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 Oggetto del messaggio: Re: Sensori ad "effetto Hall"
MessaggioInviato: ven mag 15, 2015 21:48 
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TORNITORE E FRESATORE
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Prima di fare il "meccanico", coltivavo l'hobby dell'elettronica (prevalentemente audio) ed avevo una certa familiarità con transistor, valvole ed integrati . . . . ora sono (molto) fuori esercizio . . . :oops: :cry:

Però vedo che, con pazienza, riesco a venire a capo dei problemi ; il supporto degli esperti resta fondamentalmente utile : grazie ancora.

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Mario

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 Oggetto del messaggio: Re: Sensori ad "effetto Hall"
MessaggioInviato: sab mag 16, 2015 18:31 
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FINALMENTE USO IL TORNIO

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Max, quello che serve a me è avere un onda quadra a partire da un pickup magnetico, non da un sensore ad effetto hall, quindi c'è anche una semionda negativa. forse il diodo non serve se uso un amplificatore operazionale (che ovviamente userò come comparatore come hai detto tu). ma che amplificatore uso? c'è qualche caratteristica importante che serve? io ho qualche lm 741 e opa2277.

dasama da quanto ho capito il dwell corrisponde al tempo in cui chiude il circuito per la scintilla no? sinceramente pensavo che tu non usassi una batteria per la scintilla, ma un alternatore che poi finisce col caricare un condensatore, e quindi il tempo di accensione sarebbe quello di scarica del condensatore.
con la batteria non puoi usare comunque un condensatore e avere l'impulso dato dal sensore piuttosto lungo?
oppure usi un impulso piuttosto corto che va ad un temporizzatore, in modo tale da poter regolare il tempo di accensione quanto vuoi tu. magari si può fare con un 555.

io sono alle primissime armi con l'elettronica, quindi qualcosa che a volte mi sembra semplice in realtà è molto difficile (e viceversa).


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensori ad "effetto Hall"
MessaggioInviato: sab mag 16, 2015 18:44 
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CAPO OFFICINA

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Per squadrare una sinusoide si può operare in diversi modi, da un diodo all'opamp, dipende da cosa ci devi fare. La semionda negativa della sinusoide puoi benissimo eliminarla se ti serve solo l'informazione relativa alla frequenza.


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensori ad "effetto Hall"
MessaggioInviato: sab mag 16, 2015 19:07 
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TORNITORE E FRESATORE
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Black, in un motore modellistico si usa una batteria come fonte di energia; nelle nostre implementazioni, non ci sono condensatori; il sensore o, più semplicemente una coppia di puntine, pilota con una piccola corrente una basetta elettronica che si incarica di gestire, attraverso un BJT di potenza, la corrente del primario della bobina A.T.; nelle nostre accensioni usiamo bobine di recupero da ciclomotori, che lavorano a tensione di 6 V con una corrente primaria di circa 4 - 5 Amperes.

La tua interpretazione sul "dwell angle" è corretta . . . . :smile:

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Mario

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 Oggetto del messaggio: Re: Sensori ad "effetto Hall"
MessaggioInviato: sab mag 16, 2015 21:57 
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CAPO OFFICINA
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Iscritto il: dom gen 31, 2010 21:46
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Che ampiezza ha la sinusoide ?
Se ti serve tutto il segnale la puoi amplificare usando un amplificatore in configurazione differenziale: in questo modo puoi portare tutto il segnale nel quadrante positivo.
Altrimenti, come dice lo zio, puoi raddrizzare con un semplice diodo ma nel caso perderesti completamente la semionda negativa.
Per fare un comparatore va bene qualsiasi operazionale.

Se mi dici cosa devi fare e mi dai un paio di dati provo a metterti giù uno schema.

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McMax

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 Oggetto del messaggio: Re: Sensori ad "effetto Hall"
MessaggioInviato: dom mag 17, 2015 11:15 
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FINALMENTE USO IL TORNIO

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questa sera, al massimo domani, ti do qualche dato utile, compresa un immagine con il mio piccolo oscilloscopio, che seppur scarso è meglio di nulla.

grazie mille per la disponibilità!


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensori ad "effetto Hall"
MessaggioInviato: lun mag 18, 2015 15:39 
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FINALMENTE USO IL TORNIO

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McMax, ti ho mandato un pm per non intasare il topic


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensori ad "effetto Hall"
MessaggioInviato: gio giu 04, 2015 03:25 
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Iscritto il: mar mar 06, 2012 01:03
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Questo post l'avevo perso.......... :roll: Mario, spero l'argomento sia ancora di tuo intesse e se eventualmente devi portare avanti il lavoro, posso darti dei suggerimenti per semplificare un po le cose. Purtroppo e da un po di anni già che non si lavora più su sistemi del genere, però qualcosina in mente ancora la ho, provo a buttar giù una spiegazione un pò sommaria, e per più chiarezza, posto qualche dispensa inerente l'argomento.
In campo automobilistico nelle applicazioni che inteteressano l'accensione, il sensore Hall viene usato in configurazione un pò particolare, il campo magnetico è fisso e per generare il segnale, viene posta una bariera tra il magnete ed il sensore per far si che la tensione commuti da 0 a Vout "di solito una campana di metallo nella quale sono state ricavate delle opportune feritoie dipendenti dal numero degli impulsi giro nesessari, che di conseguenza permettono al sensore di generare gli impulsi di segnale ad onda quadra, in questo modo si ha un sistema stabile, che è difficilmente influenzabile da vari campi magnetici che si potrebbero creare dalle rotazione dei vari organi o da interferenze di varia natura, ed in particolare anche quelle provenienti dal sistema alta tensione con scarso isolamento.
Con tale sistema, allargando e stringendo le feritoie si è anche in grado di creare un Dwell abbastanza ottimale, (cosa che con un sensore induttivo è molto più complessa e necessità di un adeguato circuito di trigger), nonostante sia già un buon sistema molto simile alle vecchie puntine, viene ugualmente migliorato dall'eletronica dei moduli, perchè il tempo di carica della bobina (come giustamente Yrag ha fatto notare) è di fondamentale importanza per il funzionamento del motore nei vari regimi di rotazione; l'elettronica del modulo, controlla e gestisce anche altri fondamentali parametri per il miglior funzionamento del motore, per cui il cosi detto amplificatore, oltre che commutare il negativo per far caricare la bobina nei tempi giusti, si occupa anche di limitare la corrente di carica della stessa per evitarne il riscaldamento, ed inoltre commutta allo stato off gli eventuali stati di spegnimento del motore con conttatto sensore on, che in caso di commutatore accensione inserito, lascerebbero la bobina in tensione con relativa veloce scarica della batteria e riscaldamento della stessa, tutto ciò per poter eliminare la resistenza sul primario presente sui vecchi sistemi a puntine, che limitava anche la buona carica della bobina, poi naturalmente altri varie strategie per permettere di avere una scintilla sempre ottimale. Allego qualche dispensa che tratta in linea di massima il sistema, così puoi farti un'idea più chiara del funzionamento; se hai necessità di argomentazione più dettagliata chiedi pure, dovrei avere anche qualche schema di qualche amplificatore che avevo costruito anni fa per un mio progettino, funzionava bene ma poi l'ho sostituito con un modulo commerciale che recuperavo in demolizione.


Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.

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 Oggetto del messaggio: Re: Sensori ad "effetto Hall"
MessaggioInviato: gio giu 04, 2015 07:10 
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Interessante Fab, grazie !


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 Oggetto del messaggio: Re: Sensori ad "effetto Hall"
MessaggioInviato: gio giu 04, 2015 12:12 
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Fab, grazie per l'interessamento ! :grin:

Diciamo che sono arrivato ad un buon punto di funzionalità, tenendo conto del tipo di applicazione : di fatto si tratta di una replica di un motore a scoppio di tipo modellistico, progettato da Westbury (almeno) 40 anni fa per essere alla portata di un autocostruttore meccanico; il motore è un monocilindrico 4T di circa 17 cc alimentato a benzina ; anche se dovrebbe essere capace di girare a 6 - 7.000 giri, nel mio caso lo userò come motore statico a basso numero di giri; quasi quasi mi interessa di più che abbia un buon funzionamento al minimo . . . :smile:

In ogni caso sono sempre curioso di apprendere ; quindi mi studierò i documenti linkati . . . .

Grazie ancora; Mario

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 Oggetto del messaggio: Re: Sensori ad "effetto Hall"
MessaggioInviato: gio giu 04, 2015 23:47 
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Mario, se non hai necessità di regimi d rotazione elevati, puoi omettere il variatore di anticipo, ma, dalle esperienze fatte nel campo monocilindrico, ti consiglio un'istallazione con sensore induttivo e l'aggiunta di un modulo amplificatore con controllo Dwell e circuito trigger già incorporato; molto semplice e funzionale dal punto di vista meccanico nella creazione della ruota fonica e sicuramente già ampiamente collaudato, a differenza di un sistema riprogettato con l'aggiunta di un sensore Hall, che richiederebbe svariate lavorazioni:
Con qualche decina di euro, ti compri sensore e modulo, ti resta da fare la camma con la tacca di riferimento e sei a posto.

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 Oggetto del messaggio: Re: Sensori ad "effetto Hall"
MessaggioInviato: ven giu 05, 2015 12:07 
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Fab, ho letto le tue parole, ma non riesco a farmi un'idea concreta della consistenza e dimensione dei pezzi : sarà il caso che tu mi dia qualche riferimento . . . :grin:

Come sai , il mio motore è di piccole dimensioni ed una coppia di normali puntine, è già troppo grande . . . .

Ti ricordo anche che questi motori devono anche essere un po' "ruspanti" , dato che hanno un forte sapore "retrò" ; per esempio, la variazione manuale dell'anticipo è una caratteristica alla quale non sono disposto a rinunciare !

Perchè mi par di tornare ai tempi di quando giravo con una Gilera "Saturno" appunto con l'anticipo manuale . . . . :grin:

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 Oggetto del messaggio: Re: Sensori ad "effetto Hall"
MessaggioInviato: dom giu 07, 2015 03:17 
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Se mi dai un'idea delle dimensioni posso magari darti qualche consiglio sul micro sensore da scegliere: viste le tue capacità lavorative, per la camma non avrai il ben che minimo problema nel costruirne una adatta ; per ciò che concerne il modulo, non che sia enorme come dimensioni, ma puoi metterlo dove vuoi, basta che non sia in un punto eccessivamente caldo.
Io comunque opterei per una coppia di punte platinate, mi sembra una soluzione più consona al motore retrò, tanto non hai necessità di migliorare le prestazioni del motore per avere più performance :mrgreen: però visto che hai intrapreso la strada "elettronica", credo tu abbia i tuoi motivi........

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 Oggetto del messaggio: Re: Sensori ad "effetto Hall"
MessaggioInviato: dom giu 07, 2015 19:34 
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Grazie Fab .

Se guardi nel topic

viewtopic.php?f=36&t=9643

trovi foto varie dalle quali ti puoi fare un'idea delle dimensioni del motore . . . .

Inizialmente avevo deciso di usare una coppia di puntine; poi le ho trovate troppo grandi e mi avrebbero complicato la vita; in un altro motore me le ero costruite su misura,
viewtopic.php?f=36&t=4078&start=0
ma stavolta non era il caso . . . . :risatina:

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