allora, la tenacità con la rottura fragile non c'entra granchè...
tenacità: energia accumulata nel pezzo a rottura (deformazione elastica + deformazione plastica) resilienza: energia accumulata nel pezzo SOLO nella fase elastica (quindi senza deformazioni permanenti)
in un materiale fragile (come il vetro) la tenacità e la resilienza coincidono, visto che non si può comunque avere una deformazione plastica, quindi con il pendolo puoi anche misurare la resilienza, ma solo in materiali fragili. Ma si può anche misurare in materiali elasto-plastici: prendi la mazza, la sollevi ad una certa quota e la molli. guardi se il pezzo si è deformato, se non si è deformato alzi la mazza ad un altezza maggiore e ritenti.
Da che ricordo io però, il pendolo viene usato in questo modo: si alza la mazza ad un altezza standard, in cui si è sicuri di spezzare il provino. Si lascia scendere la mazza che rompe il provino e prosegue la sua corsa fino ad una certa altezza (misurata). A questo punto la differenza di energia potenziale della mazza è quella che è stata impiegata per rompere il provino, ergo l'energia assorbita dal provino.
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