MECCANICA e DINTORNI

Ciao a tutti, mi sono fatto un regalo: una piccola limatrice
Non avendo dati della macchina ho cercato una data sul motore elettrico, in modo da dargli un'età. Non ho trovato date ma son rimasto colpito dai dati tecnici: motore asincrono trifase 127/ 220V 42hz.
Avete idea di quando sia stata uniformata la frequenza agli attuali 50hz?
Ho cercato sul web ma non ho trovato molte informazioni.

ci vogliono i mangiarame ossidati qui

Ho trovato questo https://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_idroelettrica_di_Verampio
L'alimentazione a 42 Hz sembra quindi che fosse limitata ad alcune zone (allora non esisteva una rete nazionale interconnessa) e fosse dovuta alle caratteristiche dei generatori. Nel caso specifico il passaggio a 50 Hz risalirebbe attorno al 1950, ma probabilmente la vera unificazione a 50Hz è avvenuta più tardi, negli anni 60, dopo la costituzione dell'ENEL, con l'ammodernamento e lo sviluppo della rete elettrica nazionale e la costruzione delle dorsali ad alta tensione ed i collegamenti internazionali.

Mah, di (quasi) sicuro, fino agli anni 50 in Italia c'erano infiniti valori di tensione e frequenza, più o meno (in)stabili, in base alle macchine che possedevano i vari produttori locali.
Con l'avvento di ENEL e successiva unificazione della rete, per ovvi motivi, è tutto a 50 periodi.

EDIT:
Abbiamo scritto insieme...

Grazie a entrambi. Quindi diciamo che da zona a zona poteva cambiare!
In ogni caso nella migliore delle ipotesi il motore avrà almeno 55 anni

E' molto probabile che ne abbia almeno dieci in più, personalmente non mi è capitata mai di incontrarla, e ho cominciato a fare assistenza alla fine degli anni 60, mentre era diffusissima la 220 V trifase a la "illuminazione" a 127 V (la famosa 125 V per la "luce" di casa e l "industriale", per mandare avanti gli elettrodomestici di casa la si otteneva tra fase e fase 220 V)

Da me, invece, c'era la 160 monofase, 42 Hz, per l'illuminazione e la 260 bifase, 50 Hz, per la "forza motrice".
Ovviamente erano fornitori diversi e si arricchirono i produttori di autotrasformatori che erano indispensabili per far funzionare i rarissimi elettrodomestici previsti per la 220.