MECCANICA e DINTORNI

Azz... Se l'hanno realizzato con l'elettroerosione, è sorprendente che siano risusciti a forare in modo rettilineo (andar diritti!) per più di 1.732mm con un elettrodo così sottile

non sò perchè mi viene in mente una novenia che cantavamo a scuola

ora pro nobis
fra cirillo con la fava a spillo inculava le zanzare
era un fenomeno
ora pro nobis

elettroerodere è possibile basta trovare l'elettrodo conduttivo abbastanza rigido e aver tempo a iosa

mi sa che fra cirillo c'entra qualcosa anche col cubo dei tedeschi

...nel senso che ce l'hanno piccolo...

beh, ottenere il filo dritto non è difficile, lo stiri...
poi però devi lavorare in verticale per evitare la flessione sotto il proprio peso.
Il problema è che i "trucioli" vanno comunque asportati, quindi serve un fluido che li porti fuori... l'elettrodo deve essere un tubo, e deve lasciare un certo spazio per permettere l'espulsione dei trucioli.
So che fino a 400 volte il diametro si fa "comunemente", qua però siamo ben 4 volte oltre... per quello pensavo piuttosto ad un cannone elettronico che anzichè asportare il materiale lo fa sublimare... però bisogna mettere tutto sottovuoto spinto, e comunque non viene un foro cilindrico ma conico.

ma quindi il foro nn va da faccia a faccia ma da vertice a vertice?

Proviamo ad andare sulla fantascienza

E se avessero fatto prima il foro e poi il cubo?

Ovvero: avrebbero potuto creare un cilindro di terra di fusione, gesso o altro, creato una serie di gettate di metallo fuso sempre più consistenti, fino ad ottenere un tubo sufficientemente resistente alle alte temperature e poi averci creato il cubo attorno. Una volta terminata la lavorazione, avrebbero potuto asportare il materiale con un semplice idrogetto.

ancora più complicato , un filo di sabbia da fusione lungo 1,7 metri circa.
con l'elettroerosione vedo un altro problema , dopo un po' le scariche non sarebbero più in punta , ma su tutta la superficie , ci vorrebbe un elettrodo schermato.

mauro non è che avevi bevuto

Onorino, all'epoca i tredicenni non bevevano alcol, non era come adesso; il foro lo ho visto con i miei occhi, ricordo che avevano anche posizionato una lente di ingrandimento alle estremità per cui si poteva vedere che il foro era perfettamente centrato sui vertici, con le tre tracce ad arco di cerchio sulle tre facce concorrenti.
Tutti fanno riferimento all'elettroerosione, va tenuto conto che è stata scoperta nel 1943 ma nel 1969 non mi risulta che esistessero macchine per elettroerosione a livello commerciale anche perchè a quel tempo l'elettronica era ai primordi ed è impensabile un controllo di elettroerosione senza l'ausilio dell'elettronica.
Ritengo che quel foro da vertice a vertice sia stato eseguito con metodi prettamente meccanici, resta il dilemma, come? Oppure in quanto tempo?

Se devi fare un lavoro inutile il tempo non è un limite, hanno finito a mano le piramidi e sono ancora lì.

allora rimane solo la foratura con circa un milione di scarichi.

Io di quando in quando devo forare da 1 mm ; non occorre dire quali siano i problemi anche su spessori modesti . . .

Scaricare trucioli può essere noioso . . .ma si può fare ; il difficile è fare andar dritta la punta per un percorso così lungo . . .

In ogni caso io credo a quello che vedo !

Da allora sono passati molti anni, magari sono anche scaduti i brevetti (se c'erano . . . ) : tanto vale svelare il "mistero" , altrimenti mi viene più semplice pensare all'illusionismo invece che alla meccanica . . . .

Poi , se io avessi avuto quella tecnologia, oggi probabilmente dovrei essere in grado di raddoppiare la lunghezza del foro o di dimezzarne il diametro . . . .

E se avessero usato un Quickhole, magari ancora in fase sperimentale ?

Ah ecco !

Anche una erosione chimica , oppure un "tarlo da ferro" ammaestrato . . .

avevano la soluzione a portata di mano e non ci abbiamo pensato , siamo proprio italiani , riusciamo a complicare le cose semplici