preparare il materiale alla successiva tempra rendendolo al contempo piu' facilmente lavorabile.

Ma non e' che ti confondi con la normalizzazione, che e' appunto un trattamento termico che si usa per preparare l'acciaio ai successivi trattamenti termici?

Se un acciao e' fornito allo stato bonificato vuol dire che e' gia' stato temprato e viene fornito con le caratteristiche meccaniche idonee allo scopo per cui e' stato progettato senza (di norma) richiedere ulteriori trattamenti termici di tempra/rinvenimento.

Questo non vuol dire comunque che una ulteriore tempra non sia mai possibile, ci sono casi in cui questo e' possibile.


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MessaggioInviato: mar nov 17, 2009 21:05 
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Ma puo' anche darsi che mi confondo ... pero' il tondo di 39ncd3 bonificato che ho lavorato non mi sembrava poi cosi' duro , o meglio era un po' piu' duro di un classico c 40 ...
E non ho mica usato inserti ceramici o cbn ...
Per me na roba temprata e rinvenuta dovrebbe essere dura no ?

Dopo una volta fatti i pezzi li ho temprati e rinvenuti , e allora si che erano duri ...

Tu Zeffiro che dici ?

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