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Sensori ad "effetto Hall"
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Autore:  Dasama46 [ gio mag 14, 2015 17:59 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Sensori ad "effetto Hall"

E qui mi hai fatto fare un (consistente) passo avanti ! :grin:

Confesso che non ho notato considerazioni sull'isteresi nel Data Sheet, ma è probabile che abbia letto troppo superficialmente :oops:

Praticamente, sarebbe conveniente ridurre il "gap" tra magnete e sensore . . . . :?:

Autore:  .:black:. [ gio mag 14, 2015 20:48 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Sensori ad "effetto Hall"

vado un po' fuori argomento, ma forse può essere utile anche a dasama per qualche applicazione futura. come faccio ad ottenere una bella onda quadra con un sensore magnetico? in teoria ci vorrebbe un diodo e poi squadrare l'onda ad esempio con un amplificatore operazionale, ma non saprei che componenti usare, che caratteristiche devono avere.
in alcuni schemi ho visto che per cose così usano spesso diodi semikron sk1/16, ma non riesco a trovarli se non in grossi stock.

@dasama, potresti postare lo schema del circuito? vorrei approfondire, l'argomento mi interessa tanto.

Autore:  Dasama46 [ gio mag 14, 2015 21:02 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Sensori ad "effetto Hall"

Black, il circuito della basetta elettronica lo trovi nel sito di Jerry Howell sotto la sigla TIM 4.

Su 5Bears c'è lo schema elettrico :

http://www.5bears.com/tim4.htm

Il sensore di Hall, generalmente, ha una uscita digitale, quindi ad onda quadra . . . .

Uno dei temi da discutere , per me, è il "Dwell Angle" :

http://www.model-engine-plans.com/parts ... .htm#dwell

Questo è il sensore suggerito in origine, HAL506

http://pdf1.alldatasheet.com/datasheet- ... 6UA-A.html

Autore:  McMax [ gio mag 14, 2015 22:11 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Sensori ad "effetto Hall"

Più che ridurre il gap bisognerebbe essere certi che il sensore venga smagnetizzato dopo che il magnete è "passato".
Si potrebbe mettere un magnete invertito poco più avanti rispetto a quello principale in modo da essere certi che venga cambiato lo stato del sensore.
Attenzione che variando il gap, lasciando invariata la posizione angolare del sensore, questo interverrà prima o dopo in funzione della distanza... questo per dire che ogni variazione del gap dovrà comportare un aggiustamento della fase angolare.

Black, i sensori sono disponibili sia con uscita analogica che digitale; quello con uscita digitale integra all'interno un comparatore, opportunamente tarato sulla soglia di intervento necessaria, che cambia uno stato logico al superamento della soglia.
Certo questa cosa si può fare anche su un sensore con uscita analogica aggiungendo un comparatore esterno, ma non ha molto senso visto che i sensori digitali sono altrettanto diffusi. Un comparatore altro non è che un operazionale usato senza feedback con una rete di regolazione in modo che l'uscita vada al massimo guadagno appena si supera la soglia impostata sul pin di ingresso invertente:
Allegato:
integ_lm339.jpg

Autore:  AF116 [ ven mag 15, 2015 08:41 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Sensori ad "effetto Hall"

Grazie McMax, sempre chiaro come al solito.

Siccome avete solleticato la mia curiosità, ho cercato in rete se qualcuno avesse realizzato qualcosa con arduino e qui hanno addirittura realizzato un'ECU!

https://github.com/noisymime/speeduino

Autore:  AF116 [ ven mag 15, 2015 10:53 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Sensori ad "effetto Hall"

Se non ho capito male, il dwell determina il tempo in cui il sensore è "ON", mantenendo alimentata la bobina di accensione (Secondo quanto descritto nel link di dasama, forse per il sistema di pilotaggio della bobina scelto). Dovrebbe dipendere dalla velocità angolare del magnete e, come suggerito da McMax, dalla distanza tra magnete e sensore. Io avrei preferito un sistema triggerato dal sensore e con un impulso in uscita di durata costante. Prendete quanto ho scritto con le pinze, per me queste sono tutte cose nuove.

Autore:  yrag [ ven mag 15, 2015 11:53 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Sensori ad "effetto Hall"

L'angolo di chiusura delle punte è importante per dare il giusto tempo al nucleo della bobina di "caricarsi" per fornire, specie ad elevati regimi, l'energia necessaria alla scintilla. Ora le punte sono scomparse ma resta sempre la bobina con i suoi tempi di "carica".

Autore:  Dasama46 [ ven mag 15, 2015 12:00 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Sensori ad "effetto Hall"

Quando è vecchia, abbisogna di una pillola Blu per "caricarsi" . . . . :risatina:

Autore:  mecha [ ven mag 15, 2015 18:25 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Sensori ad "effetto Hall"

molto interessante questo argomento...mo me lo seggggno :grin:

Autore:  Dasama46 [ ven mag 15, 2015 18:56 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Sensori ad "effetto Hall"

Approfittando della pioggia, oggi ho fatto esperimenti con un sensore Honeywell SS40A : passando un magnete sul sensore, da destra a sinistra , commuta; passandolo in senso inverso, resta attivato ; invertendo la polarità del magnete, si inverte il comportamento del sensore.

Ne ho concluso che il sensore reagisce non alla semplice variazione del flusso, ma all'alternanza delle polarità del magnete; d'altronde, sul Data Sheet si dice : Small size, low cost, . . . . , sensitive - bipolar magnetics respond to alternating North and South poles , . . . .

http://it.farnell.com/honeywell-s-c/ss4 ... EN-SKU-MDC

Interpretazione corretta ? :???:

Autore:  McMax [ ven mag 15, 2015 21:06 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Sensori ad "effetto Hall"

allora, per semplificare:
UNIPOLARE: innesca quando l'intensità del campo magnetico supera una certa soglia e disinnesca quando l'intensità scende al di sotto di una certa soglia. La differenza tra le due soglie è la famosa isteresi.
BIPOLARE: innesca quando l'intensità del campo magnetico supera una certa soglia e disinnesca quando l'intensità cambia di verso e supera una certa soglia. In questo caso è necessario un campo magnetico di verso opposto per disinnescare.

Anche nel caso di un sensore unipolare può essere risolutivo fornire al sensore un campo magnetico di verso opposto a quello che ha innescato per essere certi che disinneschi. In questo modo anche un eventuale campo residuo presente sull'albero o sulla ruota (o anche su parti come viti o qualsiasi altro componente ferromagnetico vicino al sensore) venga annullato dalla presenza di un campo di verso opposto.

Particolare attenzione va poi prestata ai fissaggi del sensore e a tutto ciò che gli sta intorno. Viti, rondelle, bussole, copiglie, grani.... meglio che siano di materiali non ferromagnetici.....

Autore:  Dasama46 [ ven mag 15, 2015 21:14 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Sensori ad "effetto Hall"

Grazie per la conferma . :grin:

Complimenti Max : hai il (raro) dono della chiarezza !

Il chè vuol dire che conosci a fondo l'argomento che tratti . . . . :smile:

Autore:  McMax [ ven mag 15, 2015 21:23 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Sensori ad "effetto Hall"

grazie Mario. In realtà, a furia di leggere datasheet, ho capito il meccanismo.... so che a dirla sembra una bestialità ma davvero i datasheet dei componenti elettronici sono concettualmente tutti uguali. Una volta che hai capito come ragionano gli ingegneri che li scrivono, ti appare tutto molto chiaro e lineare :risatina:

Autore:  Dasama46 [ ven mag 15, 2015 21:30 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Sensori ad "effetto Hall"

Anch'io leggo i Data Sheet, ma , quasi sempre, c'è una tale quantità di dati che, alla fine, ti sfugge il dato più importante (e fai , anzi faccio, la sciocchezza . . . . ) :grin:

Devo imparare ad essere più attento ed ordinato . . . . :oops:

Autore:  McMax [ ven mag 15, 2015 21:37 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Sensori ad "effetto Hall"

il 90% delle informazioni che servono per capire come funziona un componente e se va bene per la nostra applicazione stanno nella prima pagina. Tanti fanno l'errore di non leggere il testo descrittivo che quasi sempre c'è all'inizio del datasheet.
Sforzati di leggerlo con attenzione prima di guardare qualsiasi altra dato e vedrai che risparmierai una marea di tempo :mrgreen:

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