MECCANICA e DINTORNI

Sono nuovo sia di questo forum che della saldatura. devo acquistarne una e sono un pò in confusione. l'unica cosa che ho capito e che deve essere ad elettrodi ed inverter. Ma una cosa che ancora non sono riuscito a spiegarmi è che differenza c'è fra una piccolissima (ne ho vista una da € 130,00) ed una un pò più grande senza andare sul professionale. In poche parole con una piccolissima che cosa NON posso fare?
Vi ringrazio anticipatamente per le risposte

dipende da che elettrodi vuoi usare.
se ti accontenti di elettrodi da 2,5 rutili penso che una piccolina possa bastare per fare piccoli lavoretti.
Il momento critici per la saldatura ad elettrodi e' la partenza del cordone dove la macchina deve dare un pochino di piu' per avviare l'arco.
la differenza tra una professionale e una da hobby e' che quelle professionali dichiarate da 100 A (per fare un esempio) lavorano a quegli amperaggi per lunghi periodi ininterrorri di tempo, mentre quelle economiche le puoi sfruttare a quegli amperaggi ma alternado del momenti di fermo per farle raffreddare.
Io poi personalmente ritengo che quelle economiche inneschino e mantengano l'arco con piu' difficoltà.

cerca di spendere qualcosa in più prendila almeno da 130 ampere, le deca o le telwin non sono malvage, ma non prendere quelle proprio economiche da 80 ampere, anche se ho usato una telwin da 80 ampere e il 2,5 rutile lo teneva benone, però dopo aver preso una stel da 130 ampere mi sono accorto dell'abbisso di differenza che passa da una macchina obbistica a una un po più professionale

anche una Mc Raban non sarebbe poi cosi male! sempre meglio di una 80 amp! forse!!

Su un catalogo che tratta materiale per saldatura ho letto che sia pronta entro dicembre 2010 dicono pero' che ci siano pochi esemplari pronti

vi ringrazio tutti. ma per esempio...... quali differenze comporta scegliere un elettrodo piuttosto che un altro? Lux per esempio scrive "se ti accontenti di elettrodi da 2.5 al rutilio". puoi dirmi qualcosa di più in merito?

non sono un espertissimo, di elettrodi ce ne sono di tantissimi tipi, per citarne alcuni, i rutilici, basici oppure cellulosici, i primi detti anche scorrevoli, sono quelli che si usano maggiormente per lavori di carpenteria leggera, in quanto sono più facili da usare perchè innescano con facilità l'arco e anche il cordone esteticamente viene meglio, di contro non hanno eccezzionali proprietà meccaniche, i basici di contro hanno una maggiore tenuta meccanica, ma sono più rognosi da usare, hanno bisogno di maggiori potenze e l'arco è instabile, tende a spegnersi con facilità e temono molto l'umidità, l'estetica del cordone non viene come quelli scorrevoli, sui cellulosici non so molto, credo che vengano usato maggiormente per tubazioni, cmq per i normali usi hobbistici quelli rutilici vanno benone, se vuoi saperne di più scaricati i vari manuali che trovi in questa sezione, oppure dai un occhiata anche qui http://www.siderarco.com/web/categorie.asp

e cambiare la misura dell'elettrodo cosa comporta? Quello che ho intenzione di realizzare è un banco da lavoro con struttura in profilato di ferro. Visto che tu parli di scarsa resistenza meccanica dei rutilici, pensi che questo elettrodo non sia quello adatto? conviene andare sul basico. Tieni conto che sono un novizio.

in base allo spessore che vai a saldare bisognerebbe usare un elettrodo di diametro adeguato, maggiore è lo spessore dei pezzi maggiore dovrebbe essere il diametro dell'elettrodo, ma al crescere del diametro cresce anche l'amperaggio che serve per l'arco, con macchine da 80 ampere ci saldi bene fino al 2,5 rutilico, ma gia il basico si fa moolta fatica, e con alcune economiche nemmeno si avvia l'arco, con macchine da 130A ci saldi gia con un 3,5 e i basici, ma bada con i rutilici ci saldano i fabbri e ci fanno di tutto, si parla dei basici per strutture che devono avere resistenze meccaniche particolari, per la normale carpenteria i rutilici sono ottimi, banchi da lavoro, cancellate inferriate scaffalature e quant'altro, tutto sta allo spessore del tubolare e alla saldatura che deve essere eseguita a regola, quindi senza inclusioni di scoria e con una buona cianfrinatura per i grossi spessori

grazie sei stato chiarissimo

Quoto in pieno rokko per quanto ha detto.
Anche io ti consiglio di lasciar perdere le super economiche da 80 A.
Con una 130 A lavori molto piu' tranquillo e, se ti viene voglia, puoi provare ad usare anche elettrodi basici.
I rutili sono i piu' semplici da usare e fanno il loro degno lavoro, i basici hanno catatteristiche meccaniche migliori ma vale la pena usarli per giunti su materiale base migliore del acciaio comune(FE360), magari su un fe 510.
Il diametro dell'elettrodo determina la massima corrente che riesce a gestire lo stesso. A sua volta la corrente la quantità di materiale apportato nel tempo (cosa che non credo sia un problema in un ambito hobbistico) e la larghezza del bagno e quindi del cordone.
La lerghezza del giunto si puo' sempre gestire opportunamente con piu' passate oppore lavorando a zig zag quindi anche questo si traduce in piu' tempo per elettrodi sottili ma come dicevo il fattore tempo per un hobbista ha sempre un peso secondario o sbaglio.

Grazie anche a te. A questo punto oso approfittare della vostra esperienza nonchè della vostra gentilezza. Io credevo che la scelta del diametro dell'elettrodo dipendesse dallo spessore del ferro da saldare, o forse è anche vero questo. Lo stesso elettrodo, per esempio il rutilico può essere usato sia per saldare ferro che acciaio? e poi ancora..... (ma questa forse è oscena e dipende dal fatto che io non abbia ancora cominciato a saldare) si può saldare ferro con acciaio?

si il diametro dell'elettrodo dipende dallo spessore del ferro da saldare, ma come dice lux è anche un fattore di tempi, diciamo che la stessa saldatura che fai su un dato spessore con un elettrodo da 3,5 la fai anche con uno più piccolo, solo che con quello più piccolo impiegherai più tempo perchè dovrai andare a zigzag per avere un cordone più ampio oppure fare varie passate per riempire il cianfrino che con un elettrodo più grande avresti fatto in una passata sola, per quanto riguarda la saldatura del ferro e dell'acciaio, l'acciaio non è altro che una lega di ferro e carbonio quindi sono saldabili tra di loro, eccezion fatta per acciai con alto contenuto di carbonio (superiore allo 0,45%) che sono molto difficili da saldare o come gli acciai al Cr Mo che richiedono un preriscaldo e a volte un trattamento termico dopo, altro discorso ancora se si parla di acciai inossidabili o di ghisa, per esempio gli inossidabili austenitici hanno una buona saldabilità mentre i martensitici richiedono un preriscaldo prima e rinvenimento dopo la saldatura e cmq vanno saldati con elettrodi specifici, ma questi sono casi estremi che per un hobbysta è difficilissimo incontrare, cmq l'elettrodo non si sceglie solo in base al materiale ma anche in base al grado di resistenza che ce si vuole ottenere, ma ripeto per i lavori hobbistici i rutilici sono più che sufficienti

quoto zerozero.
la scelta dell'elettrodo va fatta a seconda del materiale base.
sarebbe per esempio inutile saldare in basico del maierino di acciaio dolce, solo problemi e nessun effettivo guadagno nella resistenza del giunto.
se saldi con inox l'acciaio dolce spendi solo soldi inutilmente.
se saldi coi rutili l'inox ottieni dei giunti che arrugginiscono.
ma diciamo che al 90% dei casi lavorerari coi rutilici alias scorrevoli.

P.S. a parte il costo, gli elettrodi per l'acciaio sono una goduria da usare.

Ho visto sulla rete una saldatrice inverter marca TIGMIG che lavora dai 5 ai 150 A, elettrodi rutilici o basici da 1.6 a 4 mm completa di valigetta in pvc e accessori (cavi spazzola maschera). Mi sembra estremamente conveniente forse anche troppo da essere sospetta. Voi che ne dite?