La modifica è possibile, con una certa perdita di potenza (circa il 30%), se il motore ha come tensioni nominali 230/400 V (più probabile). Se invece il motore è un 400/690 V (più raro, solitamente queste tensioni sono per motori più grossi), non lo puoi fare.
Dunque, ammettiamo che il tuo motore sia 230/400 V.
Per prima cosa devi cambiare il tipo di collegamento, per cambiare la tensione di funzionamento.
Apri la morsettiera e troverai 6 morsetti, in 2 file di 3. Ad una fila saranno collegati i 3 fili di alimentazione, gli altri tre saranno collegati tra loro da 3 barrette (2 saranno accoppiate).
Per cambiare tensione di alimentazione devi togliere le 3 barrette e rimontarle in modo che ciascuna colleghi il morsetto con il filo in arrivo con il corrispondente dell'altra fila.
A questo punto alimenti il motore utilizzando solo 2 fili dei tre di alimentazione, collegandolo alla tensione 230 V monofase. Il terzo filo di alimentazione, che ti è rimasto libero, lo colleghi ad un condensatore per motori. L'altro filo del condensatore lo colleghi ad uno dei due morsetti già alimentati dalla 230 V. Collegando il condensatore a un morsetto o ad un altro (di quello alimentati) cambia il senso di rotazione del motore.
Il valore del condensatore lo puoi trovare con la formula empirica:
C = 60 x P
Con:
C: capacità del condensatore in microfarad
P: potenza del motore in KW
Il valore è valutato empiricamente. Un valore maggiore aumenta la coppia di spunto, ma aumenta anche l'assorbimento.
Tornando alla convenzione di utilizzare la trifase 400 V (non più 380 V) si hanno diversi vantaggi.
Innanzitutto si utilizza la trifase perchè sono più semplici i motori.
La trifase è più facilmente convertibile in corrente continua, poichè esiste sempre una fase attiva, mentre in monofase si ha un istante in cui la tensione è nulla e la potenza deve essere immagazzinata in grossi condensatori.
Con la trifase si può portare l'energia di 3 sistemi monofase con soli 3 fili anzichè con 6 (risparmio di cavi).
La tensione di fase di 400 V è scelta appunto per far tornare la tensione di stella pari a 230 V, quindi uguale alla tensione degli impianti civili. Per ricavare la tensione monofase a 230 V è sufficiente sfruttare una fase e il conduttore di neutro.
Questo permette di avere la semplice 230 sulle utenze civili, ricavandola da reti comunque trifasi a 400 V.
Un sistema trifase a 230 V invece, oltre a provocare una aumento notevole delle correnti a parità di potenze, sarebbe più difficoltoso da utilizzare in monofase a 230 V perchè richiederebbe di utilizzare 2 fasi invece che di 1 fase + neutro, con la perdita del conduttore di riferimento, utile per la sicurezza degli impianti (il neutro ha all'incirca lo stesso potenziale di terra).
In passato sono stati utilizzati tanti sistemi differenti, dal 220 V trifase (corrispondente al 127 V monofase), il 260 V trifase (corrispondente al 160 V monofase), il 380 V trifase (corrispondente al 220 V monofase.
Attualmente sono stati tutti unificati nel sistema 400 V trifase (230 V monofase).
Esistono ancora sistemi a tensione superiore (solitamente 690 V trifase) in ambiente industriale, ma specifici per macchine di grossa potenza.
Ciao!
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Nel mondo esistono 10 tipi di persone: -chi conosce il codice binario -chi non conosce il codice binario
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