MECCANICA e DINTORNI
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Una forgia per fusioni
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Autore:  blacksmith [ lun mar 30, 2009 12:43 ]
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allora ....il carbone esausto che io sappia si usa al posto del coke perchè in particolari operazioni (tempra ricottura ecc:) è necessario avere un combustibile con basso tenore di zolfo che altrimenti si legherebbe superficialmente al metallo in lavorazione
la mia forgia trasformata in fornetto ?beh prima di tutto non ho fatto un progetto vero e proprio ma ho solo appoggiato i refrattari intorno e sopra alla bocca del fuoco lasciando uno spioncino per controllare la fusione e bagnare il carbone .preciso che io ho parlato di forgia che puo' arrivare a 2000 gradi non di forno.... e li i carboni accesi dovrebbero poggiare su uno strato di scoria umida e compatta che contribuisce ad elevare il calore grazie alla decomposizione operata dal calore sull'acqua (in pratica come una fiamma ossidrica) ....quindi sotto sta scoria umida potrebbe benissimo esserci anche il cartone pressato che piu' di tanto non si scalda basta ricordarsi di bagnare bene e spesso intorno...comunque la forgia che ho usato per questa operazione è una comunissima forgia aperta(in pratica ha solo il piano col buco) con doppia almentazione mantice a mano ed elettroventola e i refrattari....beh quelli mi sa che alcuni sono quelli che si mettonoall'interno delle siviere e provengono dall'acciaieria di terni mentre quelli 20x40 sono quelli normali da rivestimento camino ma di grana un po grossa e non lisci come i mattoni 1050°

Autore:  blacksmith [ lun mar 30, 2009 13:01 ]
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un conto è dire che i carboni accesi arrivano anche a 2000° un conto che ci arriva anche il refrattario.... io ho fuso il rame che necessita di 1083° ma i carboni erano a calor bianco abbagliante e ho dovuto usare gli occhiali per saldare per poter vedere quindi anche senza pirometro e visto che spesso il ferro invece di bollirlo ce l'ho fuso per sbaglio se non erano 2000° erano 1999°.99 ma da qualche parte ho letto che addirittura dovrebbe essere anche di piu...mah

Autore:  Enzo1945 [ lun mar 30, 2009 13:01 ]
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i refrattari....beh quelli mi sa che alcuni sono quelli che si mettonoall'interno delle siviere

Sono un po giallino chiaro? In pratica paglierino? O antracite?

Autore:  blacksmith [ lun mar 30, 2009 13:06 ]
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i miei sono giallo chiaro (molto chiaro)quelli neri servivano per operazioni particolari ma nn ricordo bene provero' a chiedere a qualche vecchio fonditore

Autore:  Enzo1945 [ lun mar 30, 2009 13:24 ]
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I tuoi mattoni sono refrattari al silicio. Non impressionarti lo dico per allargare il discorso. Perchè chi lavorava ai forni prendeva la famosa silicosi, detta silicosi ai forni? Erano i mattoni che per ogni fusione o sfornata facevano respirare ai poveracci il silicio che non veniva espulso ma si fissava sui polmoni facendoli ammalare di silicosi ai forni. Non aver paura che per ammalarsi bisogna lavorarci per molte ore al giorno e per molti anni e non è detto che la si prende. Quelli antracite detti alla grafite si usano poco credo anche perchè più costosi e più rapidi ad usurarsi. Comunque giusto per stabilire le temperature, la ghisa viene colata nei carri siluro da 1050 a 1150 gradi poi passa per la desolforizzazione e perde parte del calore a seconda della stagione, deve arrivare i acciaieria non al disotto dei950 gradi, si cola nel convertitore ed a seconda del tipo di acciaio viene portata da 1200 a 1880 gradi se poi l'acciaio è effervescente la temperatura per capriccio può anche aumentare creando problemi di versamento nelle lingottiere e se non riescono a calmarla fuoriesce schizzando in aria per qualche centinaio di metri, ecco perchè nelle acciaierie spesso sotto alle capriate dei capannoni c'è metallo incollato. Comunque io penso che i 2000° per il tuo forno siano veramente un limite, ma non impossibile credo! Comunque complimenti!

Autore:  blacksmith [ lun mar 30, 2009 15:45 ]
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infatti credo di esserci arrivato per quella fusione e basta come temperatura e i refrattari erano belli rossi all'interno...di solito mi mantengo o al rosso merangola come dicevano i vecchi fabbri o al bianco cioè al massimo sui 1200-1300° perchè altrimenti mi ritroverei continuamente pozze di metallo fuso sul fondo....e non ultimo il problema della decarburazione superficiale in pezzi relativamente grossi in forgiatura...questo inconveniente mi accadeva spessissimo all'inizio quando ,poco pratico ,bruciavo piu' che scaldare l'acciaio..per il discorso malattie oltre alla silicosi una volta la colata veniva ricoperta da una polvere di amianto per non farla raffreddare buttato sopra sai come?con la pala!!! altro che eternit!!!comunque ora quei mattoni che prima trovavi in ogni robivecchi di terni ora sono spariti in quanto "rifiuti speciali"....insomma tra carbone e mattoni sono un bel po fuori legge hehehe potrei far comunella con tuco(visto che fumo la pipa potrei essere sentenza hahaha) :mrgreen:

Autore:  Zeffiro62 [ lun mar 30, 2009 16:18 ]
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Enzo1945 ha scritto:
I tuoi mattoni sono refrattari al silicio. Non impressionarti lo dico per allargare il discorso. Perchè chi lavorava ai forni prendeva la famosa silicosi, detta silicosi ai forni? Erano i mattoni che per ogni fusione o sfornata facevano respirare ai poveracci il silicio che non veniva espulso ma si fissava sui polmoni facendoli ammalare di silicosi ai forni. Non aver paura che per ammalarsi bisogna lavorarci per molte ore al giorno e per molti anni e non è detto che la si prende. Quelli antracite detti alla grafite si usano poco credo anche perchè più costosi e più rapidi ad usurarsi. Comunque giusto per stabilire le temperature, la ghisa viene colata nei carri siluro da 1050 a 1150 gradi poi passa per la desolforizzazione e perde parte del calore a seconda della stagione, deve arrivare i acciaieria non al disotto dei950 gradi, si cola nel convertitore ed a seconda del tipo di acciaio viene portata da 1200 a 1880 gradi se poi l'acciaio è effervescente la temperatura per capriccio può anche aumentare creando problemi di versamento nelle lingottiere e se non riescono a calmarla fuoriesce schizzando in aria per qualche centinaio di metri, ecco perchè nelle acciaierie spesso sotto alle capriate dei capannoni c'è metallo incollato. Comunque io penso che i 2000° per il tuo forno siano veramente un limite, ma non impossibile credo! Comunque complimenti!

Domanda la desolforate con lancia di ossigeno ? e perchè deve essere desolforata tanto deve andare in acciaieria e lì nei convertitori viene nuovamente trattata per diventare acciaio poi passa alle lingottiere ma l'acciaio non è già calmo quando fate le billette ? Premetto che sono ricordi del 1981

Autore:  Enzo1945 [ lun mar 30, 2009 17:44 ]
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La desolforizzazione (ossigeno e aria calda) è un processo intermedio affinchè la ghisa sia già di qualità migliore in modo che quando viene versata nei convertitori si possa accellerare il processo di conversione una volta che l'acciaio è pronto viene colato nella lingottiere (una tonnellata cadauna), dopo i lingotti ancora caldi possono dopo essere stati strippati (liberati dalle lingottiere) messi in un forno detto a pozzo portati a temperatura (quasi di fusione) e laminati il laminatoio può fare svariati semiprodotti come brammoni, bramme, brammette, blumi e billette, questi poi vengono lavorati in coils, nastri, vergella ed altro oppure in profilati come IPE, elle, piatto, piatto a bulbo etc. Aggiungo che molta gente pensa che nell'alto forno venga messo ancora il minerale come arriva dalle miniere. No! Il minerale viene mescolato con più qualità, fatto passare attraverso dei forni agglomeranti e trasformato in pellets (lo chiamavamo agglomerato), e questo che insieme al carbon coke viene messo nell'altoforno. In pratica il processo di agglomerazione e desolforizzazione serve ad aumentare la produzione, perchè l'altoforno fonde prima i minerali (visto che sono pellets porosi) e l'accieria può nell'immediato (senza aspettare di desolforizzare) aggiungere altri metalli (alluminio, nikel, vanadio, cromo) a seconda del tipo che ti serve. Per quanto riguarda il calmare l'acciaio, le colate effervescenti sono acciai particolari che tendono durante la fase di colata ad avere delle reazioni chimiche con l'ossiggeno dell'atmosfera e cominciano a gonfiarsi (come se lievitassero), quindi fuoriescono dai contenitori (siviere e lingottiere) come lo spumante e si devono clamare buttandogli sopra calce o altri minerali, ma sono comunque sempre incontrollabili, anche se belle da vedere! Tutto questo è in linea generale ma il processo è molto più complesso, basta pensare che fino al 1995 tutto il processo chimico dell'altoforno non era ancora ben conosciuto, non so adesso!

Autore:  minolino2 [ lun mar 30, 2009 20:11 ]
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Bella idea Ruota,
Francamente pensavo di essere uno dei pochi ancora interessato a una fusione o la costruzione di una forgia, credevo fosse qualcosa che appartenesse ad un passato molto remoto, invece vedo che mi sbagliavo e che il fondere o forgiare e' ancora di moda.
Ho trovato in rete delle cosette che posto, leggetele.

Autore:  Ospite [ lun mar 30, 2009 21:29 ]
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gzzzzz.. mino molto utile ma devo studiarlo bene in tanto ho gia visto una fucina, devo solo convincere carla a regalarmela poi sono a meta del lavoro.


" la sezione e un idea di zeffiro e pinciui che ha chiesto una sezione dedicata alla saldatura poi ci siamo allargati un complimento a tutti quindi "

Autore:  blacksmith [ mar mar 31, 2009 14:32 ]
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a me non puo' che far piacere dato il mio hobby principale di fabbro dilettantissimo e ogni scambio di idee porta sempre ad un accrescimento di nozioni ...complimenti quindi

Autore:  Enzo1945 [ mar mar 31, 2009 14:53 ]
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D'accordissimo!!!!

Autore:  flaminio [ dom apr 12, 2009 21:06 ]
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Per evitare il carbone, si può fare un forno a gas costruendo un bruciatore come il mio:
Bruciatore
appena ho un po' di tempo (con tutte le cose che ho da fare ne passerà del tempo) costruisco anche il forno.

Autore:  ALMOR [ mar apr 14, 2009 23:15 ]
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ottime le dispense mino!

interessantissime e molto esaustive! :grin:

Autore:  BEPPI46 [ mar apr 14, 2009 23:40 ]
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Su questo sito forse puoi trovare qualche idea valida:
http://members.optushome.com.au/terrybrown/

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