MECCANICA e DINTORNI

Sin dai primi anni del '900 molte case costruttrici cercarono di liberarsi dalla schiavitu' delle molle delle valvole.
I tentativi furono svariati e, nella maggior parte dei casi, furono lasciati cadere nel dimenticatoio sia per gli elevati costi, le complicazioni tecniche e gli scarsi benefici ottenuti.
E' comunque da tener presente che in tutti i sistemi desmodromici sono presenti molle, sia pure con carico molto limitato, che hanno lo scopo di recuperare i vari giochi e di assicurare un minimo di "morbidezza" di funzionamenteo.
Uno dei pochissimi tecnici ad ottenere risultati superiori fu l'Ing. Fabio Taglioni della Ducati che sviluppo' al massimo il sistema di distribuzione desmodromico.
In un motore tradizionale le camme sono costrette a comprimere, a qualsiasi regime di giri, molle progettate per resistere ai carichi massimi. In un motore desmo, nonostante i vari attriti, l'assorbimento della potenza sara' inferiore fino al massimo regime del motore ( gli esperti stimano guadagni sino al 5%) senza considerare la possibilita' di avere diagrammi di distribuzione molto piu' spinti: infatti il desmo puo' rompersi ma mai sfarfallare.

sono disegni che fanno ricordare i tempi in cui si sperimenava ogni cosa per risolvere i difetti principali del motore a scoppio.
ma solo impiegando l'elettronica si è potuto migliorare notevolmente le prestazioni e alla fin fine meccanicamente ha avuto la meglio il disegno più classico

Davanti all'opera dell'Ing. Taglioni, ci si deve inchinare e togliere il cappello !

Mi pare che in Germania, forse Auto Union, avesse costruito un desmo nel quale il bilancere era comandato da un perno che scorreva in una scanalatura a forma di camma : ti risulta ?

Dell'Auto union non so nulla pero' furono tante le case che provarono a risolvere il problema della fragilita' delle molle valvola con soluzioni piu' o meno valide.
Ecco qualche altro esempio:

Io ricordavo una soluzione tipo "Norton" delle tue foto; però giurerei che fosse tedesca. (O che i tedeschi l'avessero adottata)

Comunque si tratta di ricordi di quando, da giovane, leggevo "Motociclismo".
Le riviste di allora erano molto più tecniche che commerciali e si imparavano molte nozioni.
Una volta, ricordo, pubblicarono l'"anatomia" della Moto Morini 250 GP, bialbero, monocilindrica: non è comune vedere smontata una moto da corsa ufficiale.

Mi ricordo ancora quelle immagini.

è tutta colpa loro!.......