Buongiorno, oggi giornata di cazzeggio...
Girando, ovviamente, in internet alla ricerca di un qualcosa di non ben definito, mi imbatto in un post di un forum dove l'autore dice:
"un motore trifase a 380V è fatto per essere alimentato dalle tre fasi della normale tensione di rete trifase italiana.
La rete è costituita da 3 fasi collegate a stella ad un punto centrale detto neutro. Ciascuna fase misura 220V di tensione rispetto al neutro, mentre la tensione tra due fasi è di 220 x 1,41 = 380V
In casa abbiamo solo una fase ed il neutro, 220V di tensione.
Esistono apparecchi, come l'inverter che ho acquistato, che vengono alimenti con questa tensione sinusoidale monofase a 220V di casa e forniscono ai 3 morsetti di uscita tre fasi.
Però, contrariamente alle fasi della rete, l'uscita di questo inverter presenta 3 fasi a triangolo e non a stella, quindi senza neutro, e quindi misuriamo 220V tra ogni coppia di fasi e non 380V.
Possiamo alimentare i nostri utensili con questi inverter? evidentemente sì, dato che io lo faccio, ma a prezzo di una notevole perdita di potenza, e con un rendimento scarso.
Per i piccoli lavori in effetti non mi sono mai accorto di nulla, ma quando vado a tornire diametri un po' più sostenuti, ho notato una forte tendenza del tornio a rallentare. In effetti invece dei 700 Watt di potenza in questo modo ne ho solo circa la metà.
Soluzioni.
Ci sono inverter che oltre che trasformare la 220V monofase in trifase, la portano a 400V .... sono ottime macchine che permettono una ottima regolazione, ma costano 3 volte di più
in questo sito potete vedere macchine e prezzi ... dovrei spendere sui 500-600 euro
http://www.drivesdirect.co.uk/Products/ ... 40_415.htmUn'altra soluzione possibile è inserire un autotrasformatore trifase 220-380 tra l'uscita dell'inverter ed il motore del tornio. La spesa è di qualche centinaio di euro (da 150 a 300) per l'autotrasformatore nudo e crudo, con l'involucro e qualche accessorio si va a spendere di più.
Lo svantaggio, da quanto ho capito è che è necessario rinunciare alla possibilità di regolazione della frequenza ed il decoder va fatto lavorare a frequenza fissa nominale di 50 Hz, variando le velocità con il selettore del motore Dahlander del tornio e con le pulegge e/o il riduttore meccanico.
Nel caso di uso di un trasformatore invece che di un autotrasformatore, c'è anche il problema della separazione del secondario dalla terra, per cui occorre replicare le sicurezze elettriche a valle del trasformatore (differenziale).
Ma il trasformatore costa anche di più, per cui non è una opzione consigliabile.
Il motore del tornio deve essere collegato a triangolo, dato che a stella le tensioni su ogni avvolgimento sarebbero ancora più basse di 220V (115V) .
Veniamo a me.
Tempo fa, con somma soddisfazione, dopo aver letto e riletto, invogliato dalla ottima coppia che fornisce la trifase che se ne ricava, montai un inverter monofase/trifase per i motori di una combinata (che alla prova pratica di forza ne ha) e dalla soddisfazione sto per fare l'acquisto di un altro inverter per governare tornio e fresa (che ritornerebbe con il suo motore originale 0,75kw) con la sola aggiunta di un potenziometro per regolare i giri che sulla combinata non serviva.
Oppure quanto scritto da questo signore si avvera solo con il motore Dahlander (riconosciuto come non assoggettabile a inverter)?
Non è che le cose sono due, anzi, una sola: io NON ho capito nulla???