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 Oggetto del messaggio: Modifica inverter MMA commerciale, chiedo impressioni.
MessaggioInviato: dom giu 18, 2017 15:45 
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Ciao a tutti, e' il mio primo post in questo forum, vado subito al dunque.
L'anno scorso mi e' stata regalata una piastra inverter guasta proveniente da una piccola saldatrice ad elettrodi di una nota marca italiana.
Con calma ho riparato il tutto e, smontandola smd dopo smd me ne sono pure tracciato lo schema elettrico (si sa' mai... un domani...).
Girando in rete ho scoperto che si tratta di una unita' da 110A, ma la cosa che mi ha colpito e' l'esistenza di altre due piastre (fornibili come ricambio dalla stessa ditta), praticamente identiche a quella in mio possesso, una con corrente massima di 125A ed una di 160A.
La mia scheda funziona perfettamente dopo la riparazione, tanto che l'ho utilizzata come inverter primario per la mia saldatrice tig autocostruita.
Durante la riparazione pero' ho notato che sulla piastra di potenza c'e' posto per altri 4 transistor igbt 20n60f (due per ramo) come pure lo spazio per tre diodi di potenza al secondario del trasformatore.
Quindi mi chiedo se solo installando questi componenti mancanti (oltre ad una manciata di resistenze e condensatori per i quali gia' c'e' il posto), riuscirei ad upgradare le caratteristiche del mio inverter (non tanto per sfruttare la corrente in piu', quanto per poter far lavorare i transistor a regime "meno tirato", aumentando cosi' il fattore tempo durante le saldature).
Con i 110 (abbondanti) Ampere che adesso ho a disposizione riesco a saldare un po' di tutto in maniera hobbystica e non ho pretese di usare la saldatrice per lavori particolarmente pesanti.
Cio' che pero' temo e' se lo stadio driver sia in grado di sopportare il pilotaggio di due altri igbt senza stressarsi o senza modificare i tempi di chiusura-apertura degli igbt stessi (con conseguenze tragiche per i finali stessi).
Teoricamente penserei di si, visto che lo stesso stadio lavora (o almeno sembra identico) in tutte le schede, a prescindere dalla corrente.
Per inciso, questo stadio e' composto da un integrato tipo L6386.
Scusate il poema ma... che ne pensate? Potrebbe funziare?

Allego delle foto scattate durante la riparazione dove si nota lo stadio di potenza.

Per la cronaca le pagine in rete dove ci sono le schede nuove sono le seguenti:

https://www.bricoutensili.com/it/ricamb ... o-134.html (questo e' il mio inverter)
https://www.bricoutensili.com/it/ricamb ... o-144.html
https://www.bricoutensili.com/it/ricamb ... o-164.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Modifica inverter MMA commerciale, chiedo impressioni.
MessaggioInviato: dom giu 18, 2017 18:05 
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Non saprei, penso che, anche se il PCB è probabilmente i componenti sulle schede sono le stesse ci sia qualcosa che le differenzia, magari una resistenza che fa capire al micro come comportarsi, o magari un diverso programma caricato su questo
Secondo me aggiungendo i componenti rischi solo di rilasciare il magico fumo blu

Comunque mi fa piacere vedere scritto "primario" e non "primary stage"

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 Oggetto del messaggio: Re: Modifica inverter MMA commerciale, chiedo impressioni.
MessaggioInviato: dom giu 18, 2017 19:17 
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Iniziamo col dire che la nota marca Italiana a cui fai riferimento di Italiano ha solo la sede legale.... perché tutto il resto è rigorosamente made in China.
20N60 è una sigla molto generale che indicate un IGBT o MosFET da 20A 600V.... in particolare però con il codice 20N60F ci si dovrebbe riferire a prodotti Fairchild ormai obsoleti da tempo (FCA20N60F) che però sono MosFET e non IGBT. La differenza è importante soprattutto quando devono lavorare in parallelo come in questo caso. La quasi totalità degli IGBT infatti ha un coefficiente termico negativo che ne preclude l'uso in parallelo.
Altro punto da verificare sono i diodi di ricircolo. Per come sono costruiti i MosFET presentano sempre un diodo in antiparallelo tra source e drain mentre gli IGBT no, ma anche quando si usano MosFET, in genere si inserisce un diodo esterno in quanto quello integrato (che prende il nome di "body diode") non è sufficientemente veloce. Alcuni IGBT però integrano il diodo e in questo caso è generalmente ben dimensionato e quindi fa risparmiare il diodo esterno. Lo so è complicato...... ma tutto questo per dirti che oltre che aggiungere gli switch che mancano va necessariamente verificato che ci siano abbastanza diodi di ricircolo altrimenti, come dice scarry, il botto è assicurato.

Ultimo e non ultimo il controllo e imitatore di corrente. Se la tua macchina è pensata per fare 110A di sicuro ci sarà un sensore, quasi certamente una resistenza shunt, che agisce su un controllo analogico impostato per lavorare al max a 110A. Magari il controllo può anche lavorare a correnti più alte visto che quasi certamente lo avranno pensato uguale per tutte le versioni, ma il imitatore no... altrimenti lo stadio di potenza della tua macchina a 110A sarebbe già esploso :risatina:

Fatte le dovute premesse, credo che tu possa tranquillamente aggiungere i MosFET o IGBT che mancano o, meglio, sostituire tutti gli IGBT o MosFET con oggetti presi TUTTI DALLO STESSO LOTTO DI PRODUZIONE.... eh si, mi sono dimenticato di dirti che se devono lavorare in parallelo è pressoché necessario che arrivino tutti dallo stesso wafer.

Diciamo che, in generale, il numero di switch in uno stadio inverter è solo uno dei fattori che concorrono alla generazione della potenza di uscita.

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 Oggetto del messaggio: Re: Modifica inverter MMA commerciale, chiedo impressioni.
MessaggioInviato: dom giu 18, 2017 20:25 
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Iscritto il: mer gen 11, 2017 22:11
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Grazie ad entrambi per la risposta, per SCARRY, a bordo scheda non c'e' nessun processore a controllarne il funzionamento, l'inverter e' tutto puramente analogico.
Ho lo schema elettrico completo e chiaramente, aumentando la corrente di esercizio fornita al trasformatore, qualcosa sicuramente va' cambiato anche nell'anello di regolazione della corrente stessa, cosi' come in quello della limitazione della corrente massima di funzionamento. Questo non mi spaventa, ho gia' identificato ( e testato ) dove mettere le mani per ribilanciare il tutto (anche se ripeto, i 110 abbondanti Ampere che attualmente l'inverter mi fornisce sono piu' che sufficienti per le mie esigenze), in fondo vorrei solo stressare un po' meno il lavoro dei poveri transistor.
...per qunto riguarda poi la nominazione... "E'" l'inverter primario, punto! :grin:

Per MAX, (ho sperato in un tuo intervento), hai perfettamente ragione, sono mosfet e non igbt (stavo revisionando l'inverter secondario che invece monta moduli igbt e mi sono incasinato! ...chiedo sorry!!! :muro: ), tornando a bomba, questo infatti mi tranquillizza parecchio di piu' per quanto riguarda la possibilita' di parallelizzarli e per la capacita' ge piu' bassa e un minore effetto della str....ssima capacita' di MILLER (SALDATRICE UFFICIALE A DOPPIA ONDA DI CURVATURA RIDONDANTE A BORDO DELLA USS ENTERPRISE) che tanti e tanti Igbt mi ha arrostito.
NOOOOO!!! intendo la capacita' di quel sig. M... non quella saldatrice di cui il nome e' inserito (non so' perche) in automatico dal forum!!! :frusta:
Sono obsoleti e' vero, come del resto il driver che monta la mia scheda, ma sono ancora reperibili senza problemi su Ebay.
Per la regolazione, controllo e limitazione della corrente erogata e la loro variazione, vale quanto scritto per Scarry.
Problema praticamente insormontabile e' il recupero (data l'osolescenza) di componenti provenienti dallo stesso lotto... questo mi preoccupa un po'...
Pero' c'e' un pero', non so' se si vede in foto ma... quelli che adesso sono montati (mai sostituiti, provenienti da "mammafabbrica") sono di lotti completamente differenti e, assicuro switchano assieme in maniera meravigliosa.

Ragazzi... che funzioni o meno mi sa' che comprero' questi quattro ragnetti che servono, faretto da 500w in serie sull'alta tensione (DOPO il condensatore di livellamento) e... non adesso, ma dopo la stagione estiva credo provero' l'esperienza...

Per ora devo finire di mettere in opera il nuovo inverter secondario, riscrivere il programma che lo gestisce, piegare le piattine di rame e riassemblare la macchina (e farmi fuori qualche litro di argon per i collaudi).

Vi ringrazio comunque, cercavo infatti un parere di persone (da quanto tempo vi leggo) che cosidero competenti ed amiche.

..e poi se scoppia... primo e' nuova esperienza, secondo... si ripara!!!! :risatina: :risatina: :risatina: :risatina:

Oh, magari se ai moderatori va' bene... io lascio la discussione aperta, appena ci sono novita' o altri interventi... non sparisco di sicuro anzi, potesse servire anche ad altri la mia esperienza... tutto fa' brodo! :rotfl:

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 Oggetto del messaggio: Re: Modifica inverter MMA commerciale, chiedo impressioni.
MessaggioInviato: dom giu 18, 2017 20:41 
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Puoi fare tutte le prove del caso, ho una
discreta scorta di steariche
:risatina: :risatina:

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Se non stò attento torno ai trapanini... :smile:

Ciao ciao...... Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: Modifica inverter MMA commerciale, chiedo impressioni.
MessaggioInviato: dom giu 18, 2017 21:28 
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ecco però a sto punto mi hai messo la curiosità.... parli di TIG autocostruita in cui lo stadio primario è questo ma: il secondario ???
Come avrai letto da anni qui stiamo lavorando (anzi , ad oggi NON stiamo lavorando :risatina:) ad una TIG completamente autocostruita con un inverter primario da 200A.
Sono curioso di capire come hai configurato il rettificatore secondario e come esegui la commutazione AC sull'uscita.
Altra cosa: hai intenzione di prevedere innesco HF e, se si, come lo fai ?

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McMax

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 Oggetto del messaggio: Re: Modifica inverter MMA commerciale, chiedo impressioni.
MessaggioInviato: lun giu 19, 2017 06:31 
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Eccomi, scrivo due righe e poi per il resto ci si rinnova a stasera (il lavoro aspetta).
Si, la macchina ha innesco hf e funziona meravigliosamente bene (ogni colpo un arco stabilissimo).
L'inverter secondario,che sto' rinnovando proprio in questi giorni fa' uso di quattro moduli semiponte (due a due in parallelo) igbt da 1200v 260A, per un totale (teorico di 1200V 520A massimi per ramo), tra le cose il parallellismo dei moduli mi permette di dimezzare la Rce, ottenendo un risparmio di potenza persa nel ponte stesso.
Ho seguito la vostra realizzazione post dopo post oramai da mesi, devo dire che mi ha molto ispirato ma, la vostra va' abbondantemente oltre il professionale, la mia... una discreta hobbystica! :mrgreen:
Ecco la foto della mia creatura (nella foto ero in fase di test del controllo presenza arco, si vede chiaramente un led verde uscire dal mobile in alto :rotfl: :rotfl: :rotfl: ).
Altra cosa, le serigrafie, per quanto riguarda la corrente segnano al massimo 150 A, errore mio, quanto ho stampato il pannello (con i trasferibili R41!), consideravo di impiegare un'altro tipo di inverter primario appunto da 150A.
Alla prossima.
Rudy


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 Oggetto del messaggio: Re: Modifica inverter MMA commerciale, chiedo impressioni.
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Ti andrebbe di condividere il tuo progetto? Salda solo in CC o anche in CA?

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Tornio Wabeco D6000 con ELS; Fresa Wabeco F1210; Segatrice Nebes TM125 Inverter; Tavola a dividere Vertex HV-6,Morsa meccnica Allen MAP/78-N

https://www.youtube.com/watch?v=cobEZI8KvOk


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Non ho problemi nel condividere la cosa, stasera ne daro' una descrizione piu' approfondita (per tale motivo, chiedo agli amministratori se, a questo punto non sia meglio che io apra un nuovo thread, in quanto l'argomento in testata riguarda un inverter, alla saldatrice ci si e' arrivati dopo).

Comunque sia salda in dc diretta, dc inversa (senza spostare i dinse) e alternata da 20 a 400 Hz onda quadra, (spero anche di meglio con il nuovo ponte ad H che sto' assemblando, ma che ancora non ho collaudato per bene).

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tanto per dirla con una frase tipica delle tue parti ... :risatina: :risatina: :risatina:

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Le conoscenze acquisite, sono proporzionali al DANNO PRODOTTO !!! ( esperienza personale...)
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Le promesse ci sono tutte, grazie.

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MessaggioInviato: lun giu 19, 2017 20:36 
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Questa e' per Max, la foto dello stadio HF.
E' costruito come nella stragrande dei progetti che si trovano in rete, un survoltore che dai 15vcc mi porta la tensione a circa 13 Kv (ho usato un oscillatore con un 555 che pilota un mosfet che come carico ha un vecchio trasformatore EAT televisivo (di un tv color portatile nel mio caso, quindi con triplicatore incorporato).
Per il resto, il solito condensatore HT che nel mio caso e' la differenza tra i vari schemi (che propongono serie di condensatori commerciali di relativa bassa tensione o condensatori a bottone ipercostosi), nel mio caso, il condensatore (il barilotto grigio di provenienza tubo di scarico in pvc per lavandini) me lo sono costruito io!
Due fogli di acetato (quello per lavagne luminose) tagliato per meta' sulla lunghezza, della carta alluminio per cucina (Domopack vulgaris) e qualche metro di nastro biadesivo per tenere unito il tutto.
Ovviamente rispettando le dovute distanze di isolamento, avvolto tutto il sandwich attorno ad un tubetto di plastica da 1 cm, infilato nel tubo da lavandini, bloccato con dell'epoxy, et volia', un condensatore che al capacimetro mi misura 3700Pf con isolamento (testato in laboratorio) di circa 22Kv.
La frequenza delle scariche non e' elevatissima, l'inverter fatica un pochino a caricare per bene il barilotto.
Ma quanto parte la scarica (frequenza circa 10Hz), lancia delle tavanate spaventose.
Si vede anche lo spinterometro, costruito con due comuni viti da 3mm filettate e montate (come tutto il resto percorso da alta tensione) su dei supportini ricavati da una sbarra di pvc a sezione quadra da 1,5 cm di lato, magari non e' il massimo ma... funzia da Dio! :grin:
Il trasformatore e' come si vede composto da 13 spire di cavo per saldatura avvolto attorno a cio' che rimaneva del tubo di scarico per lavandini usato per il condensatore. Il primario invece e' avvolto all'interno con 15 spire di cavo antenna tv (la sola parte centrale, compreso isolante). Il tutto ovviamente "fillato" nel suo interno con bacchette di ferrite modello vecchia radio am e bloccato sempre grazie all'epoxy.
Altro non c'e' da dire, vedrai in foto anche il gruppo di blocco della rf (si nota solo il condensatore giallo, ma sotto ci sono due smorzatori da 100v cadauno in antiparallelo).

Tutto l'ambaradan e' ospitato al piano basso del mobile, separato dal resto con una piastra di alluminio per schermare quanto possibile questo trasmettitore radio (di questo in fondo si tratta), da tutto cio' che c'e' sopra.

Il risultato e' una scarica dalla torcia che crea un arco rosso (ed addirittura a volte mi oscura la maschera automatica), alla frequenza di come dicevo circa 10 Hz e che innesca l'arco al primo botto sempre.
Purtroppo non ho foto del'arco di innesco ma, appena rimonto la macchina ne scatto qualcuna.

Nella foto (sulla destra in alto), si vede l'elettrovalvola di comando gas (quella nera).

Rudy


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MessaggioInviato: lun giu 19, 2017 20:56 
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Ciao rodopat, ho trovato questo link dove c'è lo schema della awelko mikro 164 http://www.emil.matei.ro/awelco_mikro_164.php
Monta igbt e non mosfet.
Oltre a montare i dispositivi mancanti, puoi confrontare i valori di tutti i componenti per verificare quelli che eventualmente sono diversi dalla versione 110A.
Forse c'è anche in più il circuito con LM324 che fa il soft-start (o meglio l'inrush current limiter) e il monitoraggio di temperatura

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Alberto Bianchi
Le mie 'rumente', Tornio: Mi-Bo; Fresatrici: Fervi T044, Rumag REV1S, CST L1; Tavola rotante: Vertex HV8; Divisori: BS-0 & Yantai FNL100B; Trapano: Caber BO6; Forno a muffola; Segatrice Axel 4"x6"; Affila-bulini Parpas AU.


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MessaggioInviato: lun giu 19, 2017 21:14 
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Grazie mille Alby, in effetti quella macchina e' diversa (fisicamente come scheda intendo) dalla mia ma... ho dato un'occhiata allo schema, alcune parti sono comuni, altre invece, direi di no.
Ma mi hai fatto un grosso favore con questa dritta.

Rudy

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 Oggetto del messaggio: Re: Modifica inverter MMA commerciale, chiedo impressioni.
MessaggioInviato: lun giu 19, 2017 22:20 
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Rudy che dire: ottimo lavoro.
Certo come dici il nostro progetto è più ambizioso ma la grossa differenza è che il tuo è già fatto e funziona... il nostro no :risatina:

L'idea di usare un inverter commerciale è stata senz'altro ottima e ti sei risparmiato gran parte delle rotture di p....e ehm, lavoro :mrgreen:

Adesso però mi devi far capire bene la questione HF. Hai fatto il circuito praticamente uguale a quello che ho fatto io, quindi 555 che pilota un MosFET (tramite coppia di transistor push-pull) e ti sei fatto il condensatore alta tensione. Questa è una gallata che voglio sen'zatro copiarti (non me ne volere :risatina:).... fammi capire un po' meglio come hai operato per costruirlo e se hai trovato qualche disegno online.
Ora vado con qualche domandina a raffica:
Che avvolgimento del trasformatore EAT hai usato come primario? Io ne ho provati un po' ma alla fine sono giunto alla conclusione che uno esterno fatto direttamente sulla parte accessibile del core in ferrite è la soluzione migliore....
Hai previsto un potenziometro sull'alta tensione per regolare l'intensità dell'HF ? Io l'ho previsto sul 555 a regolare il duty cycle ma non so se si è rivelata la soluzione migliore.
Come hai accoppiato l'alta tensione alla maglia di saldatura ? Hai rispettato una polarità ben specifica ? Hai messo dei TVS di scarico per proteggere la maglia di uscita ?
Altra cosa che ho notato con i miei test è che la messa a terra della massa sull'alta tensione gioca un ruolo determinante.... tu come ti sei regolato ?

Scusa ma questa dell'alta tensione è una parte dove ci ho perso parecchio tempo e in cui ho sudato parecchio freddo ( :risatina: ) quindi sono veramente curioso....

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