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Anatomia di un calibro digitale
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Autore:  McMax [ gio mar 29, 2012 22:51 ]
Oggetto del messaggio:  Anatomia di un calibro digitale

come promesso nell'altro post ecco qui lo "smembramento" del calibro digitale.
La riga di lettura è in pratica un circuito stampato che viene utilizzato come sensore capacitivo su cui scorre il curcsore. Il circuito è stampato con un pattern fatto tipo nonio dove l'intervallo tra i segmenti è poco meno di 2,5mm (devo ancora misurarlo bene).
Con un po di impegno si può anche pensare di inciderlo basta trovare il modo di replicare il pattern in lunghezza senza inserire imprecisioni.

Un po di foto:
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Certo la costruzione meccanica del calibro lascia un po a desiderare anche se per 9,99€ non è che si può pretendere la luna.
Il mio giudizio finale è che quello che cambia tra questi e quelli costosi è essenzialmente la meccanica e quindi la fluidità e la precisione dello scorrimento. Viene da se che se leviamo completamente il supporto meccanico (come ho fatto io) e ri-accoppiamo il cursore con la striscia in modo più curato possiamo ottenere ottimi risultati..... ve lo mostrerò sula fresa appena riesco a metterci mano !

Autore:  Blanko70 [ gio mar 29, 2012 23:13 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia di un calibro digitale

Molto interessante.

Se funziona si potrebbe fare una riga digitale lunga assemblando meccanicamenti tanti spezzoni.

Autore:  ALMOR [ ven mar 30, 2012 00:08 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia di un calibro digitale

blanko m'hai tolo le parole di bocca.....

vediamo che dice McMorty....

Autore:  spike762 [ ven mar 30, 2012 05:03 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia di un calibro digitale

Grazie Mc!

Autore:  Raban [ ven mar 30, 2012 10:48 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia di un calibro digitale

Sembra l'autopsia del caso Roswell...

Bel lavoro max ! chiaramente il passo delle incisioni sulla riga di riferimento sara' in rapporto al passo del sensore montato sul cursore .
Bisognerebbe essere certi che calibri anche diversi usano lo stesso passo ...

Autore:  ALMOR [ ven mar 30, 2012 10:54 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia di un calibro digitale

dai madonnari c'era un tizio che aveva trovato le strisce in rotoli..... in cina!

Autore:  McMax [ ven mar 30, 2012 11:22 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia di un calibro digitale

Beh le strisce in rotoli non sarebbero male !! Riesci a recuperare qualche riferimento ?
Raban purtroppo mi sa che i sistemi cambiano in funzione del produttore. Ho provato il cursore di questo sulla riga del Borletti ma i numeri girano tipo slot machine :mrgreen: quindi non credo siano compatibili.

Assemblare spezzoni in serie non è affatto semplice: occorre che il punto di giunzione sia il più preciso possibile ma questo implica un taglio preciso del PCB e di certo non si potrà pretendere il centesimo. Il problema è che sicuramente si andrà ad introdurre un offset nel punto di giunzione difficilemnte compensabile: bisognerebbe sapere dov'è in modo assoluto e compensarlo con il micro del sistema DRO ma questo implica l'inserimento di un index che complicherebbe parecchio le cose.
Secondo me l'autocostruzione della riga potrebbe essere più fattibile.... ora provo a buttare giù qualcosa.

Autore:  outofstepper [ ven mar 30, 2012 16:23 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia di un calibro digitale

bello! aspetto l'applicazione sul fresa con interesse.

Autore:  §tefano [ ven mar 30, 2012 18:26 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia di un calibro digitale

Cacchiolina si entra un po' nel mio campo!
...lavorando in un laboratorio metrologico un po' di santi li ho fatti scendere con calibri micrometri comparatori e chi più ne ha più ne metta!
Io poi mi diverto a riparare, sia per imparare, sia per rimettere in piedi ed usare, tutto ciò che negli anni i miei colleghi ormai pensionati hanno deciso di buttare via, vuoi perchè era roba demolita, o perchè non erano reperibili i ricambi.

La cosa buffa è la storia di un calibro, marca Blankehorn (magari qualcuno la conosce, credo non esista nemmeno più) particolare con guida a coda di rondine doppia (magari ci faccio qualche foto) al quale mancava l'elettronica in quanto LCD e plexyglass erano disintegrati, mentre il corpo, la riga e la geometria erano perfetti preso dai rottami e messo da parte (non meritava di essere definito tale!).
Un giorno ho comprato sul web un calibro spudoratamente cinese con una forma difficile da trovare come serviva a me (di profondità digitale con il dentino sull'asta) e sorpresa delle sorprese: il "case" dell'elettronica, i tasti, lo schermo e tutto il resto erano identici!
Così ho preso online un calibro 0-150 a 10€ spedito e ho trapiantato tutta l'elettronica sul calibro "buono".

Io lo uso regolarmente per i miei lavori, lo abbiamo controllato con i blocchetti piano paralleli campione ed è perfetto, spacca! zero!

Ora 2 considerazioni riguardo al mio copia-incolla:
- la meccanica di buona qualità fa il 50% della precisione dello strumenti (vedi geometrie: parallelismi, perpendicolarità ecc...)
- la riga di qualità fa il restante 50% della precisione, l'elettronica, anche se cinese, si limita a leggere i valori, senza perdere nulla (forse è un po' più lenta a mostrare i mumeri).

Invece mi preme dare alcuni consigli riguardo al fatto che una elettronica possa sembrare non andare bene con una diversa riga:
- dovete prestare molta attenzione alla distanza tra la riga e lo stampanto, non potete provare senza viti, in quanto basta che una sia molla e va tutto a pu..ane.
- anche l'allineamento rispetto alla lunghezza è importante , altrimenti rischiate che perda dei pezzi per strada e vi dia misura sballate che saltano di palo in frasca.
- non tutte le elettroniche sono plug&play e/o intercambiabili.
- molte volte un colpo, un segno su una righa fa si che quando passa il sensore, il display in quel punto riparta da un valore errato.

IMHO, una riga, anche se "solo" capacitiva è non di facile realizzazione in ambiente home in quanto per spaccare il centesimo questa dovrà essere lavorata in maniera molto accurata. Ho provato calibri digitali cinesi NUOVI (perchè usati un po' di tempo si usurano in modo davvero precoce e diventano imprecisi) notando con stupore che spaccano il centesimo, quindi per quello che costa, io la comprerei bella e fatta, la riga.

Autore:  McMax [ ven mar 30, 2012 19:03 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia di un calibro digitale

Bene sono riuscito a inquadrare meglio le misura. MALEDETTI ANGLOSASSONI ecco perché non mi tornavano erano in POLLICI !!!!
Ogni spazio misura esattamente 2,54mm ed a riprova ho misurato con diversi strumenti lo spazio occupato da 86 segmenti (218,4). Niente nonio quindi . Sul cursore sono presenti 48 segmenti da 0,635 (sempre pollici... li possino) anche se devo ancora capire come si accoppiano a livello metrico; mi aspettavo un sistema tipo nonio ma questo non lo sembra....

Stefano stay tuned perchè di sicuro dovrò chiederti qualcosa :hammer: .... come avrai capito il problema spesso non sono i soldi per comprare le cose (che comunque spesso non ci sono :mrgreen:) ma il divertimento nel capire come funzionano e la soddisfazione nel costruirle da se !

Autore:  §tefano [ ven mar 30, 2012 19:33 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia di un calibro digitale

Io ho pensato che il sistema di "nonio" non sia sulla riga, essendo ripetitiva, ma sull'elettronica di lettura.
Alla fine è più semplice costruire tutto, unica pecca è che non c'è alcun riferimento sulla riga che ti dica effettivamente dove sei...
Ma non è propriamente un difetto, direi piuttosto che è un modo come un altro di costruirla.
Per assurdo, ci sono encoder ottici rotativi (un disco di vetro con tacche nere radiali) di 2 (o più...) tipi:
- con 360 tacche (lo dico per semplicità ma possono essere di numero maggiore o minore) "continui" cioè senza riferimenti
- con 359 tacche ma 360 spazi, quella mancante segna il giro (oppure hanno 2 corone di tacche a "nonio" ecc).
Vale sicuramente anche per le righe OTTICHE questo discorso, quella magnetiche che abbiamo sulla macchina di misura sinceramente non me le ricordo, lunedì ci faccio una bella macro e la posto (idem il calibro di cui sopra!).

Se stai guardando materiali cinese, ti viene di istinto di criticarlo a causa della sua provenienza ma sappi che nell'ambito della misura, almeno per quanto riguarda il calibro in questione, sti occhimandorlati hanno copiato materiale europeo/americano già esistente con un buon livello di precisione tra l'altro, unica pecca sono i MATERIALI e la loro qualità e un esempio è il calibro di cui prima che ora è senza vetro in quanto si è infranto: era una plastica delicata e troppo rigida, cosa che con buona probabilità non troverai su un Mahr, Borletti, Mitutoyo, Tesa ecc...

Autore:  Blanko70 [ ven mar 30, 2012 19:41 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia di un calibro digitale

Potrebbe trattarsi di un sistema binario. In cui segmenti sul sensore restituiscono 0 o 1 a seconda della posizione del cursore.

Autore:  onorino [ ven mar 30, 2012 19:42 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia di un calibro digitale

stefano ma che marca è la tua tastiera , gatling ? :risatina: , quando inizi a scrivere sei una mitragliatrice , bravo continua cosi.

Autore:  McMax [ ven mar 30, 2012 20:33 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia di un calibro digitale

Blanko70 ha scritto:
Potrebbe trattarsi di un sistema binario. In cui segmenti sul sensore restituiscono 0 o 1 a seconda della posizione del cursore.


Si certamente si tratta di una codifica binaria ma il problema è capire come fa il sistema ad apprezzare spostamenti con un centesimo di risoluzione. Un sistema tipo "nonio" avrebbe spiegato il funzionamento ma se come ho misurato i segmenti sulla riga sono multipli di quelli sul cursore la massima risoluzione sarà determinata dalla dimensione del segmento più piccolo; che nel nostro caso è quello del cursore e quindi 0,635mm... molto lontano dagli 0,01 effettivamente misurati ! Devo capire come fa :muro: :muro:

Autore:  max [ ven mar 30, 2012 20:49 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Anatomia di un calibro digitale

Magari dico una vaccata colossale ma mi pare di ricordare che la riga non debba essere precisissima, la parte di pcb, avevo letto qualcosa a riguardo qualche anno fa', ma non ricordo la spiegazione per cui si ottengono misure centesimali anche con pcb con precisoni molto inferiori.
La spiegazione c'era pero'!

Ciao Max

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