All'inizio avevo fatto il bagno di soda caustica come decappaggio, ma non sapendo dove trovare l'acido nitrico e vedendo che il risultato veniva lo stesso, mi sono tolto un passaggio (forse il procedimento mi riusciva perche' anodizzavo appena finito di tornire-fresare. Quindi il pezzo non aveva tanto tempo per ossidarsi).
Inoltre avevo letto su diverse guide che era da fare un passaggio per fissare il colore, non mi ricordo in che acido. Confermi? Anche li', non sapendo dove trovare l'acido (o base, non ricordo) e vedendo che il colore attaccava lo stesso, ho cercato di semplificare le cose al massimo.
E visto che i risultati riuscivano colpo su colpo ho mantenuto quella ricetta (ripeto, la mia e' una semplice colorazione, quando mantiene il colore passandoci diluente nitro e resiste ai graffi di un cacciavite e' grasso che cola. Quindi la mia puo' essere considerata una ricetta "dei poveri"
).
Per quanto riguarda il collegamento del pezzo all'anodo, potresti chiarire meglio qual'e' la tattica migliore?
Dai miei esperimenti, se il collegamento e' buono, la colorazione viene bella carica e omogenea (quindi immagino che anche lo strato di ossido sia omogeneo).
Se ad esempio volessi anodizzare una sfera, su tutta la sua superfice, come potrei fare un collegamento sano? Questa e' una cosa che mi ha sempre incuriosito. Durante i miei esperimenti, sfruttavo i fori dei pezzi da anodizzare per collegare dei pezzi di alluminio "sacrificali" (eventualmente filettati o filetto+dado in alluminio). Pero' spesso mi trovavo a non avere punti dove collegarmi e il risultato era una colorazione a chiazze (colore carico vicino al punto di contatto, colore sbiadito lontano).