La vernice radioluminescente degli orologi utilizzata in passato ha fatto danni gravissimi sugli operai, in maggioranza donne, addetti all'applicazione su sfere e indici. A chi si interessa di orologeria sono tristemente note le "Radium Girls".
Per applicare la vernice radioluminescente su aree molto piccole servivano pennelli appuntiti, e il sistema più efficace per fare la punta al pennello era bagnarlo con la saliva e girarlo nelle labbra, di fatto ingerivano la vernice radioattiva avvelenandosi, ne morirono tantissime.
Ovviamente lo facevano senza preoccuparsi perchè venivano rassicurate rassicuravano che la vernice era innocua.
Che venissero rassicurate del fatto ce le sostanze radioattive utilizzate fossero innocue non deve stupire, nei primi decenni del secolo scorso era opinione diffusa che piccole quantità di sostanze radioattive fossero benefiche, in pratica erano considerate la panacea contro tutti i mali, quindi iniziarono a commercializzare i prodotti più disparati "corretti" con sostanze radioattive, tipicamente con del radio, ma usavano anche il torio e altre sostanze radiattive, si trovava di tutto acqua minerale, sciroppi, medicinali, cosmetici, saponi, alimenti rossetti, prendevi un qualsiasi prodotto, ci mettevi qualcosa di radioattivo ed automaticamente diventava benefico e infinitamente più efficace.
Ancora oggi quando si interviene su edifici vecchi, ma anche non troppo bisogna stare attenti perchè si può incappare in una delle tante corbellerie che si sono inventati all'epoca doro degli oggetti radioattivi che sono stati imposti dalle normative cei fino alla revisione del 1981 , i parafulmine radiottivi , oggetti di cui è obbligatorio lo smaltimento dal 2000, ma in cui ci si può tuttora imbattere . Finora ho dovuto far fare le verifiche su sei impianti parafulmine vetusti in cui si sospettava la presenza delle punte radiattive, mi è sempre andata bene e abbiamo trovato solo ed erano dei normalissimi rottami inservibili , ma se ne becchi uno, è gia pericolosa avvicinarsi e cavarlo e smaltirlo è un delirio, guardate nel link di wikipedia in che tempi si raggiungono le dosi massime annue di radiazioni definite dall'OMS, con una punta al radio in 5 minuti ti becchi la dose massima annua. Un problema decisamente peggiore peggio dei trasformatori e cavi in olio al PCB e dei prodotti con asbesto (isolanti, colle, stucchi, pavimentazioni resilienti, manufatti in fibrocemento, guaine bituminose, lo mettevano ovunque) in chi ci si imbatte abbastanza frequentemente .
In pratica le punte del parafulmine venivano ricoperte con materiali radiattivi allo scopo di ionizzare l'aria, diminuendo localmente la resistenza elettrica e creando un punto preferenziale di scarica e migliorare l'efficacia dell'attira fulmini , si avete capito bene, li chiamiamo parafulmini, ma non li parano, piuttosto che rischiare che i fulmini colpiscano casualmente un edificio senza sapere cosa prendono, costruiamo degli impianti che costituiscono una via preferenziale per i fulmini di fatto le punte dei parafulmini li attirano e li scaricano a terra attraverso le calate.
Peccato che quando i fulmini colpivano i parafulmine le punte si danneggiavano, cosi come succedeva per l'ossidazione e l'usura dovuta agli agenti atmosferici liberando nell'atmosfera i radionuclidi.
Per norma avevamo in giro per l'Italia delle fonti di polveri radioattive,per le punte radioattive si utilizzavano questi isotopi Bi 214 (bismuto 214 ) Ra 226 (Radio 226) Am 241 (Americio 241).
Per pura curiosità delle fonti sigillate radioattive di Am 241 vengono usate nei rilevatori di fumo a ionizzazione.
Se vi serve un contatore Geiger potete andare all'ASL e chiederlo in comodato d'uso .
ecco alcuni riferimenti
https://it.wikipedia.org/wiki/Ragazze_del_radiohttps://www.vanillamagazine.it/le-radiu ... anni-20-1/https://it.wikipedia.org/wiki/Parafulmi ... adioattivoD.M. del 27/07/1966 – modalità relative alla denunzia di detenzione e alla tenuta della contabilità delle materie
radioattive ai sensi e per gli effetti dell’art. 30 del decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 1964, n.185, e determinazione dei valori di quantità totale di radioattività delle materie radioattive ai sensi e per gli effetti degli articoli 3 e 13 della legge 31 dicembre 1962 n.1860;
D.M. del 14/07/1970 – determinazione dei valori delle attività totali, delle concentrazioni dei nuclidi radioattivi e delle intensità di dose di esposizione al di sotto dei quali non si applicano le disposizioni di cui agli articoli 91,92,93,94,98,102 e 105 del D.P.R 13 febbraio 1964, n. 185.