Cita:
Se si utilizza un ponte raddrizzatore per raddrizzare l'alimentazione civile che ad oggi non è più 220 volt ma 230, in uscita sulla continua si ha un valore medio di 320 VDC, inoltre per avere un' uscita stabilizzata serve una batteria di condensatori.
Io non ho parlato di condensatori, che in questo caso non servono. Serve una tensione continua, non una tensione livellata. Altrimenti sai che palazzi di condensatori servirebbero per alimentare dei motori da centinaia (se non migliaia) di KW, raddrizzando la tensione di rete? E pure con ponti a scr, che durante la parzializzazione generano forme d'onda a dir poco oscene..
Quella che serve livellata è la corrente, e l'induttanza di armatura è più che sufficiente a effettuare un livellamento accettabile.
Considerando che il valore di 230V è il valore efficace, il valore medio, per una tensione sinusoidale è:
Vp = Veff x 1.41 = 230 x 1.41 = 324 V
Vm = 2 x Vp / 3.14 = 2 x 324 / 3.14 = 206 V
Considerando un minimo di caduta sul ponte a diodi (1.4 V) direi proprio che la tensione è tranquillamente tollerabile da un motore da 190 V (in effetti l'apparentemente strano valore di tensione è stato adottato su moltissimo motori proprio per quello).
Per meccoby:
Perchè non dovresti superare i 160V? Il trasformatore non ti serve...
L'inversione ti conviene gestirla sui collegamenti di armatura, anche se sono a maggior corrente, per la minore induttanza (sezionando il campo ottieni scintillii notevolmente superiori, anche se la corrente è minore) e per evitare il pericolo di rimanere senza campo se commuti mentre l'armatura è alimentata.