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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Info trattamenti termici e superficiali
MessaggioInviato: ven apr 23, 2010 21:57 
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Iscritto il: mar dic 08, 2009 14:11
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In linea di massima conosco i vari trattamenti termici e superficiali, apro questo topic per ulteriori informazioni sui trattamenti.
Per chi conosce la materia e vuole spiegare dettagliatamente le differenze tra i vari trattamenti può farlo.

Indicate caratteristiche, indicazioni e metodologia dei trattamenti di seguito riportati:

Tempra
Tempra a induzione
Nitemper
Cementazione
Nitrurazione morbida salina
Nitrurazione gassosa
Ricottura
Bonifica
Rinvenimento


Fosfatazione
Brunitura
Ossidazione anodica
Zincatura elettrolitica

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Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima. (A.Einstein)


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 Oggetto del messaggio: Re: Info trattamenti termici e superficiali
MessaggioInviato: sab feb 02, 2013 17:53 
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Iscritto il: lun set 08, 2008 06:49
Messaggi: 9571
Località: Firenze
tempra sottovuoto
tempra laser
tempra criogenica http://www.gamma300.com/dct_gamma300.php
nitrurazione ionica

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 Oggetto del messaggio: Re: Info trattamenti termici e superficiali
MessaggioInviato: sab feb 02, 2013 18:29 
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Iscritto il: gio gen 05, 2012 19:35
Messaggi: 474
Località: siniscola
parlo da coltellinaio ,su consigli di un amico peppe persona molto preparata utente di un forum

Consigli per il Trattamento termico di tempra e rinvenimento


Sebbene il processo di bonifica (tempra seguita da uno o più rinvenimenti) sia molte volte snobbato e sottovalutato, è la cosa più importante per la buona riuscita di un prodotto in acciaio, utilizzare leghe costose per poi temprarle male è perfettamente inutile.

Di seguito alcuni consigli pratici per poter ottenere il meglio dal proprio acciaio in termini di deformazioni nel trattamento termico, durezza, difetti superficiali e tenacità.

- Sarebbe buona prassi, una volta finito di sgrossare il coltello, fare un ricottura di distensione a circa 650 gradi per un paio d'ore con raffreddamento lento in forno fino ad almeno 300 gradi in modo da scaricare le tensioni di lavorazione meccanica affinchè nella successiva tempra le deformazioni siano contenute...una volta fatta l'operazione si lavora il coltello fino alle misure finite con l'accortezza di lasciare materiale per l'asportazione di eventuali decarburazioni o difetti di forma.
Posizionare il coltello appoggiandolo sul lato più stretto in modo che rimanga sollevato e non tocchi le pareti fredde del forno, ciò favorisce il riscaldo omogeneo evitando tensioni nella fase di salita della temperatura.

- Il preriscaldo per raggiungere la temperatura di tempra (Austenitizzazione) non ha molto senso su lame di piccole dimensioni però facciamo i "fighi" e facciamolo scegliendo la temperatura in base ai valori consigliati dall'acciaieria.

- Temperatura di tempra consigliata generalmente è quella più bassa della forcella del datasheet ma per alcuni acciai si può salire per ottenere durezze più elevate stando attenti a non ingrossare troppo il grano già austenitico ed evitare ulteriori infragilimenti. Il pezzo DEVE essere possibilmente protetto dalla decarburazione e dall'ossidazione nei forni ad atmosfera contenente ossigeno. In particolare lo strato d'ossido che può formarsi è duro e compatto e difficile da togliere.

- Mezzo di raffreddamento...i più non sanno che esiste una velocità critica di tempra espressa in gradi/secondo o gradi/minuto al di sotto della quale il nostro acciaio NON si tempra :[10500.gif]: ..Eh si se non raffreddiamo abbastanza velocemente rischiamo di trovare brutte sorprese.
La metallurgia dice che la miglior micro struttura si ottiene con raffreddamenti drastici e vale per qualsiasi lega ferro/carbonio compatibilmente al fatto di non ritrovarsi il pezzo rotto in più punti .
Per gli acciai inox è consigliato l'azoto in pressione che lascia il pezzo bello lucente e pulito, idem per tutti gli acciai auto tempranti (D2, K110, K100, AISI serie 400, elmax, Unimax, W360 ecc.).
L'olio tiepido è consigliato per acciai che necessitano di raffreddamenti veloci come tutti i basso legati e K720, O1, C70, C72 ecc...è molto importante agitare il pezzo nel liquido perchè si possono formare cuscinetti di vapore (calefazione) che riducono drasticamente la velocità di raffreddamento.

-Sottoraffreddamento...su certi acciai potrebbe essere fatto ma a livello "casalingo" metterlo nel freezer comporta pochi risultati in quanto andrebbe almeno a - 80 per avere l'effetto di trasformare tutta la micro struttura in martensite...va eseguito, con tutti i rischi del caso, dopo la tempra e mai dopo la distensione in quanto tende a stabilizzare l'austenite residua.

- Il rinvenimento va eseguito possibilmente entro breve tempo dal raggiungimento della temperatura di circa 50/70 gradi (dopo tempra) in quanto oltre a rinvenire la martensite di prima formazione distende anche le tensioni derivanti dalla tempra stessa evitando la formazione di cricche tensionali che portano a buttare il manufatto. Per gli acciai alto legati generalmente va eseguito più volte perchè si può formare ulteriore martensite dall'austenite residua e va distesa, nei basso legati è sufficiente magari una doppia distensione fra i 200/250 gradi, comunque il tutto rapportato alla durezza finale che si vuole ottenere e quindi la temperatura va scelta consultando i data sheet dell'acciaieria con la preghiera di prendersi qualche 10/20 gradi in meno di "vantaggio"...è sempre meglio fare un rinvenimento in più che dover rifare la tempra.

- Se abbiamo fatto tutto per benino il nostro coltello avrà ottenuto una durezza simile alle nostre aspettative e quindi andrebbe misurata con delle apposite apparecchiature. La scala più usata è la HRc (Hardness Rockwell C) che sfrutta la penetrazione di un diamante con angolo al vertice di 120 gradi sottoposto ad un carico totale di Kgf 150... ne deriva un numero senza unità di misura che esprime la durezza...questa scala va bene per durezze da HRc 30 in su, per prove di materiali teneri si ricorre generalmente all'HB (Hardness Brinell).
Se tempriamo in casa con la famosa caramella è possibile ridurre ma non scongiurare il difetto di decarburazione superficiale che, per effetto della mancanza di carbonio, potrebbe far sembrare il nostro pezzo tenero, è buona prassi asportare almeno 0,5 mm per trovare la durezza effettiva.

- Discorso tenacità...sinceramente cercare valori di resilienza alti su coltelli dai 58 HRc in su NON ha molto senso, se togliessimo l'UNIMAX/W360, già oltre i 50 avremo valori piuttosto scarsi.
La resilienza è la capacità di un metallo di resistere più o meno a sollecitazioni esterne e viene misurata nei test in joules...il pendolo Charpy misura l'energia necessaria a rompere una provetta standard (ce ne sono di vari tipi)...generalmente i pendoli da laboratorio misurano l'energia totale assorbita mentre i più sofisticati riescono a controllare l'energia d'innesco frattura e quella di propagazione della stessa.
La prova avviene caricando una mazza ad energia potenziale conosciuta (300, 450 J) e successivamente la si lascia cadere a mo di pendolo verso la provetta che si romperà, la differenza di energia totale meno quella residua (il pendolo risale dalla parte opposta) da l'energia assorbita....ovviamente più è alto il valore e più l'acciaio sarà in grado di resistere a sollecitazioni esterne quali trazione, flessione, compressione e torsione. Le provette standard più conosciute sono la KV (10 x 8 x 55 con intaglio a V di 45 gradi), la KCU o KU (10 x 5 x 55 intaglio a U raggio 1 mm) e la KVW (7 x 10 x 55 senza intaglio). Le prime due danno valori bassi in quanto hanno un innesco alla rottura e generalmente danno un indicazione sulla qualità della tempra mentre la KVW da valori alti ed è indicativa sulla qualità dell'acciaio.
In coltelleria molte persone si fanno le seghe mentali sulla ricerca della tenacità in prodotti ad alta durezza ed a volte ignorano che durezza e tenacità NON vanno d'accordo. Difficile trovare acciai con impieghi ad HRc di 60 ed oltre con resilienza specificata nelle brochure dell'acciaieria se non a titolo puramente informativo. A quelle durezze si ricerca sopratutto la resistenza all'usura abrasiva.

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 Oggetto del messaggio: Re: Info trattamenti termici e superficiali
MessaggioInviato: sab feb 02, 2013 22:13 
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CAPO OFFICINA
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Iscritto il: mar mar 23, 2010 22:18
Messaggi: 41202
Località: Artena(Roma)
hai scritto un trattato molto chiaro , grazie , ora passerò la serata a cercare di capirlo.

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