MECCANICA e DINTORNI

La mia intenzione era quella di usarlo per tempra e rinvenimemto, alla bluizzazione non ci avevo nemmeno pensato...
benvenga se si può fare, ma l' obbiettivo primario per ora rimane la tempra.
Il termometro del mio non funziona per niente, la lancetta non si muove; probabilmente si è ossidata qualche connessione, oppure
rotto un filo, ma il danno è all'interno del forno e ora non non ho la minima intezione di riaprirlo perché l'isolamento termico
è fatto a 'polvere'
Non scherzo all'interno del forno attorno alla muffola ci sono un po' di pezzi di mareriale poroso e leggero che sembra tufo
e cocci di ceramica, per il resto è riempito di polvere di questo tufo, così fine che sembra cipria....

Per sostituire il regolatore a bimetallo, stavo cercando un regolatore PID digitale da abbinare ad una termocoppia o una PT100
da infilare al posto della termopila.
Se ne trovano a buon prezzo (costa più il sensore!) ma non gestiscono il profilo temperatura/tempo come servirebbe per
la fase di rinvenimento.
Ce ne sono di specifici per queste applicazioni, come Eurotherm o Gefran, ma costano un botto e mi sembrano sprecati
per un fornetto come questo per l'uso obbistico.

Vi dico la mia esperienza sperando che aiuti ...

Mi sono letto un libro di termodinamica, dove spiega alcuni concetti ,secondo me molto utili per la bluitizzatura ( o come diavolo si chiama...)
In un ambiente isolato dall'ambiente esterno ( come lo è un forno ...), una volta raggiunto l'equilibrio termico non " succede più nulla" ( la faccio breve...) ergo, i pezzi vanno messi dentro quando il forno è già , più o meno in temperatura . Le piccole perdite di calore saranno compensate dall'on e off del termostato, PID , manovella o quello che è . poi piano piano aumentando la temperatura si cerca di arrivare alla tonalità corretta di blu , ma sempre molto piano , in modo che il controllo attacchi e stacchi per brevissimi periodi , in modo da non fare arroventare le resistenze altrimenti ... è evidente che le parti dei pezzi più vicini a queste ultime, oppure posizionati più in alto si scalderanno prima e quando si raggiunge l'equilibrio termico di una certa parte , l'altra più esposta sarà già "passata di cottura "

ciao pigi,
@raff: Ti rispondo con qualche foto.

[i]Posizione della sonda originale ( e' quella in fondo ):[/i]
è troppo vicino alla resistenza...risente troppo dell'irraggiamento diretto della resistenza.

Come tengo la sonda aggiuntiva:
ok, pensavo che tu avessi acquistato uno strumento con una sonda metallica rigida.
quel tipo di sondine normalmente sono a corredo dei tester digitali.

Ho piegato il filo della sonda aggiuntiva in modo che sia circa al centro della camera. Secondo me quella originale dovrebbe leggere in piu', visto che sta molto piu' in alto e piu' vicina alle resistenze. In realta' e' lei a leggere 40° in meno.
la sonda aggiuntiva praticamente non ha inerizia termica, l'originale sì, se poi mettiamo in conto che è protetta in pytagoras (ceramica per termocoppie che resiste agli sbalzi di temperatura) i tempi di rilevamento si allungano.
Dovresti prima far stabilizzare la temperatura, per almeno 20-30 minuti, cosi eviti anche che il fondo in refrattario freddo influisca tropo sulla misura.
Ricorda che la termocoppia che stai usando per controllo non potrà durare molto se la impieghi sopra i 500-700°; è troppo sottile.
....
Lo strumento non e' montato sul forno, ma in uno scatolino a parte, con i controlli, che io tengo poggiato come vedi per comodita'. Pensi che tenerlo sul forno possa falsare le letture ?
forse sì, comunque lo strumento a lancetta è stato costruito per essere montato e letto in verticale. lo rivela il simbolo a T rovesciata sullo strumento.

Infine un particolare di come e' saldato lo strumento:
l'importante è che tu non faccia prima un collegamento meccanico tipo attorcigliatura dei conduttori sui terminali.

.... per verificare ai 300 dovrei leggere 12,2 mV, l' errore del mio voltmetro credo sia superiore.
Sì, l'errore è eccessivo, i decimali sono indispensabili.

Sono sempre piu' convinto che mi convenga privilegiare l' uso all'aspetto e prendere un controller come quello di Avide.
ottima scelta ma deve avere l'azione PID

Inoltre, secondo te, visto che quella e' una sonda K e che il controlle di Avide funziona con sonde K non potrei sfruttare la cosa ( cioe' usare la sonda gia dentro e rifare solo i cavi )?
Certamente ma non cambiare quel cavetto; dove andresti a prendere 1 mt di cavo per sonda K? Io lo acquistavo in rocchetti (code di matasse) ma erano sempre superiori a 300- 400 metri e ai tempi delle lire pagavo 1100 lire al metro...

Ok per le considerazioni di Resca, semplici ma da tener presenti, specialmente il preriscaldo a vuoto del fornetto.
Un'altra considerazione va fatta in merito all'uso per il quale è nato il fornetto, non di certo rinvenire metalli o bluizzarli ma è nato per essere usato da odontotecnici per creare scheletrati e caspule dentarie
L'oro fonde a 1064°
Il rame a 1083°
l'argento a 962°
Tutti questi metalli entrano in lega a formare l'oro "dentario" ma si parla di temperature vicine al massimo del fornetto.
Per usarlo nel campo basso (primo terzo della scala) con la precisione dei 5°+/- si dovranno appianare o eliminare le pendolazioni dovute agli on/off della resistenza, altrimenti addio bluizzazioni.

Per AlBi,
visto il tuo fornetto... è un pò distrutto ma lo puoi rimettere in sesto, se gli elementi in ceramica che supportano la resistenza sono interi, e se sei determinato a farlo.
ti servirebbero:
-qualche mattone isolante. Sono quei bianchi, leggeri che si tagliano con un segaccio da legno, si trovano presso i rivenditori di materiale refrattario. sono cari.
-della fibroceramica per sigillare intersizi, isolare i percorsi dei cavi e tappare fessure. su amazon la trovi
-una termocoppia "nuda" di tipo k come questa:
https://www.hobbyland.eu/ita/shop/termo ... 30/p-4593/
-Uno strumento con azione PID e rampe impostabili di salita sosta e discesa.
Costano cari ma i cinesi dovrebbero averlo a prezzo ragionevole
Senza contare la parte elettrica...

Per fortuna nonostante gli anni è meno distrutto di quello che sembra.
I mattoni che formano l'ingressso della bocca sono un po smangiucchiati
perché sono di materiale morbido; per ripristinare la tenuta col tappo pensavo di realizzare una guanizione di fibroceramica da incollare
intorno bordo con l' apposito mastice che combaciasse, alla chiusura, con i bordi del mattone dello sprtello.

La muffola vera e propria è in ottime condizioni, la resistenza è ok ed è avvolta intorno alla muffola dall' esterno, le pareti interne sono lisce.
La muffola è realizzata in un materiale duro, grigio scuro che assomiglia al klinker. tutt' intorno alla muffola sono stati posti dei blocchetti isolanti
sempre del solito materiale poroso giallognolo che potrebbe essere un materiale naturale, segato in modo un po' irregolare.
Sulla parte bassa e su retro per fermare un po' il tutto, c'è stata messa della malta fatta con cemento refrattario e granuli porosi che sembrano
vermiculite.
Tutto il resto del volume è stato riempito di polvere giallognola probabilmente derivante dal taglio dei blocchetti, che isola molto bene dato che in funzionamento
l'esterno del forno è poco più che tiepido.

Sul fondo della muffola c'è un foro in cui s'infila un tubo di ferro che sbuca all'esterno nella parete posteriore del forno, sapete a cosa serve?

I terminali della resistenza sono isolati con le solite perline di ceramica e vanno a dei morsetti passa-parete che li fanno arrivare nel vano elettrico.
Dal punto di vista elettrico direi che è tutto OK. La parte elettrica/elettronica è il mio mestiere per cui non ho preoccupazioni in questo senso.

Molto probabilmente ristrutturerò un po' l'interno come suggerivi tu e pensavo anche di togliere tutta quella polvere è sostituirla con perlite o vermiculite così sarà più gestibile quando eventualmente lo si dovrà aprire. Spero di trovare in zona i mattoni che dicevi, ma nutro scarse aspettative, non ricordo nessuno che tratta
questi materiali specifici, solo i classici mattoni densi.
Se ti viene in mente un qualche tipo di regolatore adatto, che gestisca le rampe, ci faresti una cortesia a segnalarcelo, credo interessi anche a pigi.
Naturalmente deve comandare un relay a stato solido, ma credo che attualmente lo facciano tutti.
Aggiungo qualche altra foto

https://www.amazon.it/gp/product/B01M3P ... UTF8&psc=1

Va bene lo stesso anche se non sono raff ?
questo è il mio

Se lo vuoi vedere in tutto il suo splendore ... qui viewtopic.php?f=62&t=23078&hilit=fornetto&start=75

Il fornetto del mulino bianco...

Si, infatti è pieno di farina, dopo averlo smontato e rimontato ero bianco come un mugnaio

@Davide

Ma il tuo gestisce le rampe di temperatura?
Avevo individuato questo: https://www.banggood.com/100-240V-40A-Digital-PID-Temperature-Controller-SSR-K-Thermocouple-Sensor-p-1060462.html?rmmds=search&cur_warehouse=CN
e ce ne sono molti altri simili compreso quello che hai tu, e per quanto sia riuscito a capire dal manuale regolano soltanto una temperatura fissa.

@raff:

Purtroppo la posizione della sonda originale e' ... appunto ... originale, Se la hanno messa cosi vicina alla resistenza io non riesco a farci nulla.

Comunque mi hai chiarito molti dubbi.
Ancora non so se mettero' il controllo PID, ma sei stato illuminante sull' utilizzo.
Lo accendo e aspetto 20 minuti per stabilizzare la temperatura, poi introduco i pezzi. magari mi invento un sistema rapido ( visto che se apro la porta perdo un bel po' di calore.

Non mi e' chiara una cosa: per poter usare la sonda K originale non saprei dove prendere i cavi da sonda, ma potrei sempre usare quelli originali, no ?
I controller digitali che ho visto usano dei morsetti a vite per i cavi da sonda, quindi se dissaldo quelli dallo strumento e li metto nei morsetti risolvo, o sto dicendo una stupidaggine ?
Per i cavi delle resistenze pensado di fare lo stesso: li dissaldo e li avvito ai morsetti del controllore.

Certo, con la sonda in quella posizione sara' complesso per il controller tenere la temperatura, ma non so se troverei un altro posto dove metterne una nuova. Dovrebbe essere al centro della piastra posteriore, ma poi perdo spazio utile per i pezzi :)

@Albi: non per essere maleducato, ma conviene che ti apri un post apposito, altrimenti si fa gran confusione, sia per chi legge che per chi risponde, non trovi ?

Si, forse hai ragione, mi ero accodaro per scambiare qualche opinione soprattutto sul controllo ma forse mi sono allargato un po' più del dovuto
per cui ti chiedo scusa.

un forno da fusione odontoiatria non può avere escursioni di 20 gradi o i carichi immediati vanno a farsi benedire..quel forno è progettato bene, metterci un pid è una cavolata per me.. in un forno chiuso che non viene aperto di continuo l'isteresi non è apprezzabile, ti stai a complicare la vita

@Albi
Guarda qui
https://youtu.be/2Dw5RVnCe3c
Praticamente gli manca solo la parola

Ciao Pigi, rispondo prima a te....
Se non puoi cambiare posizione alla sonda puoi sempre eliminare l'irraggiamento della resistenza interponendo fra essa e la resistenza ( il soffitto della camera) dell'isolante termico a mò di cappello, anche solo incastrandolo. lo trovi nei rivestimenti interni delle caldaie a gas che buttano via...agratis
Bisognerebbe provare come si comporta la salita e stabilizzazione della temperatura

Il calore che perdi aprendo la porta, per i pochi istanti che impieghi a mettere dentro i pezzi, è poca cosa.

I cavi termocoppia ti ho sempre detto di lasciarli, usali tranquillamente e i morsetti dello strumento sono compensati già nell'elettronica dello strumento.

I cavi delle resistenze...se ti occorre di cambiarli fai attenzione a non "stirare" la resistenza in chantal: se "stiri", graffi, deformi il suo filo perdi la passivazione in ossido di alluminio e essa brucia...

Per caricare i pezzi potresti costruirti un griglietta a U in rete metallica a mò di portapezzi... I pezzi rimarrebbero sollevati e si riscalderebbero in modo più uniforme.

davide con quello la temperatura va misurata rigorosamente con una sonda cinese.. però effettivamente un pid è più scenografico di un lamellare