Nipote, voglio aiutare tutti nei limiti delle mie modestissime conoscenze e mi fa piacere che hai "incassato" bene il ponte, del resto, lo sai, il goliardismo è una caratteristica di questo forum che però non esclude che tra una battuta e l'altra si forniscano risposte serie. Tornando per un attimo seri, se vedi il diagramma della tensione raddrizzata dal ponte, noterai che la semionda che stava sotto la linea dello zero è passata sopra. La caratteristica del ponte è proprio quella di ribaltare la semionda negativa rendendola positiva contrariamente al solo diodo che ne blocca una su due lasciando un vuoto di mezzo periodo tra una semionda e l'altra. In ogni caso la tensione a valle del ponte non è continua ma pulsante (più o meno pulsante se usi un ponte o un singolo diodo, anzi, nel caso di un solo diodo sarebbe più corretto definirla unidirezionale) perchè continuamente variabile da zero al massimo e, come vedi, è tutt'altro che continua che, invece, mantiene il valore costante nel tempo. Per molte applicazioni, ad esempio l'alimentazione di un rele o del motorino di cui sopra, la cosa può andare anche bene con il solo ponte ma si può fare di meglio. Il condensatore applicato a valle del ponte è assimilabile ad un volano che si carica durante il crescere della tensione e restituisce l'energia immagazzinata nel periodo in cui la tensione decresce per arrivare a zero. La conseguenza è che le pulsazioni si riducono enormemente (dipende ovviamente dalla capacità del condensatore e dalla corrente richiesta) fino a ridursi ad una "seghettatura" (il cosidetto ripple) sulla linea (mi riferisco ad un ipotetico diagramma) della tensione continua. Tralasciando altre considerazioni, la tensione in uscita "aumenta" perchè il condensatore si carica fino al valore massimo della tensione (quella letta sul tester x 1,41) e, se ben dimensionato, non si scarica mai completamente. Personalmente non tengo mai conto di questo "aumento", ma parlo dei casi in cui al gruppo raddrizzatore/condensatore segue uno stadio regolatore e poi c'è da mettere in conto la caduta sui due diodi del ponte che lavorano alternativamente e mangiano circa 0,7 volt a testa. La faccenda è in realtà un po più complessa ma la ho ridotta il minimi termini sia per ignoranza sia perchè esistono fonti autorevoli alle quali puoi fare riferimento. Se ti interessa un metodo spannometrico per dimensionare il condensatore, puoi considerare un 2.000 micofarad per ampere di carico (a 50 Hz e con raddrizzatore a ponte)... ma se ti serve la continua "seria" per alimentare circuiti elettronici, devi adottare altri sistemi. I VA e i W li lasciamo alla prossima, ora devo scappare a lavorare.
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