MECCANICA e DINTORNI

Ahhh.... solo una cosa vorrei diri in aggiuta (mi è venuta in mente a seguito della lettura delle utlime tue parole scritte)

Per quanto una cosa possa piacere, ci deve comunque essere poi l'impegno, dato che in una Università, non ci sono solo materie che ti piace fare, ma anche altre che sono abbastanza ostiche e pallose.... ma che comuqnue devono essere portate avanti.

Te lo dico, perchè mi hai fatto venire in mente la sorella della mia ex ragazza che amva disegnare e voleva a tutti i costi andare in una sorta di master per grafica ma che si è accorta che non era solo fare disegnini... e a abbandonato dopo neanche un anno a seguito della spesa di quasi 4000 euro da parte dei genitori.

l'importante è fare una cosa per la quale si ha un certo interesse.
per me non si può andare all'università scegliendo la facoltà in base agli sbocchi lavorativi che dà.


@prontolino: è lo stesso impatto che ho avuto nel fare ing.meccanica...........mi immaginavo giornate in officina,corsi su motori,ecc..........ma i primi anni mi sono ritrovato a fare matematica "astratta" ed altre mille "diavolerie" tutte teoriche..........e per me fù anche una vera delusione.......poi però ero in ballo e mi sono cmq rimboccato le maniche............ma dei quasi 30 esami che ho fatto si e no 4-5 li ho fatti con vero interesse e passione....

ahahahahahahahahhaahhah

FABRYH Mi ricordi il mio professore di meccanica Ing. CUCCUINI il primo giorno del 3° anno (la specializzazione) quando entro nella classe/laboratorio prese un motore della vespa primavera sezionato e disse lo vedete questo, sapete bene cos'è ? Bene andate a fare il meccanico di morotini perchè se venite quì e credete di imparare a riparare motori e bene che andate in autofficina imparete di più e guadagnerete meglio. Poi prese un gessetto e disegno una curva di GAUSS e ci disse sapete cos'è questa ?
una curva di GAUSS rispondemmo,
SBAGLIATO !!!! E la curva dell'appetibilità femminile dai 10 ai 70 anni non vi dico le risate, abbiamo imparato più da quell'uomo che dagli altri, se alle sue spiegazioni ti distraevi immancabilmente ti arrivata la cimosa in faccia. Devo dire che tutti i professori del mio istituto noto per la sua severità erano molto preparati e bravi

io mi ricordo la prima lezione di analisi 1 con la prof bresquar. un mastino. su 120 passanmo al primo appello in 10 di cui 5 con 16 orale obbligatorio per arrivare a 18. io ero fra quelli hahaha. che soddisfazione peró.. in ogni caso la chiave per passare gli esami in qualsiasi facoltá é cercare di appassionarsi alla materia cercandone l' utilità e i pregi cercando di eluderne i difetti

ero a vedere l'appello orale di fisica 1 professor POLI a santa marta il professore riconsegnando i compiti ad un esaminando disse mi spiace a preso insufficiente al compito non è ammesso all'orale il ragazzo rispose che voleva qmq farlo, gli ha chiesto tutti gli appunti e gli ha dato 28.
Grande stima al ragazzo, ma soprattutto al professor Poli di una correttezza unica, aveva fatto ciclostilare gli appunti e gli acqustavamo dal custone a pochissimo, mentre altri firmavano i loro libri all'esame.......

Come dappertutto, anche all'Università ci sono "Uomini", "uominicchi" e"quaqquaraqquà" . . .

La gestione di certe maglie del potere, sopratutto in passato, con I vecchi Ordinamenti di Insegnamento, espone sempre i piu' corruttibili a varie forme di contaminazione, sino a toccare, in certi casi, la stessa miseria morale. Resta il fatto che la Facolta' di Ing. Di Fi, senza troppi proselitismi, abbia prodotto dal secondo dopo guerra ad oggi, tanti tanti occupati. L' aneddoto degli appunti mi ricorda certi lab posticci fatti al Polito di CFD con la galleria del Vento non funzionante, ormai da anni.Il titolo di studio, anticamente (ovvero pre-torri gemelle) era sostanzialmente un patentino di occupazione, oggi e' solo parte di un percorso formativo assai piu' complesso che vede compendiati molti aspetti del sapere multidisciplinare, molti scenari tecnico-normativi e non ultima, un' indispensabile capacita' di visione olistica delle problematiche che il continuo volgere degli assi di mutamento delle politiche internazionali (a noi sempre piu' vicine!) impongono.

Ingegneria a Firenze almeno ai miei tempi aveva professori molto validi, mi sono ricordato del prof poli perchè mi colpì molto la sua onestà nei confronti di quell'allievo