Con l'anodizzazione si crea un rivestimento molto sottile, pochi micron, molto duro e preservante dall'ossidazione l'alluminio sottostante, di fatto è uno strato di ossido che impedisce all'ossigeno atmosferico di raggiungere e combinarsi con gli atomi di Al sottostanti, è molto duro ma di fatto, proprio per l'esiguo spessore, non modifica in modo sostanziale le caratteristiche meccaniche del pezzo trattato, in parole povere, su un normale pezzo meccanico, resistenza e flessibilità non variano significativamente, certo il discorso cambia se si considerano delle lamine o dei tubi a parete molto sottile (qualche decimo), in tal caso la maggiore resistenza dello strato di anodizzazione diventa determinante e comporta un aumento della resistenza globale del pezzo.
Lo strato di anodizzazione è molto duro ma è anche molto fragile e non può seguire l'allungamento del nucleo, ecco perchè si creano le cricche quando ad esempio pieghiamo una barretta di alluminio anodizzato.
Infine non ha senso anodizzare un pezzo per poi carteggiarlo, carteggiare vuol dire eliminare proprio quel rivestimento protettivo contro l'ossidazione.
Di polarizzazione dell'alluminio non ne ho mai sentito parlare se non nella protezione catodica delle strutture metalliche interrate ma è tutto un altro discorso e un altro principio.
Se si tratta di una schermatura di apparecchiatura elettrica o elettronica, una scatola in alluminio si comporta come una gabbia di Faraday (
https://it.wikipedia.org/wiki/Gabbia_di_Faraday ), per far sì che la schermatura sia efficiente è importante che la scatola sia elettricamente chiusa ossia tutte le facce della scatola siano tra loro elettricamente in conduzione quindi verniciare la scatola non cambia le caratteristiche di schermatura a patto che non vengano verniciati i bordi di contatto tra coperchio e scatola, va specificato che lungo queste superfici di contatto non ci deve neppure essere lo strato di anodizzazione perchè esso è un isolante elettrico molto buono.