Mó mi cazziano che vado OT
La bipenne, in tutte le culture, sembra essere stata più uno status symbol, un sinonimo di forza o giustizia, piuttosto che un'arma vera e propria, un po' come certi martelli da guerra riccamente decorati. Discorso diverso per i vari mazzapicchi o alabarde che erano un grosso coltellino svizzero contro la cavalleria o la fanteria pesante, lì dovevano condensare tutta una serie di necessità belliche in una sola arma, oltre a sperimentare nuove soluzioni. Discorso ancora diverso per le pacifiche bipenne da legna, in uso ancora oggi, con due profili di molatura diversa per taglio da un lato e per lo splitting dall'altro.
La decapitazione, prima che il signor Guillottine deliziasse il mondo con la sua "misericordiosa" macchina, era un lavoro delicato e piuttosto ingrato, visto che spesso non andava bene al primo colpo e richiedeva una buona, per l'epoca, conoscenza di anatomia oltre che di mano ferma.
Thor@: verissimo l'uso dell'Osage per gli archi, l'omonima tribù nativa americana lo usava un po' per tutto, armi comprese. Poi con i viaggi di ritorno dal nuovo mondo è arrivato anche qui. È una pianta che oramai viene usata quasi esclusivamente a scopo ornamentale, ma il legno è uno spettacolo: duro, finissimo ma estremamente elastico. Particolare il colore giallo fluo appena lavorato che poi purtroppo tende ad un anonimo marrone man a mano che è esposto all'aria. In compenso si lucida benissimo.
Tutti i legni che abbiamo citato erano si più economici del noce, da sempre pregiato, però non credo venissero scelti solo per questo ma anche perché dovevano durare nei decenni senza neanche scheggiarsi.
Scusate il pippone, ma la storia delle armi bianche mi affascina parecchio, non ho resistito