Ciao a tutti, facciamo un po' di chiarezza sull'applicazione, che da quello che leggo sembra abbastanza nebulosa...
Anche se ovviamente per potenze così piccole è inusuale, il sistema è spesso adottato per potenze rilevanti, utilizzando due motori collegati in tandem (cioè con gli alberi meccanicamente solidali tra loro). Essendo motori di potenze rilevanti, sono sempre a campo avvolto, mentre quelli oggetto della discussione dovrebbero essere a magneti permanenti, e questo ci limiterà un pochino, ma si può comunque fare, vediamo come.
Dovendo fornire potenza allo stesso utilizzatore, i motori sono come detto vincolati tra loro. Il vincolo meccanico impone che entrambi i motori girino allo stesso regime, ma sarà il sistema di alimentazione a stabilire la ripartizione di potenza. Un sistema di alimentazione sbagliato potrebbe far "tirare" i due motori in modo diverso, o addirittura far "tirare" un motore solo, mentre l'altro "frena". Ci sono sostanzialmente 3 modi per alimentare 2 motori in questa configurazione meccanica: in serie, in parallelo, e indipendenti.
Il primo collegamento, in serie, è quello più semplice, e che realizza immediatamente l'uguaglianza di coppia erogata dai due motori, che ovviamente devono essere della stessa taglia e corrente nominale. Il collegamento compensa anche lievi differenze elettriche dei due motori. La corrente è ovviamente uguale per entrambi i motori, che erogano quindi la stessa coppia. Richiede però una tensione di alimentazione doppia rispetto ad un singolo motore.
Il secondo collegamento, in parallelo, è ugualmente fattibile, non richiede il raddoppio della tensione di alimentazione, ma non è semplice come sembrerebbe a prima vista. Se i due motori non sono perfettamente identici (e non solo di targa, anche riguardo alle inevitabili tolleranze costruttive) presenteranno una tensione indotta differente a pari regime (entrambi girano allo stesso regime) e questo provocherà forti sbilanciamenti di corrente tra loro, specialmente a regimi elevati. Il collegamento si può fare se esiste un sistema per rendere esattamente uguali i due motori, Nel caso di grossi motori a campo avvolto si fa agendo sulla corrente di campo di ogni motori, in modo da ripartire la corrente di armatura nel rapporto desiderato. Con motori a magneti permanenti non è possibile farlo, quindi è un collegamento sconsigliato.
Il terzo collegamento, con alimentazione indipendente, è quello più utilizzato recentemente, anche se più complesso. Richiede un driver indipendente per ogni motore. Il primo motore è definito master, e rispetterà la regolazione necessaria al funzionamento dell'applicazione (in coppia, in velocità ad anello chiuso, in retroazione di armatura, ad anello aperto), mentre il secondo driver (slave) lavorerà necessariamente in coppia, con riferimento derivato dalla coppia erogata dal motore master. In pratica il secondo motore aiuta il primo, facendo quello che fa lui. Il carico risulta quindi ripartito nel rapporto desiderato. Si possono usare anche motori diversi tra loro.
In questo caso il collegamento in parallelo è sconsigliato, quello indipendente è ovviamente troppo complicato. L'unica è collegarli in serie, raddoppiando la tensione di alimentazione.
Ah, mi spiace, ma il discorso di mettere in fase i due collettori è assolutamente campato in aria, non servirebbe a nulla. Ogni motore ha il suo collettore che provvede ad alimentare il rotore sempre con la fase giusta.
_________________ Non accontentarti mai, scegli gli strumenti giusti, usali bene, non accettare compromessi, pretendi il successo. Poi ricomincia da capo.
Nel mondo esistono 10 tipi di persone: -chi conosce il codice binario -chi non conosce il codice binario
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