Il dimensionamento dei conduttori non dipende solo dalla corrente ma anche dalla loro lunghezza. La resistenza di un conduttore è data da:
R = (u*l)/s
Ovvero, resistività del materiale (u) * lunghezza / sezione
Per il rame si parla di un coefficiente di 17,24 ohm/km con sezione 1mm^2. Ovvero: una cavo con sezione (attenzione, non diametro) di 1mm^2, lungo 1 Km, avrà una resistenza di 17,24ohm.
Idealmente non esiste un limite di corrente che si può far passare in questo cavo se non il punto di fusione stesso del materiale che ne causerà la rottura.
Mi spiego meglio: se faccio passare 100A nel conduttore di cui ho fatto l'esempio sopra, la potenza che questi dovrà dissipare sarà pari a:
P = (I^2)*R
Ovvero, il quadrato della corrente moltiplicato per la resistenza... nel caso in esame quindi 172KW.
Al di la dello spreco immenso di energia, quello che ci interessa è capire se i 172KW sono in grado di far scaldare il conduttore a tal punto da romperlo. Per saperlo bisognerebbe fare un calcolo complesso che comprende la resistenza termica del rame verso l'aria e la superficie di dissipazione..... e considerare che più la temperatura si alza, più la resistività stessa del materiale aumenta
..... ma mi fermo qui.
Tutto questo per dire che non basta osservare la sezione di un cavo per determinare se potrà portare una certa corrente...
Nel tuo caso siamo sicuramente di fronte ad un sottodimensionamento e questo posso dirlo per certo visto che, in genere, queste macchine sono limitate nel fattore di servizio e, se usate continuativamente per diversi minuti, vanno in protezione termica (dovrebbero avere un interruttore termico di sicurezza annegato nel nucleo del trasformatore).
Sul discorso traferro funziona esattamente come ti ricordi: togliendo le lamelle da trasformatore si aumenta la sezione del traferro (in questo caso aria), quindi aumenta la riluttanza del nucleo e quindi l'energia trasferita dal primario al secondario.
La situazione che hai osservato in effetti disturba anche me