MECCANICA e DINTORNI

salve signori utenti del forum , scusate se chiedo il vostro consiglio e i vostri preziosi suggerimenti, sapete che vi stimo molto e tengo molto in considerazione la vostra esperienza e preparazione professionale, premesso questo non so se ho inserito questo argomento nell'area giusta del forum comunque espongo brevemente la mia richiesta di aiuto, un mio conoscente vorrebbe realizzare un cono o cuneo in acciaio rotante spaccalegna, come mi consigliate di dimensionarlo e congegnarlo avete esempi dato che ho letto da qualche parte che se non si costruisce in maniera oculata puo generare incidenti o causare danni dovuta alla proiezione di ciocchi di legno durante la fase di rotazione avvitamento e spacco. che suggerimenti mi potreste dare grazie a chi vorra intervenire, prego allegare disegni schemi o foto con misure grazie 1000 x la collaborazione

https://www.youtube.com/watch?v=yQ6f7uqDwDg

Ottimo lavoro quello del filmato, soprattutto sicuro nell'uso.

"Naturalmente"....

Dalle mie parti questo tipo di spaccalegna viene utilizzato molto per la sua velocità di lavoro, si spacca una notevole massa di legno in poco tempo.
Per quanto riguarda la sicurezza di lavoro è tutto un altro discorso, la presenza di un utensile rotante libero (non protetto) è un potenziale pericolo (c'è già chi si è avvitato il cono nel braccio, lascio a voi immaginare quali siano state le conseguenze) ulteriore pericolo deriva dal fatto che se il ciocco da spaccare, una volta presentato alla vite, non è ben aderente al piano di appoggio può ruotare provocando lo schiacciamento della mano tra il piano e il ciocco (non pensate di riuscire a toglierla in tempo, anche pensando ad una rotazione della vite di soli 300 rpm, i tempi di reazione umani non lo permettono) e le mani sul ciocco non si possono non tenere altrimenti la vite non fa presa.
Nella figura che allego ho messo in rilievo un piatto di acciaio a cuneo che deve essere assolutamente installato saldandolo bene al piano di appoggio e che in parte risolve la seconda precedente osservazione bloccando la rotazione del ciocco, la blocca però solo parzialmente perchè non ha effetto nei primi giri di vite, quindi il pericolo continua a sussistere.

In figura si può notare anche un volano (il costruttore del video non lo ha messo nella sua realizzazione), ha la funzione di accumulo di energia per consentire di ridurre la potenza del motore.

Conclusione: non costruite macchine intrinsecamente pericolose a meno che siate dei masochisti, tenete sempre a mente la massima di darix, se proprio volete farvi uno spaccalegna fatevelo idraulico con doppio distributore che vi obblighi a comandare le leve con entrambe le mani lontano dal ciocco, comunque facendo due conti non conviene neppure farselo (se non per la soddisfazione del "questo lo ho fatto io") in quanto una volta comprato cilindro idraulico, motore e pompa, distributori ecc. avete speso più di quanto costa uno spaccalegna commerciale, uno spaccalegna idraulico fino a ceppi di lunghezza 50 cm. si riesce a reperire per 300-350 €, prestando attenzione alle offerte anche per meno.
Ha un senso costruirselo se avete l'esigenza di spaccare dei ceppi molto lunghi da accatastare per l'essiccamento, tempo fa ne ho realizzato uno che comando tramite l'impianto idraulico del trattore per ceppi da 120 cm., potete vederlo al link:
https://www.youtube.com/watch?list=UULQ ... detailpage

non e' necessario spingere il ciocco con le mani,basterebbe fare una leva ad hoc e il lavoro pericoloso lo fa' la leva,poi se si aggiungono 2 interruttori di emergenza uno alla portata ginocchi ed uno alla portata colpo di testa hai rizolto,in rete ne ho visto piu' di uno con leve

Anche io sono d'accordo con Mauro,fatto non toglie che la soddisfazione di realizzare qualcosa con le proprie mani è impagabile

in un video ho visto che infilavano il ceppo in un vecchio copertone d'auto per evitare che in fase di avvitamento e spacco i ciocchi venissero proiettati come proiettili , comunque mi sconsigliate di costruire questo dispositivo o posso impostarlo, che dimensioni dovrei dargli per avere un dispositivo funzionale?

troppo pericoloso , ci vorrebbe un piano scorrevole tipo a cassetto , un attimo di distrazione , oppure un legno che si apre in maniera strana e ti giochi un braccio , poi il motore deve partire con un comando a pedale e so quando il cassetto va avanti.

giusto la prudenza non è mai troppa dalle mie parti a un vecchietto che usava una pressa spaccalegna idraulica gli è partito di colpo un ciocco di un ceppo duro e nodoso, lo ha colpito in pieno volto gli ha staccato il naso e deturpato la faccia a momenti ci rimaneva secco , comunque grazie per le vostre preziose opinioni, se avete altro da aggiungere vi invito a intervenire grazie

Ribadisco la pericolosità di tale tipologia di spaccalegna.
E' vero che si possono aggiungere dei leveraggi che allontanerebbero le mani dal ciocco ma sono un'ulteriore complicazione, i ciocchi non sono tutti delle stesse dimensioni e forme quindi per funzionare bene diventano un meccanismo complicato e non comodo da usare per cui dopo pochi minuti d'uso certamente finirebbe tutto alle ortiche.
Un interruttore di emergenga avrebbe poco effetto, per funzionare bene lo spaccalegna ha bisogno di un volano accumulatore di energia, un interruttore toglierebbe l'alimentazione ma per inerzia la vite continuerebbe a girare fino a che tutta l'energia cinetica accumulata non viene smaltita in calore per attrito, tra la vite e il ciocco, e ciò vale anche se non si dota lo spaccalegna di volano, in tal caso è necessario installare un motore di notevole potenza, tale motore ha un rotore di ragguardevoli dimensioni ed inerzia per cui il problema non cambia e che dire se viene installato un motore a scoppio? Una possibile soluzione sarebbe installare sull'albero un giunto di disconnessione della trasmissione direttamente sull'albero che porta la vite conica ma la meccanica si complica.
Qualcuno ha accennato a un comando di emergenza a ginocchio ma pensate che mentre si spacca la legna l'operatore sia sempre nella posizione ideale col ginocchio vicino al comando e sempre pronto ad azionarlo al minimo accenno di anomalia? Non credo proprio! Comunque anche ammesso di trovarsi nella condizione ideale permane il problema dei tempi di reazione umani, prima che il cervello abbia elaborato l'informazione e inviato l'impulso alla gamba che fa scattare il comando ci vogliono dai 2 ai 3 decimi di secondo per azionarlo, decisamente troppo, ipotizzando che la vie faccia 300 giri al minuto (è una velocità plausibile per far lavorare in modo decente lo spaccalegna) in 3/10 di sec. compie 300*3/600 = 3/2 di giro ossia un giro e mezzo sufficiente per fare un disastro.
Meditate gente meditate!

Anch'io sono alle prese per costruire uno spaccalegna a vite conica, vorrei farlo addirittura portatile, per ora ho appena terminato il copiatore per fare la vite conica, il resto è ancora in progettazione nel cervello. Vedremo; se sarà il caso aprirò un topic.

Ok ragionamento esatto Mauro..ma anche se l'emergenza è difficile o poco pratica da azionare, non trovi che sia meglio di niente? La vite fa un giro e mezzo prima di fermarsi..ma almeno si ferma! Se non hai l'emergenza la vite gira e gira e il disastro aumenta a dismisura!

Meglio che niente di sicuro, c'è una bella differenza tra rimetterci una mano e mezza mano...

Ma fregarsene in toto della tipologia e farsi uno spaccalegna idraulico, no?

Mauro

Con un arnese del genere pochi mesi fa dalle mie parti, per il distacco dela lama fermaceppo, si è ammazzato un uomo di 46 anni. Quando le potenze in gioco sono superiori a un cavallo potrebbe non esserci una seconda possibilità. Io stesso sono reduce da un infortunio che mi ha fatto seriamente pensare a quanto sia facile dover lasciar tutto quanto abbiamo di più caro ad altri. Meglio comperarsi la legna già bella e imbancalata e, se questa deve essere la nostra professione, acquistare attrezzi a norma e di buona qualità, come in officina appunto.