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Oltre a ciò, con gli strumenti a nostra disposizione, non c'è modo di misurare
Ma io infatti non ti dicevo di misurare l'induttanza parassita, ma il picco di tensione residuo durante il funzionamento, con e senza gli snubber. Si... anche io ho visto circuiti di questo tipo senza snubber...
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Il vero parametro che non riesco a capire è la tensione a vuoto. Perchè mai sulle TIG dev'essere così alta ??? Potrei semplicemente modificare il numero di spire sul secondario per avere metà della tensione che ho ora (40V ca.) e questo sarebbe come dici tu la cosa più veloce ed intuitiva.... ma poi cosa succede con l'arco ?
Qui bisognerebbe andare a fare delle ricerche o quantomeno delle prove con delle saldatrici professionali, tenendo misurata la tensione di lavoro. Ragionando in termini di potenza la cosa semprerebbe esagerata, 80 V per 200 A sono 16KW, una cosa esagerata. E' vero che non si raggiungeranno mai entrambi i valori contemporaneamente, ma allora quando servono? A occhio, una tensione alta serve quando anche la corrente è alta... o no? Per la stabilità dell'arco in condizioni difficili si può anche mantenere sempre accesa l'HF, è una cosa che si fa... Come avevi detto anche tu la strada potrebbe essere questa, ma le cose non vanno fatte a caso, io farei delle prove con saldatrici commerciali in vari casi. Se vuoi te le posso fare anche io... un buon TIG, anche se solo in DC, lo trovo.
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Col carico resistivo queto ovviamente non può avvenire perchè la tensione sul carico è imposta dalla corrente stessa ma con l'arco il discorso cambia...
Ovvio... la resistenza di arco può cambiare (semplicemente allontanando l'elettrodo) e di conseguenza anche la tensione a vuoto e la potenza. Almeno fino a quando di lavora a corrente costante. Infatti allontanando l'elettrodo, contrariamente quanto l'istinto suggerirebbe, la potenza aumenta... e si buca! Il limite è ovviamente la massima tensione di uscita, cioè il massimo DC.
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io potrei avere un arco molto più lungo ma con una corrente al primario enorme..... Da qui la mia idea di fare un piccoo sensore di corrente sul pruimario per tagliare il PWM oltre una certa soglia....
Ripeto Max, qui stai sbagliando. E' perfettamente vero, che con una corrente di arco impostata, se aumenta la tensione di arco aumenta la corrente efficace al primario, ma è vero anche che tale aumento è conseguenza solo dell'aumento del duty cicle, mentre la corrente di picco (che è quella che distrugge la primary) resta costante.
Faccio un esempio:
-100 A secondari, tensione di arco 20 V
Con i dati di progetto, si avrebbe un DC di lavoro di 22% (11+11) e una corrente primaria di picco di 29.5 A
-100 A secondati, tensione di arco 35 V
DC di lavoro 38% (19+19) e una corrente primaria di picco di 29.5A
Quindi, al di là di un po' di dissipazione in più per il maggior tempo di conduzione, al primario non cambia nulla. E la dissipazione in conduzione è solitamente molto bassa, minore delle perdite di commutazione.
Se proprio vuoi evitare di andare a lavorare con tensioni alte e correnti alte contemporaneamente, ti basta limitare il DC in funzione della corrente di uscita, ad esempio mantenendo il prodotto I x DC (quindi il valore della corrente media sul primario) costante.
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ma ancora, se potessi abbassare quella maledetta tensione sul secondario sarei molto più contento !!!!
Qui mi trovi d'accordo... facciamo alcune misure e vediamo...
Analizziamo anche per riprova i casi testati da raban:
-DC del 20% (10+10): dovrebbe generare una tensione di uscita di 18.2 V. Con 90 A significa che il carico era di 0.2 ohm... un po' altino?
-DC del 25% (12.5+12.5): dovrebbe generare una tensione di uscita di 22.8 V. Con 120 A significa che il carico era di 0.19 ohm... più o meno torna.
Ora i calcoli sono teorici, probabilmente la tensione di uscita era minore per le perdite... la hai mica tenuta misurata raban?
Il DC che ho considerato è giusto (dividendolo per i due mezzi ponte) o doppio? I valori che hai detto sono di un singolo pwm o la somma dei due? Se fossero di un singolo pwm, o abbiamo cannato il carico resistivo, o qualcosa non torna, e di molto...