Manlio io non ho mai detto che non funziona. Ho detto solo che presenta dei rischi e lo ribadisco; saranno fisime ma non si può dare per buona e sicura al 100% una soluzione che non è citata su nessun manuale e, perdonami se insisto, ma l'esperienza tua e degli altri utenti non è sufficiente (come non lo sarebbe la mia eventuale, ovviamente).
Poi ripeto, se avessi un dahalander o un motore a 380 senza morsettiera lo farei anch'io ma solo in quei casi... per tutti gli altri casi motore a triangolo e
inverter adeguato.
Ti ho citato il prof. Zeno Martini in quanto ben noto ai più e sicuramente uno dei massimi esperti in materia attivi su internet, insieme a diversi utenti presenti sul suo forum.
Quello che dice chiaramente in quell'articolo è che un core saturo è come se smettesse di esistere; e se smette di esistere il core ti resta solo un'induttanza avvolta in aria che si, non satura più, ma è di valore infinitamente più basso dell'induttanza di magnetizzazione necessaria per accoppiare il flusso in un trasformatore (o autotrasformatore). L'accoppiamento primario secondario viene perso completamente (se escludiamo la radiofrequenza ma siamo fuori target qui) e la resistenza dell'avvolgimento è l'unica cosa che si oppone al corto sull'uscita dell'
inverter. Nel caso specifico abbiamo un autotrasformatore quindi restano 2 maglie: una con una resistenza molto bassa (avvolgimento primario) e l'altra con un pezzo di avvolgimento primario (la parte alta dell'autotrasformatore) ed in serie uno degli avvolgimenti del motore. Questa seconda maglia presenta una parte di resistenza data dal resto dell'autotrasformatore che però, essendo saturo, non impone alcuna resistenza al passaggio di corrente se non per la pura resistenza in DC dell'avvolgimento; resta l'avvolgimento del motore che però non è saturo quindi mantiene le proprietà elettromagnetiche di un induttanza che tende a caricarsi mostrando un'impedenza. Impedenza che sarà di gran lunga più alta rispetto a quella presentata sulla prima maglia, quella dove il primario ha perso impedenza per via del nucleo saturo. Se applicassimo kirchoff avremmo che sul nodo di collegamento tra la prima e la seconda maglia la corrente andrà prevalentemente verso la maglia con impedenza più bassa, quindi quella del primario dell'autotrasformatore e che si chiude direttamente sull'
inverter, e non interesserà quasi per nulla la maglia dell'avvolgimento del motore che, ricordo, presenta impedenza molto più alta.
Abbiamo quindi una situazione in cui, se il motore si blocca l'
inverter se ne accorge in ritardo e, se si satura l'autotrasformatore, l'
inverter va in protezione per nulla....
A questo punto ci si potrebbe domandare per quale motivo un autotrasformatore dovrebbe andare in saturazione.
Uno su tutti potrebbe essere la non perfetta simmetria delle uscite dell'
inverter: basta una lieve differenza sui tempi di commutazione degli switch per non resettare perfettamente il nucleo e far si che si crei il cosiddetto "flux walking"... che ti linko per non appesantire ulteriormente il post:
http://www.ti.com/lit/ml/slup126/slup126.pdf (pagina 4 del PDF).
Oppure, più semplicemente, il carico meccanico sul motore potrebbe essere troppo e la corrente richiesta al trasformatore troppo alta. Nel caso in cui il motore sia collegato all'
inverter direttamente, il controllo di corrente sulle fasi sarebbe in grado di intervenire in tempo e magari correggere il problema aumentando il duty cycle per alzare la tensione ed eventualmente anche riducendo la frequenza. Ma se l'
inverter sta pilotando il primario di un trasformatore e questo va in saturazione, la corrente salirà in modo troppo ripido ed interverrà il limitatore cycle by cycle vanificando l'utilità di avere un
inverter in questa specifica condizione.
Ultimo, e poi giuro non scrivo più nulla, alcuni
inverter di ultima generazione utilizzano una modulazione di tipo vettoriale (SVM) che in genere si abbina ad un controllo sensorless che utilizza la "back-EMF" del motore, ovvero la forza elettromotrice inversa generata dal motore per regolare la corrente in funzione della coppia. La "back-EMF" è una tensione che viene letta sulle uscite dell'
inverter il cui valore e ritardo di fase determina la regolazione di corrente. Un accoppiamento magnetico aggiuntivo tipo un autotrasformatore non trasferirebbe correttamente la fase di questo segnale creando oscillazioni che ne renderebbero impossibile l'utilizzo.