Suppongo che la domanda iniziale si riferisse ad un motore monofase ad induzione.
Vediamo di fare un poco di chiarezza, il mio è un discorso del tutto generico non riferito a quel particolare motore, però qualsiasi motore monofase ad induzione è sempre riconducibile ai concetti che andrò ad esporre.
Un motore monofase si chiama così in quanto è collegato alla rete elettrica monofase, in realtà è un motore bifase, la seconda fase è ottenuta tramite un condensatore che sfasa la corrente appunto di 90°
nella figura qui sotto ho riportato lo schema di base
Allegato:
MotoreMonofase.jpg
in cui si nota il rotore e i due avvolgimenti L1 e L2, appunto inerenti le due fasi.
Concettualmente è tutto molto semplice.
Se colleghiamo i terminali secondo i due schemi seguenti
Allegato:
SensoMotore.jpg
otteniamo la rotazione in un senso o in senso opposto, come si può capire è sufficiente invertire tra loro i terminali di una sola fase per invertire il verso di rotazione.
Se il motore non dispone di una morsettiera con i 4 terminali liberi (sono pochi i motori che ne dispongono) è necessario aprirlo e andare ad intercettarli, portarli all'esterno prolungando i cavi e portandoli ad un doppio deviatore che consenta di ottenere l'inversione secondo lo schema seguente
Allegato:
SchemaDeviatore.jpg
Questo è lo schema più semplice possibile, lo si può migliorare utilizzando due relè per comandare i due sensi di rotazione e l'arresto tramite tre pulsanti.
Qualcuno ha detto che bisogna aspettare che il motore si fermi per invertire il moto, altrimenti il motore continua a girare nello stesso verso, ciò è vero solo se viene scollegata la fase alimentata tramite il condensatore, altrimenti il motore rallenta e poi riprende a girare in verso opposto; comunque è un'operazione che non si deve fare per non sovraccaricaricare gli avvolgimenti con correnti eccessive.
Forse ho detto cose banali ma dai commeti che ho letto forse non sono note a tutti per cui mi sono sentito in dovere di fare queste precisazioni.