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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Lavorazioni in fibra
MessaggioInviato: gio set 24, 2015 16:13 
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TORNITORE E FRESATORE

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B.valk: quello è un serbatoio da benzina, a me interessava avere una superficie interna liscia, lavorare il polistirolo in modo da ottenere una superficie liscia è praticamente impossibile ecco perchè una volta sagomato e stuccato il panetto di polistirolo lo ho fasciato col nastro.
Def: come ho spiegato nel testo ho messo tutto sottovuoto per cercare di eliminare il più possibile le bolle d'aria che rimangono intrappolate tra le fibre e che una volta finito il lavoro costituirebbero a tutti gli effetti dei buchi con il risultato di ottenere un serbatoio colabrodo, tieni conto che per limitare il peso ho laminato in un solo strato; la tua idea di lasciare non resinata una parte funziona quando non si fà il sottovuoto, con il sottovuoto no si riesce a controllare la diffusione della resina nella fibra e limitarne la zona di diffusione; è vero che si possono allungare un poco i tempi di indurimento del poliestere sottocatalizzando ma è meglio rispettare i dosaggi per ottenere la catalisi completa; altra cosa ho preferito utilizzare resina epossidica perchè non sono certo che la poliestere non sia sensibile all'attuale benzina verde che è carica di solventi e nel dubbio ho preferito andare su un prodotto di cui ho la certezza essere inerte nei confronti della benzina, inserire i serbatoi nelle ali per poi scoprire che dopo un certo tempo iniziano a perdere perchè si è sciolta la matrice, significa smontare quasi mezza ala, è cosa alquanto indisponente.
Prontolino: complimenti hai fatto degli ottimi lavori.


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 Oggetto del messaggio: Re: Lavorazioni in fibra
MessaggioInviato: gio set 24, 2015 16:31 
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SON PASSATO AI TRAPANINI

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scusa se mi intrometto ma..
..stiamo parlando di aeromodello o aereo da turismo (forse ho chiesto na minchiata ma non riesco a capire le dimensioni...)

nel secondo caso io ci penserei due volte prima di impiegare un serbatoio laminato in singolo strato.
anche più di due.
è sempre meglio usare piuttosto una grammatura inferiore ma fare almeno tre strati.

se l'argomento interessa possiamo approfondire.
La fibra di vetro è eccezionale per varietà di applicazioni e adattabilità di forme ma forse il serbatoio carburante...non è la morte sua.

tutto quanto naturalmente da non intendersi come critica nel modo più assoluto


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 Oggetto del messaggio: Re: Lavorazioni in fibra
MessaggioInviato: gio set 24, 2015 16:38 
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k,il polistirolo rosa o verde,ha una superfice liscia,quello bianco o nero ruvida :grin:

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https://www.youtube.com/user/zeus240658 . ho sempre detto quello che pensavo,ma forse era meglio non dirlo,avrei fatto piu' strada
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 Oggetto del messaggio: Re: Lavorazioni in fibra
MessaggioInviato: gio set 24, 2015 21:41 
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Quello bianco non è polistirolo o polistirene... ma poliuretano.
lo ho usato per fare il modello del serbatoietto del monopattino... e poi indurito e finito superiormente con uno straterello di poliestere o stucco metallico.
Una cosa MauroO, da quello che sapevo infatti, la resina epossidica è inerte alla benzina (non so all'alcol etilico delle miscele da modellismo) quindi una volta che sei sicuro che non ci sono buchini, va benissimo (certo che uno straterello è sottile forte!!!)
Circa il nastrare il tutto, lo uso anche io quel sistema.... ma con la resina al poliestere normale, non attacca e quindi non serve cerarlo.... con l'epo invece??? si hanno problemi??
Il sistema di B, lo conosco (un po come le fusioni a cera persa), però il problema è che va isolato il polistirolo dalla resina, se no i solventi dentro la resina fanno lo stesso effetto dell'acetone di cui parlavi.

grazie per i complimenti.... mi piacerebbe provare il sottovuoto... ma già ho problemi nel pasticciare senza

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 Oggetto del messaggio: Re: Lavorazioni in fibra
MessaggioInviato: gio set 24, 2015 21:51 
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k :mrgreen:

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 Oggetto del messaggio: Re: Lavorazioni in fibra
MessaggioInviato: gio set 24, 2015 23:59 
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nei miei esperimenti ho usato anche io il polistirene ad alta densita' per fare una matrice.
l'acetone se ci cade sopra ci passa attraverso!

invece per quanto riguarda la resistenza della resina epossidica all'alcol, fra una mano e l'altra dopo levigato pulivo con alcol isopropilico il carbonio laminato e non succedeva assolutamente nulla

nelle prime prove sono andato ignorante, senza distaccanti o roba simile, ho usato direttamente film plastico, il comune celophane per intenderci e la resina non attacca, se si riesce a tenderlo bene viene fuori liscissimo

un altro trucco che ho visto su internet è quello di mettere su un piano liscio un foglio di celophane, sopra la tela e stendere la resina con una spatola in plastica per impregnarla, tirando su la tela la si avra' impregnata perfettamente e se si insiste un pochino con la spatola, anche quasi priva di bolle

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 Oggetto del messaggio: Re: Lavorazioni in fibra
MessaggioInviato: ven set 25, 2015 07:42 
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Luk, il sistema del pre-peg..... il pre impregnato praticamente.
Lo usano anche in settore nautico (in maniera molto più grezza, dove per tessa impregnano delle stuoie che poi servono spesso a coprire blocchi di poliuretano o ultimante mezzi tubi che funzionano come costolature di irrigidimento.

Il cellophane, non attacca se ci sta "poco"... se lo lasci li per una settimana (per dire) poi si attacca anche lui. (non so perchè)

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 Oggetto del messaggio: Re: Lavorazioni in fibra
MessaggioInviato: ven set 25, 2015 07:50 
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Non è per aermodelli, le foto possono ingannare, ha un volume di 20 l., e deve contenere rigorosamente benzina verde, va premesso che un serbatoio da aereo non viene utilizzato come un serbatoio da moto che deve avere una notevole resistenza alla deformazione, sulla moto il serbatoio deve essere rigido, ci si appoggia sopra a volte con tutto il peso del corpo, nelle curve in piega i gomiti spingono sul serbatoio, lo si abbraccia quasi, un serbatoio da aereo è posizionato internamente all'ala è confinato su tutti i lati dalla lamiera, una certa flessibilità è tollerata, addirittura l'ultima tecnologia dei serbatoi per aero (antiesplosione) prevede struttura in tela gommata; sugli strati io ho parlato di singolo strato in realtà prima della versione definitiva ho fatto alcune prove con due strati, il risultato è stato di ottenere un serbatoio che pesava il doppio di un analogo in alluminio, ho quindi ripiegato sul singolo strato di fibra per fornire la resistenza strutturale inserendo nella parte interna uno strato sottile di cellulosa a fibra lunga per garantire l'impermeabilità (carta assorbente industriale, tipo scottex tanto per rendere l'idea, la resina la impregna benissimo ed è sufficientemente deformabile da seguire la curvatura dei bordi e degli spigoli, mi direte che potevo utilizzare tessuto in fibra a bassa grammatura ma da prove fatte ho avuto notevoli difficoltà a sagomare gli spigoli) anche con il sottovuoto è quasi impossibile eliminare completamente le bolle col risultato di ritrovarsi dei buchini distribuiti nelle pareti, in tal modo sono riuscito a contenere il peso del serbatoio completo al di sotto dei 900 gr.
Forse una buona soluzione potrebbe essere quella di utilizzare i fogli in fibra di carbonio preimpregnati, ma quì le cose si complicano, per la difficoltà di reperimento del materiale che non è comunemente in commercio, forse la Prochima lo produce ma i tempi di consegna sono biblici (i rappresentanti a cui mi sono rivolto, mi hanno detto che non ne dispongono comunemente perchè se non conservato in frigorifero si deteriora rapidamente) inoltre la catalisi avviene a caldo e necessita disporre di un forno termostatato di sufficiente capienza.
Non ho fatto prove in merito all'adesione dell'epossidica al nastro da imballaggio, veramente non mi sono neppure posto il problema dando per scontato che fosse comunque meglio cerare e così ho fatto, forse però si può evitare, posso dire per certo che sul polietilene del sacco da sottovuoto non aderisce nè la poliestere nè l'epossidica.


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 Oggetto del messaggio: Re: Lavorazioni in fibra
MessaggioInviato: ven set 25, 2015 09:29 
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Voglio farvi vedere un altro tipo di lavorazione, avevo la necessità di duplicare due profili di raccordo delle estremità degli slat, sono profili tra loro speculari e avevo a disposizione gli originali danneggiati, ho proceduto secondo i passi seguenti:
1) recupero con stuccatura e una mano di fondo dei profili originali
2) ad essicamento avvenuto ceratura con due mani di cera liquida
3) formatura degli stampi: ponendo il profilo da riprodurre su un piano lo ho ricoperto con della scagliola (una volta fatto l'impasto per l'applicazione bisogna aspettare che raggiunga lo stato di gel che precede la solidificazione, dopo di chè con la spatola si preleva dal contenitore quasi grattandola, così si eliminano quasi totalmente le bolle d'aria contenute e la si applica sul modello, in tal modo si ottiene una superficie liscia e con pochi difetti), se il modello presenta delle rientranze le cose si complicano perchè bisogna fare lo stampo in più parti ad incastro o con delle spine (così procedevamo quando in officina si rifacevano i serbatoi delle moto da cross)
4) a gesso indurito (è sufficiente 1/2 ora, è meglio non aspettare troppo per evitare difficoltà di estrazione) sformatura del modello ed eventuale stuccatura delle imperfezioni con stucco francese (reperibile presso tutti i brico, serve per la stuccatura del cartongesso)
5) se il modello è da recuperare si rimuove la cera con il decerante (è facilmente reperibile presso gli autolavaggi)
6) il giorno successivo ad avvenuto indurimento dello stucco, carteggiatura dello stucco in eccesso e tre o piu mani di cera liquida fino a che gesso e stucco non ne assorbono più, ecco il risultato:
Allegato:
Serba-File0019.jpg
Allegato:
Serba-FILE0024.JPG


7) laminazione con fibra e resinatura con poliestere
8) sformatura a catalizzazione avvenuta senza attendere il completo indurimento del pezzo
9) ad indurimento completo: carteggiatura, stuccatura con stucco poliestere da carrozzeria per chiudere eventuali difetti (bolle d'aria, cavità dove la resina non ha bagnato bene lo stampo, ecc.
10) una mano di primer per plastica, di seguito il risultato:
Allegato:
Serba-File0026.jpg

i due profili di sinistra, quelli con i buchi per i rivetti, sono gli originali, quelli di destra le copie
altre viste:
Allegato:
Serba-File0027.jpg
Allegato:
Serba-File0032.jpg


11) infine verniciatura finale.

Penso sia in assoluto il metodo più antico di fare gli stampi, ma è anche estremamente economico (il gesso lo si trova in tutti i magazzini di edilizia a basso prezzo, con un sacco di scagliola se ne fanno di stampi) senza utilizzare gelcoat od altri prodotti molto costosi, penso che a livello hobbistico per riprodurre un pezzo in esemplare unico o per pochi esemplari possa andare più che bene, per grosse produzioni certamente è meglio indirizzarsi su tecniche che garantiscano la durabilità dello stampo


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 Oggetto del messaggio: Re: Lavorazioni in fibra
MessaggioInviato: ven set 25, 2015 12:03 
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Ho usto il sistema del gesso un paio di volte e sinceramente i tempi così brevi che indichi non li ho ritrovati.
Forse usavo tecniche o materiali differenti... ma praticamente non sono riuscito a resinarci sopra prima di circa una mesata.... cioè fino a quando il gesso aveva completamente asciugato l'acqua da dentro e battendolo leggermente produceva un suono cristallino

Come dici te, la prima volta ho trovate troppe bolle e la seconda ho fatto invece un impasto piuttosto liquido e quindi esente da bolle.

La cera di cui parli... me la spieghi meglio??? io uso quasi sempre e solo quella che si vede in una foto (un barattolo dorato) e ha tempi piuttosto lunghi tra il metti la cera / togli la cera (altro che maestro Myaghi), ma alla fine i risultati mi piacciono... ma con che tempi!!

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 Oggetto del messaggio: Re: Lavorazioni in fibra
MessaggioInviato: dom set 27, 2015 21:59 
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Lui però parla di scagliola che ha tempi di indurimento decisamente rapidi rispetto al comune gesso. Al pari del cemento rapido quando la impasti genera un leggero calore sinonimo di una reazione esotermica abbastanza importante.

Non per nulla la scagliola si usa per fermare le cassette elettriche, in pratica metti su una cucchiaiata e mantieni in posizione la cassetta per qualche istante ed è già bloccata ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: Lavorazioni in fibra
MessaggioInviato: lun set 28, 2015 08:40 
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La scagliola è gesso con macinatura più fine e permette di ottenere una superficie molto più liscia del comune gesso grezzo, il tempo di indurimento è maggiore del comune gesso da elettricista, tra la preparazione dell'impasto (che deve essere piuttosto liquido ma non eccessivamente, altrimenti i tempi di indurimento diventano biblici e il risultato finale è un gesso molto poroso) e l'ndurimenti ci vogliono circa 15-20 min, in pratica dopo circa 30 min si sforma dallo stampo il modello, si controlla lo stato della superficie e si correggono eventuali bugne con stucco francese, si lascia il tutto a riposare ed asciugare una giornata poi si cera lo stampo, una volta asciugata la cera si può cominciare a laminare e resinare, non vi è nessuna necessità di aspettare che tutta la massa di gesso asciughi un profondità, è sufficiente che asciughi lo strato superficiale quel tanto da fargli assorbire un pochino di cera, anzi ritengo che aspettare la completa sciugatura sia controproducente perchè in tal modo il gesso si comporta come una spugna e assorbe una quantità enorme di cera che ha difficoltà poi a lasciar evaporare il solvente e a seccare.
Conosco la cera semisolida in barattori, ce ne sono di varie marche ma tutte hanno un tempo di asciugatura notevole, io preferisco la cera liquida, contiene solventi ed asciuga nel giro di 5 min, si trova anche questa nei negozi di prodotti per automobilismo oppure nei supermercati che hanno una sezione di accessori per auto; al limite comunque si può utilizzare anche la cera per pavimenti oppure la paraffina liquida per gli sci da scating, importante è bagnare la superficie con un qualche cosa che non lasci aderire la resina allo stampo.
Sinceramente non capisco il "metti e togli" la cera, la cera va solo messa e non tolta, al massimo, una volta indurita, gli si può dare una lucidatina leggera ma non va assolutamente tolta.


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 Oggetto del messaggio: Re: Lavorazioni in fibra
MessaggioInviato: lun set 28, 2015 10:04 
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Passiamo ora a qualche cosa di più impegnativo, la realizzazione della cofanatura motore dell'aereo, ovvero il musetto; ho proceduto secondo le seguenti fasi:
1) formatura dello stampo direttamente sul muso dell'aereo per strati di stirene, sagomandolo con raspa e carteggiatura fino ad ottenere la forma desiderata
2) nastratura con nastro da pacchi in due strati (ho utilizzato nastro bianco e marrone per distinguere gli strati) facendo attenzione a non lasciare grosse bolle d'aria sotto il nastro
3) ceratura
4) laminazione in due strati di fibra di vetro mat e resinatura poliestere
5) sformatura
nel video che segue lo stampo, riassemblato dopo sformatura
https://youtu.be/0zKlhz7-DcI


6) formatura bocchetta aria:
6.1) taglio con moletta dell'apertura
6.2) realizzazione di un piccolo stampo in stirene per la formatura della bocchetta, fasciato come al solito con nastro e ceratura successiva
6.3) laminazione a 2 strati e resinatura
6.4) rimozione dello stampo
6.5) posa di una rete in acciaio inox a meglia 3 mm nella parte inferiore a coprire l'apertura (lo scopo della rete è quello di ridare continuità strutturale al cofano e nel contempo permettere il fluire dell'aria di raffreddamento del motore) infine resinatura su due strati di fibra del bordo dell'apertura per solidarizzare le rete
6.6) taglio degli sfridi e rifinitura con moletta del bordo
Secondo lo schizzo seguente
Allegato:
apertura.jpg

7) formatura della presa d'aria inferiore di raffreddamento del radiatore olio, ho proceduto come al punto precedente con la sequenza 1, 2, 3, 4, 6, in questo caso non ho inserito la rete in quanto non necessaria
secondo lo schizzo seguente
Allegato:
radiatoreolio.jpg

8) separazione del cofano superiore dall'inferiore e realizzazione della giunzione:
8.1) posa di nastro da pacchi secondo la linea di separazione dei due cofani, laminatura in due strati e resinatura della sovrapposizione dei due cofani
8.2) taglio a profondità controllata con moletta da 1 mm. lungo la linea di separazione senza intaccare gli strati di sovrapposizione
8.3) separazione dei cofani e rimozione del nastro
8.4) taglio degli sfridi e rifinitura del bordo
secondo lo schizzo seguente
Allegato:
cofano.jpg

9) levigatura mediante flessibile con mola abrasiva lamellare, stuccatura con stucco poliestere delle imperfezioni e carteggiatura ripetendo fino ad ottenere una superficie regolare e liscia con l'ultima passata in carta grana 400, applicazione di primer per materie plastiche, carteggiatura finale con carta grana 800
10 ) verniciatura a spruzzo in due mani
ed ecco il video del lavoro finito con la cofanatura installata sull'aereo
https://youtu.be/6pki3bmXLrc

Ho cercato di specificare in dettaglio le vari fasi di lavorazione per chi, alle prime armi in questo settore, voglia cimentarsi a realizzare qualche cosa di relativamente complesso.
Leggendo l'articolo si comprende che ho lavorato laminando su uno stampo positivo con una forma di dimensioni leggermente inferiori al finito, la procedura corretta sarebbe stata quella di creare sul mio stampo positivo un altro stampo negativo e poi laminare su quello, avrei ottenuto una superficie molto regolare prossima a quella definitiva; non avevo voglia di farlo anche se in questo modo la superficie esterna del pezzo, dopo laminazione non è risultata certo liscia, ma essendo un pezzo unico ho ritenuto che fosse tollerabile il maggior lavoro di levigatura e stuccatura che ha richiesto il mio procedimento, certamente se avessi dovuto realizzare più esemplari sarebbe stato molto più pratico procedere con lo stampo negativo.


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