MECCANICA e DINTORNI

cmq non vivo di rimpianti....semplicemente volevo dire di valutare BENE BENE BENE BENE BENE le scelte che uno fà soprattutto quelle di questo periodo della vita perchè sono quelle che condizioneranno tutto il resto.

ho amici e conoscenti che senza dare troppa importanza hanno scelto facoltà universitarie non adatte a loro...sono stati impegnati per parecchi anni per poi ritrovarsi a 28-29 anni ancora "in alto mare" ed alla fine hanno mollato....ora fanno lavoretti precari, a parte qualcuno che poi ha avuto colpi di fortuna e si è sistemato....uno su tutti è una mia ex compagna di liceo....ha fatto 5 anni di univ (facoltà di matematica).....oggi fà l'autista di autobus regionali (lavoro che faceva suo padre)......un altro mio ex compagno di liceo dopo anni di univ (fisioterapia) oggi ha rilevato un bar in un paese....

@zeffiro, in economia so che si studia diritto è che un esame tosto. in scienze politiche si studiaun po' di diritto, si studia un po' di economia, si studia un po' di storia, un po' di informatica, un po' di lingue, un po' di sociologia. quando si fa un po' di tutto non si fa nulla alla fin fine. non c'è una vera impronta per questo indirizzo, come per tanti altri. aggiungi che per via del fatto che molti indecisi puntano a scienze politiche, il livello automaticamente si abbassa. chi, magari come tua figlia, che invece sceglie scienze politiche perchè è quello che vuole fare, si trova in un indirizzo con una cattiva nomea.
magari è presto per lei, però conviene chiedergli che lavori vorrebbe fare, e da lì scegliere il percorso migliore. scienze politiche usa come specchietto per allodole la mansione di ambasciatore, quella di diplomatico e via dicendo. non conosco nessuno che ci sia arrivato.
purtroppo, anche se è brutta, questa è la realtà dei fatti, il mercato del lavoro è sempre incerto, se ci si aggiunge una facoltà che non può dare certezze le cose si complicano.

http://www.units.it/vedinews/index.php? ... tiponews=2

Spero sia fatta un' indagine basata su accreditata letteratura, trattandosi di una consistente parte del futuro della giovane in questione.
Inoltre, qualora si intenda intraprendere la carriera studi in Italia, importante sarebbe considerare le condizioni difficili, in cui versano, ormai da decenni, molti Atenei, spesso ospiti di quelle Aree Conoscitive che dovrebbero partorire i titoli piu' spendibili...
Inoltre: La «Cesare Alfieri», fondata nel 1875 col nome «Scuola di Scienze Sociali», è la più antica Scuola di Scienze Politiche e Sociali d’Italia, e' un Universita' riconosciuta globalmente di grande prestigio e globalmente intrattiene, rapporti protocollati con i piu' importanti programmi si Studio al mondo (i.e Princenton e molte altre)
L' indirizzo piu' importante e' quello in rapporti Internazionali (si rende necessaria oltre la padronanza con l' Inglese, il destreggiarsi con lo strumento linguistico al pari di un madre-lingua)
Portiamo a confronto: Titoli,Pubblicazioni,Programmi di Dottorati ed Accordi Inter_Ateneo, prima di giungere a pericolosi giudizi al quintale su quale potrebbe essere il destino della carriera studi dell' interessata.

Lorenzo

leggendo on line i vecchi giornali vengo a sapere che proprio i docenti di studi internazioni e politico si sono lamentati con la direttrice che sta favorendo studi sociali.
http://corrierefiorentino.corriere.it/f ... 8967.shtml

Il livello di inglese per studi internazionali è un C1 e saranno augelli amari superare quell'esame ammesso che voglia fare indirizzo internazionale. Tant'è che se volesse fare una master all'estero qmq chiedono quel livello

:black è la solita solfa per gli istituti tecnici.
Il ragazzo non vuole studiare oppure i genitori non sanno cosa fargli fare ? Bene si iscrive ad un bel tecnico peccato che poi nei primi 2 anni venga falciato il 50% degli studenti, così il ragazzo ha perso 2 anni che poteva impegare facendo l'apprendista in qualche bottega artigiana o se non aveva voglia nemmeno per quello andava a far cartone
Io credo che non esista la via più facile, faccio scienze politice magari ce la faccio a laurearmi prendendo il minimo dei voti e poi mi lamento perchè sono laureato ma non trovo lavoro, idem per legge o economia. C'è un mio amico laureato in economia anche con buoni voti che guadagnava meno di me, quindi dipende tutto da come la fai la facoltà da te scelta poi ovvio ingegneria, medicina e altre facoltà hanno maggiore richiesta. Ma a mia figlia piace materie umanistiche

Per I programmi esteri si chiede il Toefl test (il punteggio e' discrezionale)
Le politiche interne e le correnti di potere interne alla Facolta' prescindono la qualita' dell' offerta formativa e le capacita' della ricerca

Se posso aggregarmi al discorso, posso dirti che purtroppo cerco disperatamente di fuggire dall'uffico dove lavoro in quanto da tempo mi vedono come un "rompico....ni" perchè cerco di valutare prima tutti gli eventuali problemi o sfaccettature, invece che sbatterci il muso e il capo mi prende in giro (adesso un po meno fortunatamente) in quanto ripeto che tutto è opinabile.
Questo per dire che spesso guardo gli annunci ma sembra che adesso le richieste di base siano almeno una laurea e la conoscenza della lingua straniera, a presicnedere

Circa il discorso del fare quello che volevano i miei, anche io ho seguito "il lavoro di famiglia" che è l'edilizia e ormai me lo sono fatto piacere, ma se fosse stato per me avrei scelto sicuramente la meccanica, specialmente quella da corsa (anche solo a pulire per terra nei box)

Altra cosa che riguarda il mondo del lavoro odierno, è che, a dispetto di quello che si vede o legge il giro, l'esperienza non serva ad una beneamata mazza.....
Tutti voglio persone giovani e che costino poco, anche se magari non sanno fare un cavolo e l'esperienza se la faranno a suon di cappelle....
Quindi gente come me che è nel mondo dell'edilizia da quando avevo 6 anni e che avendo avuto una impresa edile per almeno 20 ho una esperienza non solo nelle costruzioni, ma anche nella gestione degli uffici, subappalti, maestranze, commercialisti, banche ecc ecc..... che niene scartata, perchè, come mi ha ammesso uno, dovrei pagarti troppo.

Pessimismo e fastidio.

Tutta sta tititera, per dire che purtroppo al giorno d'oggi non credo esista uno studio che ti dia la sicurezza del domani, visto che magari quello che va bene adesso, tra 7/10 anni non conta più ed è stato rivoluzionato.
Certo è che essendo di estrazione tecnica, le materie umanistiche non sono proprio nelle mie corde.

Poi invece, ho una nipote, che ha iniziato lettere ANTICHE a Bologna e con la madre, scherzavamo dicendo che probabilmente vista la "particolarità" della facoltà e con i pochi sbocchi (ipotetici), sarebbero stati talmente pochi gli iscritti che l'avrebbero pagata pur di iscriversi e non il contrario......

Scusa che giorno lo fanno il mercato albanese?

E' aperto h 24 . . . .

@zeffiro
esatto la situazione è quella detta da te. se lei preferisce le materie umanistiche è bene che faccia quelle, come ho detto, deve fare quello che le piace. è meglio un buon filosofo che un cattivo ingegnere.
solo che è bene valutare la situazione occupazionale e fare attenzione a facoltà come la citata scienze politche, che promuove mari e monti e poi... mi dispiace solo per la gente in gamba che con passione e voglia di lavorare si è iscritta a quell'indirizzo, e acquisisce la fama dei colleghi fannulloni.
resta il fatto che punterei ad una cosa più mirata, avete un anno di tempo per scegliere, un occhio sempre al sole 24 ore e simili. è bene guardare già da ora le figure richieste per le professioni da lei preferite, sopratutto per neolaureti. il difficile è cominciare e cercare di entrare in posti che ti permettono di spostarti da una parte all'altra senza difficoltà.

Continuo a non capire i pesi con I quali si demolisca la Scuola di Scienze Politiche. Potrei concordare se le argomentazioni fossero basate su dati riscontrabili.

le statistiche non la danno tra gli indirizzi che trovano maggiormente lavoro. le mie conoscenze confermano questo. poi le altre cose che ho scritto sono motivazioni soggettive e quindi discutibili.

senz'altro black, lo spirito del forum e' la discussione. Sono nuovo qui, ma credo che lo spirito sia prorpio questo. Statistiche e statisti con questa congiuntura economica (peraltro non casuale a giudicare gli avanzamanti di certe politiche industriali) forse non sono gli strumenti conoscitivi piu' affidabili per progettare la carriera di studi di un giovane. Personalmente, proverei ad indirizzare il futuro studente, verso il percorso prospettato, attraverso la visione (anche superficialmente, in principio) di specifici lavori di ricerca, portati avanti dalla facolta' in esame relativi alle Aree Conoscitive di suo maggior interesse.

io ritengo che una cosa la fai se ti piace altrimenti puoi stare sui libri 10 ore al giorno ma non assimili conoscenza.
Se le piace veramente sarò più che contento, alla fine quello che conta veramente è che sia felice e abbia una vita dignitosa i soldi contano relativamente anche se aiutano